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Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 11 Febbraio 2025

Commento al brano del Vangelo di: Mc 7,1-13

Quanto brucia questa Parola, Signore! Brucia perché è vera, brucia perché non è rivolta soltanto ai Farisei, brucia perché è rivolta a me, a tutti noi. Brucia perché riesce ad andare a illuminare le ipocrisie di coloro che, come noi, si dedicano alla fede, sono persone religiose, sinceramente devote.

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Brucia perché vorremmo essere apprezzati, applauditi da te, messi in prima fila nel novero dei salvati. Invece, come dici bene, troppo spesso, come profetizza Isaia di noi, onoriamo Dio con le labbra ma il nostro cuore è lontano da Lui, rendiamo invano un culto, perché insegniamo dottrine che sono precetti degli uomini.

Quante volte, nelle nostre relazioni, nelle nostre parrocchie, confondiamo i piani: diciamo che è divino ciò che in realtà è mera abitudine, proponiamo come assoluto quello che è un bel patrimonio tradizionale o nostre convinzioni personali. Confondiamo i piani, diamo troppo peso a cose che non dovrebbero averne, facciamo diventare giganteschi problemi piccini così che quelli davvero importanti scompaiono.

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Costruiamo complesse argomentazioni teologiche, giustifichiamo atteggiamenti che agli occhi del mondo appaiono (e sono) incomprensibili. Così Gesù entra nel dettaglio raccontando di una triste pratica che si usava per evitare di occuparsi dei genitori anziani: bastava promettere parte del proprio patrimonio al Tempio così non si era obbligati ad occuparsi di loro.

Poiché Dio ha la priorità e il Tempio ne contiene la gloria, meglio destinare parte dei propri averi a Lui che ai poveri genitori che non hanno di che vivere! Che bestialità! Gesù mette al centro le persone, la gloria di Dio, ci rammenta sant’Ireneo, è l’uomo che vive.

Basterebbe, da parte nostra, un po’ di cruda realtà invece di appellarci ai grandi principi: molte delle nostre dinamiche hanno a che fare con l’antipatia e la piccineria e non con la teologia… Ahimè, troppe volte anche per noi il culto, la devozione, la fede, non corrispondono a gesti di giustizia e di autenticità: che il Signore abbia pietà di noi!

+++Commento di Paolo Curtaz tratto, per gentile concessione, dal libretto Amen, la Parola che salva.+++

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