Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 11 Aprile 2022

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Arriva fino a Betania l’odore acre della morte. Quello che a fatica hanno tolto dai vestiti dell’amico Lazzaro. Quello che sembra contagiare le menti attorcigliate dei difensori della fede che hanno deciso la sorte del Nazareno: meglio che muoia lui piuttosto che il popolo. Un presagio funesto che ha riempito il cuore del Maestro, consapevole della resa dei conti.

Tutti, ignari, non sanno cosa stia accadendo. Solo la piccola Maria che, in Giovanni compie un gesto attribuito ad altre donne nei sinottici, forse ha capito: trecento denari di puro nardo versati sui piedi del Signore e il cui profumo, per un istante, sovrasta ogni altra percezione.

Trecento denari è il valore del nardo, prezzo gonfiato dall’evangelista per dire una cosa semplice: per trenta denari sarà venduto il Signore, ma qui, ora, Maria gli dice che il suo amore vale dieci volte di più. E ancora oggi te lo ripetiamo, Signore e Maestro che ti lasci condurre alla morte: tu vali. La tua vita vale.

Il dono della tua vita ci salva. Accetta il profumo del nostro gesto gratuito, del nostro amore, della nostra preghiera, della nostra stupita ed emozionata gratitudine.