Il Dio di Gesù non è un moralista o un giudice, non è un censore, non chiede l’impossibile. Ma è sincero e libero, amorevole e liberante. Ci chiede verità, autenticità, non vuole superuomini ma uomini e donne capaci di camminare, di evolvere, di fiorire.
A Dio non piace l’esteriorità, non apprezza chi si preoccupa solo di piacere, di chi si fa schiavo del giudizio altrui. Se davvero ci siamo messi in cammino, diventiamo capaci di portare frutti buoni, attingendo alla bontà del nostro cuore.
Dalla bocca escono parole che sovrabbondano dal cuore. E se il nostro cuore è colmo di rabbia e di odio, nonostante tutti gli sforzi prima o poi questi usciranno con parole che feriscono ed uccidono.
Se il nostro cuore si è scoperto amato e perdonato, allora dalla nostra bocca usciranno parole di perdono e di pace, di benevolenza e di benedizione. Coltiviamo il nostro cuore!
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