Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 10 Luglio 2023

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Solo il lembo del mantello. Non vuole toccare il Maestro, la donna emorroissa. Sa che, toccandolo, lei che perde sangue fonte di vita, cioè che ha a che fare con il sacro, con il mistero, trasmette impurità. Da dodici anni, il numero che indica la totalità, non tocca nessuno per non contaminarlo. Da dodici anni non riceve abbracci e maledice il suo corpo che è diventato la sua prigione.

Caricata da sensi di colpa, da senso di inadeguatezza, da giudizi implacabili, ormai la donna ha paura di tutti, ma la disperazione e la solitudine la rendono coraggiosa. Osa sfiorare solo il mantello del Maestro, senza che questi se ne accorga. Ma non è lei a contaminare lui: accade il contrario. Non lei rende impuro lui ma lui, il Signore, la rende pura. E la contaminazione le restituisce vita, sangue, purezza, santità, sacralità.

Ha osato Dio e Dio l’ha ascoltata nel suo inespresso desiderio, nella sua elemosina. Ora anche lei segue la folla e vede ciò che vede il Maestro: non la morte che crudelmente strappa la vita a una adolescente, ma il sonno da cui ci si può risvegliare.

Perché per chi ama, in Dio, la morte è un sonno ristoratore che ci spalanca a una nuova dimensione. È folle, certo, e ingenuo pensarlo agli occhi dei professionisti della tragedia, dei catastrofisti e dei pessimisti, ieri come oggi. Folle ciò che dice il Nazareno, ieri come oggi, per coloro che temono la morte come la più terribile e definitiva ingiustizia divina.

Allora il Signore caccia via i piangenti di professione e tiene con sé solo l’affetto sincero e disperato del padre con la sua fede incrollabile. Eccolo, il nostro Dio, il Signore, il Maestro. Che dona vita, che restituisce alla gioia. Eccolo. Anche noi, come la donna emorroissa, desideriamo sfiorare anche solo il lembo del suo mantello per fermare le perdite di vita che ogni giorno sperimentiamo, elemosinando amore.

Anche noi, come il padre del racconto, gli chiediamo di risvegliare la fanciulla che c’è in noi, la nostra parte più autentica e vitale.

✝️ Commento al brano del Vangelo di:  ✝ Mt 9,18-26

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