Commento al brano del Vangelo di Lc 10, 17-24
Tornano entusiasti i discepoli inviati ad annunciare il Vangelo. Pieni di gioia raccontano che anche a loro è successo di vedere il male allontanarsi, le persone guarire, le anime fiorire. E gioisce con loro il Maestro, grandissimo Signore che sa trarre gioia dal successo dei suoi figli.
E dice loro, e a noi, di rallegrarsi, certo, perché il male arretra all’annuncio del Vangelo ma, molto di più, di rallegrarsi perché Dio, l’infinito amore, ci conosce per nome a uno a uno. Dio sa chi sono, sa cosa penso, cosa vivo, mi guarda con infinita tenerezza.
Gioisce, il Signore, e rende lode al Padre, alla sua logica che ribalta le logiche del mondo. Nelle nostre società vincono gli arroganti, gli spregiudicati, i narcisisti senza scrupoli. Si arricchisce chi già è ricco a scapito, spesso, degli ultimi.
Nella logica di Dio, invece, le persone ai margini, senza particolari capacità sono i primi destinatari dell’annuncio e si scoprono figli del gran re. Beati noi che vediamo, beati noi che sperimentiamo tutto questo!
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