Guai a noi quando pensiamo di credere a sufficienza, di vivere in un paese ancora a stragrande maggioranza cattolico, quando pensiamo che, in fondo, va tutto bene e finché la barca va meglio lasciarla andare.
Guai a noi quando ci misuriamo con gli altri, con quelli che reputiamo lontani da Dio, atei, pagani, miscredenti, nemici della Chiesa, sentendoci, se non migliori, almeno non peggiori. Guai a noi quando ci adagiamo sulla straordinaria fede dei nostri padri per giustificare e assecondate la nostra pigrizia mentale, come se quel tesoro non fosse intaccabile.
Guai a noi quando pensiamo di possedere Dio, di essere i detentori della verità, i custodi del Vangelo. Guai, perché, come dice il Signore a quanti, nella casa di Israele, si guardano bene dall’accogliere la novità dell’annuncio, corriamo il rischio di non accogliere la richiesta di conversione che continuamente il Signore ci rivolge…
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