Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 1 Giugno 2021 – Mc 12, 13-17

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Da non crederci: Gesù riesce a mettere insieme acerrimi nemici i quali, pur di metterlo in difficoltà, non esitano ad allearsi temporaneamente. Il dibattito verte sulla tassa che Roma imponeva agli stati-vassalli come Israele.

I farisei, sognando il ritorno del re Davide e di una nazione indipendente, la ostacolavano. Gli erodiani, sostenitori del re Erode, alleato di Roma, la accettavano di buon grado. Ma ora l’essenziale è ridicolizzare il falegname scopertosi rabbino.

E Gesù, da grande Maestro, alla fine sfugge da questa ed ogni trappola che gli tendiamo: non entra nel dibattito, se la cava con un misterioso gioco di parole: date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio. Facciamolo, allora, smettiamola di infastidire Dio con le nostre argomentazioni, tirando sempre l’acqua al nostro mulino.

Abbiamo tutte le capacità per trattare le cose di Cesare. Impegniamoci, però, a rendere Dio l’imperatore delle nostre scelte.

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