Ha tanto amato il mondo
Non รจ cosรฌ immediato collegare il brano evangelico di oggi con la solennitร della Trinitร . Forse รจ possibile fare un percorso allusivo, centrato su due punti desunti dal colloquio di Gesรน con Nicodemo. Il primo รจ quello del giudizio di Dio sul mondo (ยซDio non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondoยป, Gv 3,17; si noti la precedente traduzione CEI: ยซgiudicare il mondoยป); il secondo punto รจ quello sullโamore di Dio per il mondo (ยซDio ha tanto amato il mondoยป, 3,16): da questi potrร forse emergere la presenza della Trinitร nel nostro brano.
Uno dei romanzi piรน sconvolgenti del Novecento รจ Il processo di Franz Kafka. Scritto tre anni avanti la prima guerra mondiale, racconta di un certo Josef K., un uomo di trentโanni, semplice impiegato di banca, verso il quale รจ inspiegabilmente istruito un processo. Josef dapprima pensa di cavarsela, ma poi non riesce piรน a controllare e comprendere quanto gli accade.
Si perde nei meandri del tribunale dove deve continuamente recarsi, e nel quale รจ idealmente raffigurata lโelefantiaca burocrazia asburgica oramai al tracollo, finchรฉ si rassegna ad accettare una non specificata condanna per un delitto di cui non sa nulla e non sa nemmeno di aver commesso. Una mattina vengono a prenderlo e viene finalmente giustiziato. Il motivo fondamentale dellโopera di Kafka รจ quello della colpa e della condanna. I suoi personaggi, per motivi sconosciuti condannati a vagare in un tribunale, o in un castello, oppure ad essere trasformati in immondi insetti, sono esclusi per sempre da unโesistenza felice.
Il vangelo di Giovanni โ nel resoconto del colloquio di Gesรน con Nicodemo โ parla invece di una condanna dalla quale lโuomo viene sottratto e liberato: ยซDio non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perchรฉ il mondo si salvi per mezzo di luiยป (Gv 3,17). Siamo agli antipodi del dramma kafkiano. In questo รจ raffigurato lโuomo del nostro tempo, segnato dalle guerre, dalle ideologie e da un progresso incontrollabile, ma soprattutto dallโincapacitร di porsi di fronte alla realtร , e di fronte a Dio. Se cโรจ un Dio, sembra dirci Kafka, che pure veniva da una famiglia e da un ambiente fortemente connotati in senso religioso (lโebraismo chassidico), รจ un Dio che ti giudica e condanna. Al contrario, chi crede nel Figlio non รจ condannato (cf. Gv 3,18), perchรฉ Dio vuole che tutti siano salvati.
Dobbiamo essere orgogliosi della libertร che ci รจ stata data, pagata a caro prezzo dal Cristo crocifisso, e che permette a noi che la godiamo di non dover essere imprigionati da nessuno, di non dover comparire davanti ad alcun tribunale (tranne lโultimo, quello della vita e di Dio), di non essere chiamati a rendere conto di nulla se non dellโamore che avremo donato. Se Dio Padre ha mandato a noi il Figlio per affrancarci dal giudizio e liberarci (cf. Gal 5,1: ยซPer la libertร Cristo ci ha liberatiยป), รจ lo Spirito Santo, ora, la garanzia della nostra libertร : ยซil Signore รจ lo Spirito, e dove cโรจ lo Spirito del Signore: libertร ยป (2Cor 3,17).
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Non dobbiamo farci sfuggire il resto delle parole di Gesรน a Nicodemo: se non cโรจ condanna, รจ perchรฉ Dio ha mandato il suo Figlio unigenito, e lโha mandato perchรฉ ha molto amato il mondo. Dio ha amato il mondo anzitutto quando lโha riempito della Sua presenza. Secondo il racconto genesiaco della creazione, allโinizio, quando lo Spirito di Dio aleggiava sopra (di fronte, in faccia) alle acque, giร si manifestava lโamore di Dio Trinitร . Commenta cosรฌ Agostino, nel libro XIII delle Confessioni: ยซIl tuo Spirito buono, la tua volontร incorruttibile e immutabile, si portava sulla vita creata da te, che ha bisogno di volgersi al suo creatore, di vivere sempre piรน vicino alla fonte della vita e di vedere nella sua luce la luce, per essere perfetta, illuminata e felice. Ed ecco apparirmi in un enigma la Trinitร , ossia tu, Dio mio. Tu, il Padre, creasti il cielo e la terra nel principio della nostra sapienza, cioรจ nel tuo Figlio. Ed ecco, il tuo Spirito era portato sopra le acque. Ecco la Trinitร Dio mio, Padre e Figlio e Spirito Santo, creatore di tutto il creatoยป (XIII, 4-5).
Dio continua ad amare il mondo, e non puรฒ venir meno alle sue promesse. Anche quando lโumanitร , a causa del peccato, si รจ allontanata dal Suo disegno. La Trinitร allora non รจ una definizione dogmatica o un concetto da capire, ma un incontro voluto da Dio stesso. Un incontro cercato, sin dallโinizio, con la creazione, e poi di nuovo ancora ed ancora cercato ogni volta che ce nโรจ stato bisogno. Ringraziamo Dio che permette a noi ancora oggi di conoscere il mistero della Sua vita, e perchรฉ โ liberi da ogni impedimento โ possiamo finalmente conoscerlo ed adorarlo, unico Dio in tre persone (cfr. Colletta).
- Fonte del commento – il sito “La Parte Buona”
- Commento a cura di p. Giulio Michelini