Nellโattesa del ritorno del Figlio dellโUomo.
A tal punto il lezionario di oggi รจ problematico, da far scrivere a un noto esegeta: ยซAbbiamo lโimpressione che le letture bibliche di questa domenica non siano state nรฉ coordinate nรฉ ritagliate troppo bene: cosรฌ, ad esempio, non si vede chiaramente come la prima lettura leghi con la terza; il brano di Vangelo ci riporta delle pericopi non del tutto omogenee fra di loro, ecc.ยป (Settimio Cipriani, Nutriti dalla Parola). Intanto, i tre versetti che aprono lโodierno vangelo (12,32-34) sarebbero da collocare a parte, perchรฉ chiudono unโintera pericope consacrata allโinsegnamento di Gesรน sul possesso dei beni materiali: questo invito finale si coglie solo se si ha in mente quanto รจ scritto appena sopra nel vangelo, ma che non viene proclamato nella liturgia (che ha tagliato proprio i vv. 22-31).

I versetti seguenti, dal 35 al 48, invece, si possono considerare unโesortazione alla vigilanza, e formano una raccolta di materiale vario (sentenze, immagini, parabole), e parabole cosรฌ brevi da essere state definite โparabole accennateโ (Bruno Maggioni). Questi versetti hanno un denominatore comune: il tema del ritorno di Gesรน come Figlio dellโuomo e, come si รจ detto sopra, quello dellโattesa vigilante.
A cosa si paragona Gesรน? Di volta in volta, ad un padrone che torna da un banchetto, arriva e bussa (12,36), poi premia i servi rimasti svegli servendoli a tavola; a un ladro, che viene in casa (12,39); ad un signore che incarica di responsabilitร un amministratore (12,42); infine, ad un padrone che โ piรน genericamente โ torna a casa sua (12,43). Solo in 12,40 sappiamo che tutte queste immagini si esplicitano nella persona del ยซFiglio dellโuomo (che) verrร nellโora che non pensateยป.
Chi sono coloro che devono attendere? Rispetto alle diverse identificazioni di Gesรน, e a loro volta, servi e amministratori. Ma in tutto il testo le persone chiamate alla vigilanza sono soprattutto denotate dalla seconda persona plurale, che ingloba i discepoli e noi ascoltatori attuali: ยซvoi siate prontiยป (12,35); ยซvoi dovete essere simili aโฆยป (12,36); ยซvoi tenetevi prontiยป (12,40). Infine, nellโultimo versetto (ยซA chiunque fu dato moltoโฆยป, 12,48b) scopriamo che vi รจ anche una certa graduatoria di urgenza: รจ qui, precisamente, la risposta alla domanda di Pietro (12,41: ยซQuesta parabola la dici per noi o anche per tutti?ยป), risposta che sottolinea quanto piรน grave sia il compito degli amministratori: ยซmediante lโintervento di Pietro lโevangelista precisa i destinatari dellโinsegnamento parabolico: sono tutti i credenti, ma in modo speciale i responsabili della comunitร ai quali Luca dedica la parabola seguenteยป (G. Rossรฉ).
La scena โ nonostante le diverse caratterizzazioni โ รจ coerente anche sul piano spazio-temporale: siamo in un contesto domestico, sin dallโapertura della parenesi: ce lo dicono i โreni cintiโ (Lc 12,34: una citazione precisa di Es 12,11, dove la celebrazione pasquale avviene in famiglia, in casa: cf. Es 12,3), e altri segnali nel testo (il termine โcasaโ che appare esplicitamente); come sfondo cโรจ la notte (12,35: โlucerne acceseโ; 12,38: โseconda e terza vegliaโ) ma soprattutto un tempo non meglio identificato, ovvero โunโora che non pensateโ (12,40). Nonostante si sia โa casaโ, in un momento feriale, che puรฒ essere sia di giorno che di notte, domina perรฒ su tutta la narrazione un senso di imminenza per qualcosa che deve ancora accadere ed implica tuttโaltro che la staticitร e lo stare fermi: i reni sono cinti perchรฉ si sta per partire; qualcuno (il padrone, un ladro) sta per tornare ma tarda a venire: anche i servi devono saper aspettare, aprire la porta, essere svegli, essere al lavoro e non a gozzovigliareโฆ
Da tutto quanto abbiamo visto sopra ad emergere รจ una indeterminatezza, che perรฒ rende bene il senso dellโesperienza cristiana: noi, che viviamo sulla terra, siamo solo pellegrini, e la nostra residenza รจ nei cieli (Lettera a Diogneto); siamo chiamati ad unโattesa che tante volte ci supera. Il problema della vigilanza nelle parabole che stiamo commentando, detto in altro modo, รจ quello del tempo, e soprattutto del tempo quotidiano, feriale.
Ogni giorno, qualsiasi giorno feriale, se colmo di attesa, รจ โgiorno del Signoreโ: come nella parabola di Luca, ogni giorno รจ buono per stare svegli, tenere le lampade accese, e accogliere il Figlio dellโuomo che tornerร . Preghiamo allora dicendo: โNon si spenga la nostra lampada, perchรฉ vigilanti nellโattesa della tua ora siamo introdotti da te nella patria eternaโ (Colletta).