Padre Giulio Michelini – Commento al Vangelo del 30 Gennaio 2022

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Il peccato di chi non ascolta

Continua la lettura del capitolo quarto di Luca, con la conclusione della scena alla sinagoga di Nazaret. Il lezionario di domenica scorsa ci ha lasciati sospesi sulla reazione della gente che ascolta le parole di Gesรน, il quale proclama lโ€™oggi della salvezza. Possiamo ora rilevare due atteggiamenti: lโ€™accoglienza di Gesรน, prima; il rifiuto della sua persona e delle sue parole, poi. ยซDallโ€™ammirazione, venata di perplessitร  (v. 22), i suoi concittadini passano a un atteggiamento critico, che si riflette nella risposta di Gesรน stesso (v. 24); di qui allo sdegno, quindi allโ€™espulsione dalla cittร  e โ€“ addirittura โ€“ al tentativo di sopprimere il nuovo profeta mandato da Dio.

Uno sviluppo drammatico, che prelude alla conclusione dellโ€™intera vicenda evangelicaยป (Mosetto). Come giร  detto la scorsa volta, Luca sceglie di mettere questo episodio allโ€™inizio del ministero pubblico, proprio per ยซcondensare in esso lโ€™intero ministero di Gesรน e la reazione a questoยป (Fitzmyer). Ma โ€“ stando al racconto cosรฌ come ci si presenta โ€“ qual รจ il motivo del cambiamento di opinione dei nazaretani? Perchรฉ prima lโ€™ammirazione (ยซTutti gli rendevano testimonianzaยป; 4,22: espressione che ha sempre valore positivo in Luca) e poi il rifiuto?

Il figlio di Giuseppe?
I compaesani di Gesรน โ€“ insieme alla sorpresa โ€“ esprimono un dubbio: ยซNon รจ il figlio di Giuseppe?ยป (4,22). รˆ difficile stabilire se si tratti di unโ€™ulteriore espressione di stupore per le parole di grazia che Gesรน pronuncia (Fitzmyer; Rossรฉ) oppure se siano una critica scettica e cinica (Mosetto), come quella che si ritrova in Mc 6,3 (dove perรฒ lโ€™evangelista commenta la domanda accompagnandola con la reazione dello scandalo: ยซE si scandalizzavano di luiยป). Qualcuno (Radermakers) aggiunge unโ€™altra lettura. La domanda sul figlio di Giuseppe nasconderebbe ยซunโ€™ambiguitร  che Gesรน porterร  alla luce subito dopo; รจ come se dicessero โ€œNon รจ uno dei nostri? Non abbiamo forse un certo diritto su di lui?โ€

I nazareni vorrebbero impadronirsi, in un certo senso, di Gesรน, requisendo a proprio vantaggio le parole di grazia. Si ripete sostanzialmente la prima tentazione del desertoยป. Questa interpretazione รจ buona, soprattutto vista alla luce di quanto accade dopo: i nazaretani chiedono miracoli (ยซQuanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao fallo anche qui nella tua patriaยป; 4,23). Su questa linea si muove anche Carlo Broccardo, nel suo commento esegetico e spirituale a Luca, per il quale Gesรน svela il pensiero che sta dietro lโ€™iniziale approvazione dei Nazaretani: ยซSo perchรฉ siete tanto contenti che io, il figlio di Giuseppe, sia il Messia; voi volete trarne profitto, avete fiutato lโ€™affare: รจ ovvio, lo dice anche il proverbio, se uno รจ medico curerร  anzitutto se stesso. รˆ ovvio, se Gesรน รจ cosรฌ grande farร  di sicuro miracoli per i suoi paesaniยป.

Forse, in ogni caso, nella domanda della folla ci sono tutte le possibilitร  che abbiamo visto.

Gli ostacoli allโ€™ascolto della Parola.
Ma possiamo dire ancora qualcosa, pensando a quanto accade quando la parola di Dio viene proclamata oggi. Spesse volte trova degli ostacoli. Alcuni sono dati dallโ€™enorme distanza che separa il mondo dove quella determinata Parola รจ stata scritta dal nostro mondo. รˆ il โ€œrumore semanticoโ€, che non ci fa cogliere il senso originale di quanto รจ stato scritto millenni fa, in linguaggio, cultura e modelli letterari diversi. A questo rumore si puรฒ ovviare, in ambito liturgico, con lโ€™omelia. Questa, proprio come papa Francesco suggerisce di fare, nella sua Evangelii gaudium, dovrebbe spiegare e attualizzare la Parola, per renderla comprensibile, e mai concentrarsi su altri aspetti invece secondari.

Come ha fatto Gesรน nel nostro brano: dopo aver letto Isaia, dice quello che significa. Ma non ci possiamo accontentare dellโ€™omelia. รˆ richiesto un impegno personale per lo studio della Scrittura. Cosรฌ ricordavano, tra lโ€™altro, i nostri vescovi, al n. 49 degli Orientamenti pastorali per il decennio: ยซVa coltivato lโ€™assiduo contatto, personale e comunitario, con la Bibbia, diffondendone il testo, promuovendone la conoscenza, anche con incontri e gruppi biblici, sostenendone una lettura sapienziale, aiutando a pregare con la Bibbia soprattutto nelle famiglie. La qualitร  sia della presidenza eucaristica, sia dellโ€™omelia, sia della preghiera dei fedeli ne risulterร  rafforzata, resa piรน aderente alla parola di Dio e agli eventi della storia letti alla luce della fedeยป.

Lโ€™impegno dellโ€™ascolto.
Altri ostacoli allโ€™ascolto della Parola sono piรน psicologici e teologici. I compaesani di Gesรน non pongono inizialmente un rifiuto secco, ma forse manca loro la fede. Semplicemente non ritengono possibile che Dio inauguri davvero un giubileo di salvezza: la misericordia infinita richiede di essere accolta nella fede. E non รจ nemmeno possibile che questo accada nella ferialitร  dei segni: Gesรน, dopo tutto, รจ โ€œuno di loroโ€. Presi dal solito quotidiano avvicendarsi dei giorni, risulta loro strano che โ€œoggiโ€, in quella sinagoga, con parole udibili da tutti (ยซcon i vostri orecchiยป, 4,21) si nasconda la salvezza per loro.

Vorrebbe dire che i poveri, i prigionieri a cui Gesรน si rivolge non sono altrove, ma lรฌ dentro, in quella comunitร , in quel momento. E questo mette in crisi: la Parola non รจ soprattutto per gli altri? Questo atteggiamento si ritrova anche tra noi cristiani ogni volta che, ascoltando la Parola, diciamo โ€œquesta lโ€™ho giร  sentitaโ€ (oppure il sacerdote dallโ€™ambone pensa โ€œquesta la sanno giร โ€, e non la spiega), o anche โ€œquesta non mi riguardaโ€. Il Signore ci perdoni, ogni volta che per la nostra debolezza non accogliamo la sua Parola, e non faccia mai che โ€“ dal nostro paese โ€“ venga scacciato il Messia.

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