Siamo ancora โ come giร domenica scorsa โ allโinterno dellโultimo discorso di Gesรน nel vangelo di Giovanni. Anzi, quello che dice la voce narrante dellโevangelista e che abbiamo giร sentito, ยซQuando [Giuda] fu uscito, Gesรน disseยป (Gv 13,31), introduce anche la porzione di discorso dโaddio proclamata in questa domenica.

Un discorso dโaddio. Ci vengono alla mente i molti modelli letterari di โaddioโ. Basti ricordare quello shakespeariano al momento in cui Polonio, nellโAmleto, saluta suo figlio Laerte che parte e lo ricopre di raccomandazioni: ยซEccoti la mia benedizione, e cerca di incidere nella memoria questi ultimi consigliโฆยป. Oppure lโaddio triste di Lucia mentre nei suoi pensieri saluta i suoi monti non sicura di potervi tornare. Ovviamente il modello รจ anche biblico, e si trova, ad esempio, in quel lungo discorso di Mosรจ che รจ poi tutto il libro del Deuteronomio: ยซQueste sono le parole che Mosรจ rivolse a tutto Israele oltre il Giordano, nel desertoโฆยป (Dt 1,1); e anche nel Nuovo Testamento, con lโaddio di Paolo agli anziani di Mileto: ยซDetto questo, Paolo si inginocchiรฒ con tutti loro e pregรฒ. Tutti scoppiarono in un gran pianto e gettandosi al collo di Paolo lo baciavano, addolorati soprattutto perchรฉ aveva detto che non avrebbero piรน rivisto il suo voltoยป (At 20,36-38). Ogni discorso di commiato porta in sรฉ una nostalgia, quello struggimento che significa lasciare persone e luoghi. Stranamente, di queste emozioni non cโรจ traccia nelle parole di Gesรน allโultima cena.
Emerge invece una serenitร di fondo, una sicurezza che รจ chiaramente espressa nellโinvito: ยซSe mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padreยป. Comโรจ possibile? Quando ci si puรฒ rallegrare per lโaddio di un amico, di una persona cara? Come potevano essere felici i discepoli della partenza del loro Maestro? Gesรน non chiede troppo? Non solo รจ stato con i suoi discepoli, li ha preparati alla sua morte e risurrezione, li ha accompagnati con le sue apparizioni, e ora vuole andarsene?
Andare e tornare. Molti verbi di movimento appaiono nel nostro brano. Gesรน dice di dover andare. Ma la sua assenza non sarร definitiva: ritornerร . Come veniva giร detto nel v. 18, ยซNon vi lascerรฒ orfani, ritornerรฒ da voiยป, lโidea del suo ritorno รจ chiara anche nel nostro brano: ยซVado e tornerรฒ a voiยป (v. 28). Che cosa significano queste espressioni? Possono essere lette in modi diversi. Secondo i padri latini, si potrebbe trattare del ritorno finale del Giudice escatologico, come giร detto allโinizio del cap. 14: ยซVado a prepararvi un posto; quando sarรฒ andato e vi avrรฒ preparato un posto, ritornerรฒ e vi prenderรฒ con me, perchรฉ siate anche voi dove sono ioยป. Secondo la sensibilitร dei padri orientali, invece, le parole furono intese come un riferimento alle apparizioni postโpasquali di Gesรน: Gesรน parlerebbe del suo immediato ritorno, quello dopo la risurrezione. In questo modo si spiegherebbe soprattutto il v. 19, secondo il quale il mondo dei non credenti non vedrร Gesรน, idea presente anche in At 10,40-41, ยซDio volle che apparisse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noiยป.
I due doni di Gesรน. Ma naturalmente possiamo comprendere lโespressione di Gesรน anche in rapporto allo Spirito Santo, il Parรกkletos/Consolatore di cui Gesรน parla qui e altrove nel vangelo secondo Giovanni. Gesรน annuncia infatti due doni che vengono dalla sua partenza. Uno lo lascia, lโaltro lo promette. Il primo รจ la pace, il secondo lo Spirito. La pace รจ il segno che lui cโรจ. Non sarร la pace del mondo, ma piuttosto quella che viene da lui.
Lโarrivare dello Spirito, il โprimo dono ai credentiโ โ come ci ricorda la Preghiera eucaristica Quarta โ รจ visto nel nostro brano proprio in rapporto alla partenza di Gesรน: si spiega perciรฒ ancora in un altro modo la sua fretta di voler tornare al Padre. Si capisce anche quanto dice in Gv 16,7: ยซร bene per voi che io me ne vada, perchรฉ se non me ne vado, non verrร a voi il Consolatore; ma quando me ne sarรฒ andato, ve lo manderรฒยป. La presenza di Gesรน โ dopo la sua dipartita โ si realizzerร attraverso il Consolatore. Lo Spirito รจ il โplenipotenziarioโ, colui che detiene gli stessi poteri di Chi lo invia, e che โricorderร โ, cioรจ farร capire pienamente, le cose dette e fatte da Gesรน: lo Spirito non porterร nessun insegnamento indipendente dalla rivelazione di Gesรน.
Siamo ad una settimana dalla memoria liturgica dellโascensione. Nella domenica seguente celebreremo la solennitร di Pentecoste. La Chiesa ci sta preparando, facendoci fermare lโattenzione sul โnuovo modoโ con cui Dio รจ presente in mezzo al suo popolo. Prima, per coloro che hanno vissuto col Cristo, era il Dio โconโ noi, lโEmmanuele; ora, dopo che Lui รจ partito, la Sua presenza รจ โinโ noi, attraverso il Suo Spirito.