La messe รจ molta
โVedendo le folle, Gesรน ne sentรฌ compassioneโ: i vangeli riportano diverse volte questo atteggiamento di Gesรน nei confronti del suo popolo. Troviamo, nel Primo Vangelo, la stessa espressione in altre due occasioni, prima dei miracoli della moltiplicazione dei pani, in Mt 14,14 (ยซvide una grande folla e sentรฌ compassione per loro e guarรฌ i loro malatiยป) e in 15,32 (ยซGesรน chiamรฒ a sรฉ i discepoli e disse: Sento compassione di questa follaยป). Al centro di questi versetti cโรจ il verbo splanchnรญzomai (impietosirsi, commuoversi), usato da Matteo anche per indicare in una parabola la commozione del padrone nei confronti del servo che ha con lui un enorme debito (18,27: ยซImpietositosi del servo, il padrone lo lasciรฒ andare e gli condonรฒ il debitoยป), e โ sempre con Gesรน come soggetto โ per introdurre il suo miracolo di guarigione dei due ciechi di Gerico (cfr. 20,34).
Questa volta perรฒ Gesรน non compie un miracolo, come quello di dare il pane alla folla, non guarisce i malati, non insegna qualcosa sul perdono, ma si preoccupa della folla in sรฉ, cioรจ per quello che essa rappresenta: il popolo stanco e sfinito, che non ha pastore.
Matteo sta parlando del suo popolo, del popolo di Israele, per il quale giร la Legge e i Profeti avevano utilizzato descrizioni analoghe a quelle del vangelo di oggi. Nel libro dei Numeri, 27,17, Mosรจ prega il Signore perchรฉ Egli ยซmetta a capo di questa comunitร un uomo che li preceda nellโuscire e nel tornare, li faccia uscire e li faccia tornare, perchรฉ la comunitร del Signore non sia un gregge senza pastoreยป; il profeta Zaccaria 10,2, invece, si lamenta degli Ebrei, che a causa delle loro infedeltร ยซvanno vagando come pecore, sono oppressi, perchรฉ senza pastoreยป.
Triste non รจ solo non sapere dove andare, ma ancora di piรน essere abbandonati sul ciglio della strada senza poter riprendere il cammino (โprostrate a terraโ, sarebbe la resa esatta del verbo tradotto dalla CEI con โsfiniteโ in Mt 9,36). Cosรฌ รจ ogni uomo nel suo piรน profondo bisogno spirituale, quando non ha un โcentroโ nella sua vita, quando ha tutto ma non sa perchรฉ vive, quando รจ senza punti di riferimento: peggio ancora, se a essere cosรฌ รจ โ come emerge dalle parole del vangelo di oggi โ lโintero popolo di Israele da cui Gesรน proviene.
Quali sono le ragioni di questa critica che non si puรฒ non vedere nelle parole di Matteo? Secondo due esegeti, Davies e Allison, abbiamo a che fare con il giudizio che lโEvangelista avrebbe nei confronti dei leader dโIsraele: ยซgli scribi e i farisei, e gli altri uomini in posizione di responsabilitร e potere, per Matteo non si sono comportati bene, e sono una delle cause maggiori della crisi del popoloยป. Potremmo aggiungere unโaltra spiegazione.
Gesรน non si limita a criticare le guide della sua gente: sta esprimendo la sua coscienza di voler essere lui il pastore del suo popolo. Non basta provare compassione per qualcuno: bisogna fare qualcosa, ci si deve muovere in prima persona; ed ecco allora che per tutto il Primo Vangelo cresce lโidea che Gesรน sia un pastore per il suo popolo, un mediatore santo come Mosรจ.
Giร allโinizio del suo vangelo, quando ai Magi viene letta la profezia che stabilirร Betlemme come luogo della nascita del Messia, Matteo cita il profeta Michea e scrive: ยซE tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il piรน piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirร infatti un capo che pascerร il mio popolo, Israeleยป (Mt 2,6). Gesรน, il Messia di Israele, sempre per Matteo รจ il pastore che รจ stato ยซinviato alle pecore perdute della casa di Israeleยป (Mt 15,24; cfr. 10,6); รจ lui il pastore buono che raccoglie sulle spalle la pecora smarrita (cfr. Mt 18,12). Nel resto del Nuovo Testamento, Gesรน รจ ancora ยซil pastore grande delle pecoreยป (Eb 13,20). La Prima lettera di Pietro puรฒ scrivere a buon titolo che ยซEravate erranti come pecore, ma ora siete tornati al pastore e guardiano delle vostre animeยป. (1Pt 2,25).
Gesรน diventa pastore del suo popolo e chiede la preghiera perchรฉ altri pastori lo seguano. Il campo dove lavorare รจ Israele: ยซIl popolo ebraico รจ paragonato a un campo di spighe pronto per la mietitura, e questo si riferisce allโattesa messianica di Israele, che รจ giunta a maturazione. Manca soltanto un numero adeguato di operai. Non basta, infatti, che la messe sia abbondante: occorre che il Padrone mandi operai sufficienti a raccoglierla nei granai (cfr. 3,12). Nulla va da sรฉ: occorre sempre chiedere, pregare. Il mandato missionario nasce anche dalla preghiera, oltre che dalla compassioneยป (A. Mello). Per ogni cristiano, il campo dove lavorare รจ il mondo, nella Chiesa.
Ecco allora perchรฉ Gesรน invia i dodici: sono quelli che continueranno la raccolta messianica che Gesรน ha inaugurato, e che avranno il compito di mostrare alle genti stanche e sfinite che Dio non abbandona mai il suo campo. Questo porta ancora frutto, e la Chiesa โ come anche lโIsraele di Dio, popolo dellโalleanza mai revocata โ รจ chiamata a mostrare che le spighe sono molte, grandi, sono ormai cresciute e rimane solo da raccoglierle.