padre Giovanni Vannucci – Commento al Vangelo per domenica 7 Marzo 2021

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MORIRE PER RISORGERE

Giovanni Vannucciย 

Nelle ultime tre domeniche del โ€œsacramento quaresimaleโ€ vengono presentati alla nostra riflessione alcuni singoli, sui quali รจ bene soffermarsi se vogliamo comprendere il significato religioso e le implicazioni umane della redenzione. Essi ci vengono offerti dalle letture tratte dal Vangelo di Giovanni: il tempio e la sua distruzione (3a domenica); il serpente di bronzo innalzato da Mosรจ per risanare il popolo dal veleno delle serpi (4a domenica); il seme di grano che deve morire nel solco se vuole dare i suoi frutti di vita (5a domenica).

IL TEMPIO

Ogni espressione della religiositร  umana, da quella piรน elementare a quella piรน raffinata, ha costruito dei templi, dei centri destinati a esprimere e trasmettere le veritร , le speranze, i riti, le forme organizzate che nascono da una visione particolare del destino dellโ€™uomo. Il tempio non รจ soltanto lโ€™edificio architettonico, ma anche lโ€™insieme ideologico, culturale derivante da una esperienza religiosa originale.

La parola โ€œtempioโ€ include tutto lโ€™insieme di dottrine, di leggi, di riti, di organizzazione che caratterizzano una religione storica, e che danno un corpo visibile allโ€™invisibile Parola discesa dallโ€™alto. Ora, per una ricorrente e fatale legge ciclica, le forme esteriori, con lโ€™andar del tempo, perdono il loro legame con la Parola invisibile, si induriscono nelle loro espressioni razionali e in mano di uomini, non piรน collegati con la vivezza originaria della Parola, si trasformano in strumento di dominio.

Il tempio diventa allora la โ€œTorre di Babeleโ€ che, pur avendo lโ€™intenzione di ricollegare la terra con il cielo, di raggiungere la cima che arriva fino al cielo, non vi riesce per lโ€™incapacitร  dei costruttori a intendersi: hanno perduto la Parola! Ma nonostante lโ€™incapacitร  umana dei costruttori, nonostante lโ€™insufficienza e la temporaneitร  dei templi edificati, la Parola eterna continua la sua costruzione di un tempio non edificato da mano dโ€™uomo. Ogni volta che la casa del Padre si trasforma in piazza di mercato, egli la distrugge per crearne una piรน corrispondente alla veritร  e grandezza della coscienza umana che, pur vivendo nel tempo, รจ chiamata a vivere nellโ€™eternitร . Lโ€™episodio della purificazione del tempio nella lettura della terza domenica di quaresima รจ emblematico di quello che i credenti sono chiamati a compiere e nel loro tempio personale prima, e in quello comunitario dopo. ยซDistruggete questo tempio e Io lo ricostruirรฒ in tre giorniยป (Giovanni 2,19).

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Poniamoci davanti al nostro tempio: le nostre convinzioni, lo stato della nostra coscienza, le nostre piรน segrete ambizioni, le nostre chiusure di mente e di cuore, abbattiamo quanto in noi nasce dalla carne e dal sangue. In mezzo alle macerie vedremo la mano di Cristo eliminare quanto รจ stato manipolato dallโ€™uomo e sostituirlo con nuovi materiali che Lui solo edifica. In questa ricongiunzione del nostro essere personale con la parola eterna che costruisce il suo tempio tra i figli dellโ€™uomo, vivremo, sperimentandole nella nostra carne, le energie del Risorto.