IL GIUDIZIO DEL RE1
Celebriamo la solennitร di Cristo Re. Nel prefazio della Messa il regno di Cristo, il Regno che non รจ di questo mondo, รจ cosi descritto: ยซRegno eterno e universale, di veritร e di vita, di santitร e di grazia, di giustizia, di amore e di paceยป. Qualitร che sicuramente non potremo mai trovare negli Imperi e nelle Repubbliche terrene, frutti sempre di piรน o meno gravi compromessi tra la giustizia e lโingiustizia, lโamore e lโodio, la pace e la guerra. Non di questi reami Cristo รจ Re!
Mi sembra di unโimportanza unica la sollecitazione che ci viene dalla Liturgia a pensare alla natura e allโaffascinante nobiltร del Regno non mondano di Cristo, a sognare il suo grande sogno; tornando poi nella dura terra, qualcosa rimarrร in noi del sogno, e sarร germe di vita meno banale e dispersiva. Noi crediamo che Cristo sia lโAlfa, la lettera iniziale, e lโOmega, la lettera che chiude la vicenda dellโuniverso creato; il primo Adamo, lโUomo protologico, e lโultimo Adamo, lโUomo escatologico che in sรฉ attua e compie lโImmagine divina dellโuomo.
Cโรจ un mondo che ben conosciamo, il mondo della storia; a esso sโinterseca, anzi ne รจ lโessenza intima, un fuoco attivante, il mondo della storia divina che iscrive la sua operosa attivitร nella coscienza umana.
Cโรจ il tempo della storia empirica che fluisce, quasi sempre, attraverso dolorose tragedie; cโรจ il tempo sottile della metastoria divina, che รจ stabile, immutabile nella sua costante elargizione di pace, di amore, di giustizia, di gioia. Il mondo della storia divina, il tempo sottile e qualitativo del Divino, sono il regno non mondano di Cristo.
Entrare in questo Regno costituisce per lโuomo unโesperienza trasformatrice, in quanto viene a scoprire in sรฉ il germe della vita eterna, della vita vera, la propria personale essenza divina che non viene dalla carne e dal sangue, ma da Dio. Allora lโuomo comprenderร di non essere nella storia, ne il figlio della storia, ma che la vera storia รจ in lui, e in lui cโรจ la storia del suo esodo dal mondo divino a quello terreno e la storia del suo ritorno al principio incandescente dal quale promana. Il ritorno รจ certo, ma lento e faticoso; lโuomo, come il seme del loto, deve radicarsi nel fango oscuro della materia se vuol risalire e germogliare nella luce. Pur essendo nel mondo, deve continuamente ricordarsi di possedere una perla preziosa che gli รจ stata affidata dal Re del mondo, della Veritร e della Vita.
- Pubblicitร -
Limitandosi alla storia empirica dei regni di questo mondo, lโuomo non puรฒ che avere una visione imperfetta e dellโesistenza e del compito che vi deve svolgere. Con approssimazione riesce a sapere che la sua vita inizia con la nascita e finisce con la morte; ma del suo vero regno cosa sa lโuomo ordinario? I piรน credono tiepidamente a un fantasioso ยซdopo morteยป, senza peraltro esserne fondamentalmente sicuri. Dalla nascita alla morte, ecco la vita per la maggior pane di noi! Ma dovโera la nostra vita prima della nascita? Dove va la nostra vita dopo la morte? Tutte le religioni sono sorte per spiegare questo problema.
Talora la soluzione รจ stata affidata a una parola sola, ma siccome questa parola avrebbe potuto significare il crollo di un intero elaboratissimo edificio, si รจ preferito ripeterla ignorandone il significato; talora la soluzione investiva un importante gruppo di dogmi e si รจ ignorata o repressa; talora la soluzione si รจ presentata o troppo dura e non consolante e, per istinto di difesa, si รจ ignorata, o respinta.
La Veritร รจ in Dio, e si รจ fatta carne, i suoi non raccolsero, gli estranei domandarono: cosa รจ la Veritร ? Millenni hanno preceduto lโIncarnazione, millenni la seguiranno e intanto la nostra avventura nella carne e nel sangue sarร decisiva. Lโavventura carnale รจ determinante, รจ la misura suprema, la suprema prova agonale per lโuomo; essa decide la vita e la morte di ognuno. Essa รจ allโincrocio della storia empirica, fenomenica, e della storia divina, soprasensibile, il punto dโincontro della carne e dello Spirito, del reame umano e del reame di cui Cristo รจ il centro e la vita. Il reame di Cristo รจ di natura sottile, si afferma nelle coscienze e si edifica con pietre viventi, con pietre che sono passate dalla morte alla vita per avere accolto la Parola eterna che discende nella carne e dalla carne ascende. Se la nostra personale carne riuscirร a fissare in se stessa la Parola che diviene carne, diverrร il supporto della immanenza divina nella materia stessa, e sarร un centro che irradia la vita: ยซAvevo fame e mi hai nutrito, ero malato e mi hai curatoยป; se non vorrร fissare in sรฉ la Parola eterna che diviene carne, sarร un centro di arida negazione della vita: ยซAvevo fame e non mi hai nutrito, ero ammalato e non mi hai curatoยป (cfr. tutto il brano in Mt 25, 31-46).
Nel primo caso lโanima sarร nella grazia dello Spirito vivente, e la sua avventura, che avrร un punto nella morte fisica, non per questo avrร una conclusione, ma di cielo in cielo continuerร la sua corsa nellโinfinito, verso la mรจta unica e suprema che รจ Dio stesso: ยซVenite, benedetti, nel regno del Padreยป. Nellโaltro caso, lโanima, avendo rifiutato di accogliere in sรฉ, come principio di vita, la Parola, si spegnerร come scintilla caduta nel fango: ยซAndate, maledetti, nel fuoco eternoยป.
Nel mondo delle forme, lโuomo effimero, ma eterno, contrasta con la perennitร delle cose labili, e queste cose labili e perenni il regno mondano cercano in mille modi di fermare quel principio spirituale portato per sua natura a trascenderle. O lโuomo ascolta la voce del suo spirito interno e trascende la materia e allora sari assunto in Cristo e confermato nel Figlio, come figlio di Dio lui stesso; oppure cede alle lusinghe della forma, alle suggestioni del mondo, agli inganni di Satana, allora morirร disperso nei suoi principi costitutivi: questa รจ la geenna, dove รจ davvero pianto e strider di denti, in opposizione alla radiante certezza del possesso interiore del regno di Dio.
Sรฌ, il Regno di cui Cristo รจ il Re รจ una conquista interiore che si effettua nella carne e che, mediante il tempo, si afferma nellโeternitร . La lotta per il Regno รจ tutta qui, come il Giudizio del Re Giudice รจ tutto qui!
1 Giovanni Vannucci, ยซIl giudizio del Reยป, 34a domenica del tempo ordinario Anno A; in Risveglio della coscienza, 1a ed. Centro studi ecumenici Giovanni XXIII, Sotto il Monte (BG) ed. CENS, Milano 1984. Pag. 190193.