LO SPIRITO DEL MONDO
ยซVaโ, vendi quello che hai, dallo ai poveri, poi vieni e seguimiยป. Il giovane se ne andรฒ via triste, poichรฉ aveva molti beni (Marco 10, 21-22).
Lo spirito del mondo รจ lo spirito di attaccamento ai beni; non รจ detto naturalmente che ogni ricco sia un malvagio. Il giovane che si presenta a Cristo ha tutte le qualitร per venire ammesso alla sequela di Cristo. Ha giร trionfato di se stesso, della sua natura, della societร , osservando i comandamenti. Ma aveva molte ricchezze! Lo spirito del mondo trionfa di Gesรน. Le amare parole di Gesรน: ยซQuanto รจ difficile, per chi possiede delle ricchezze, il salvarsi!ยป, riconoscono questa sconfitta.
Lo spirito del mondo ha, nella ricchezza, il suo piรน forte ausilio. Chi ha grandi ricchezze vede la virtรน come unโesplicazione elegante, un raffinamento dellโesistenza, unโesaltazione del proprio prestigio. Il giovane ricco puรฒ prostrarsi a Gesรน, ma non seguirlo. Lo spirito del mondo lo tiene saldamente per il lembo delle ricchezze. Fintanto che egli possiede delle grandi ricchezze, ogni suo gesto รจ illuminato dal loro riflesso; lโammirazione e lo stupore lo seguono, ma quando non le avrร piรน, passato il primo stupore del gesto di rinuncia, egli sarร nella massa uno dei tanti, non sarร piรน distinto; la sua personalitร non avrร piรน la lusinga di emergere.
Cristo non chiede i beni materiali, chiede di aver pronto quello spirito di rinuncia che solo puรฒ essere opposto allo spirito del mondo. Il giovane avrebbe fatto volentieri dei sacrifici al tempio, avrebbe dato con compiacenza il sovrappiรน delle sue ricchezze, avrebbe praticato delle dure penitenze, seguito delle pratiche ascetiche, discusso sottilmente della legge, fatto lunghe preghiere, sarebbe stato ospitale, generoso con i poveri. Tutto questo lโavrebbe fatto per avere la vita eterna. Ma rinunciare ai propri beni, vender tutto per seguire Gesรน come uno qualunque, uno dei tanti semplici? Questo non lo poteva fare!
Lo spirito del mondo รจ costituito da tre peccati che potrebbero venir chiamati teologali, essendo la controparte delle virtรน teologali. Essi sono: lโorgoglio, lโaffermazione prepotente del proprio ยซioยป; lโavarizia che รจ il desiderio di potenza o di attaccamento ai beni; lโinvidia, o complesso dโinferioritร , o dispiacere dei beni, dei doni, delle qualitร altrui. La superbia si oppone alla fede; lโavarizia alla speranza; lโinvidia alla caritร .
Questi peccati sono insiti nellโanima, e lo spirito del mondo รจ tutto in essi. Cosรฌ รจ lo spirito di avarizia che ridร al mondo il giovane ricco, spirito che si mimetizza in mille sottili maniere. Si puรฒ essere avari essendo generosi, prodighi addirittura; e tanto piรน si peccherร di avarizia quanto piรน si possederanno ricchezze: ecco perchรฉ รจ cosรฌ difficile per i ricchi salvarsi. Essi non potranno mai considerare la vita a sรฉ stante, non potranno mai liberarsi dallo spirito del mondo, non potranno quindi mai seguire Cristo: essere, in una parola, liberi. Lo spirito del mondo non si oppone alla virtรน, la virtรน occorre anche a lui; รจ necessario averne una buona dose ed essere dei veri asceti per seguire le iniziative dello spirito del mondo; solo delle anime complete e viventi possono costituire la corte del Principe di questo mondo.
Il contrasto tra Cristo e il mondo non รจ intorno alla virtรน, ma intorno alla libertร . Cristo libera, il mondo incatena; Cristo distrugge la personalitร egoica, il mondo lโesalta; Cristo vuole lโumiltร del cuore, il mondo lโorgoglio della mente. Cristo insegna le vie della semplicitร , il mondo quelle della complicazione. Cristo esige il coraggio, il mondo la paura; Cristo vuole che lโuomo sia cosciente di ciรฒ che รจ in lui; il mondo invece che si occupi di ciรฒ che รจ fuori di lui. Cristo infine รจ cessazione di lotta, il mondo รจ esplicazione di lotta, ma i due grandi antagonisti abbisognano di uomini veramente nati e battezzati in fuoco e spirito: cioรจ virtuosi.
Lโavversario di Cristo non puรฒ essere che degno di Lui, รจ il vero Anticristo, e precede lโavvento e i ritorni del Messia, costruisce le personalitร che Cristo dominerร . Nelle epoche in cui lo spirito del mondo costruisce i suoi grandi epigoni mentali e in cui il valore umano, superesaltandosi in oligarchie, viene a testimoniare piรน fortemente la separazione, il ritorno di Cristo รจ imminente: Cristo viene a raccogliere ciรฒ che il mondo a seminato, non senza combattere, raccoglie. I piรน indicati a raccogliere Cristo che torna dovrebbero essere i ricchi; piรน largamente dotati di mezzi di ascesa materiale, dispongono di tempo e di possibilitร istruttive. Essi sono vicinissimi alla libertร ; lo spirito del mondo, come una maledizione biblica, li incatena e li schiaccia.
ยซComโรจ difficile per i ricchi entrare nel Regno dei cieli!ยป. Lโamara constatazione di Cristo rimarrร di monito a chiunque presume di trovare la libertร nellโoro.
La superbia potrร essere folgorata dallโumiliazione; lโinvidia vinta dallโamore; il desiderio di potenza come potrร essere vinto? Solo la povertร volontaria vince lo spirito del mondo; ma chi sa di essere povero? Povero in spirito, povero internamente, povero nellโassoluto non attaccamento ad alcun bene? Lo straccione che teme di perdere la logora veste non รจ da meno del ricco che trema al pensiero di perdere le sue proprietร .
La povertร in spirito รจ una vera grazia del cielo, un vero dono dello Spirito di Dio; essa si identifica nella veritร e nella libertร . Colui che รจ internamente povero vince lo spirito del mondo e signoreggia i cieli.
Giovanni Vannucci
(in Verso la luce, ed. CENS, Milano 1984, 28a domenica del tempo ordinario, Anno B, pp. 173-175).
Qui puoi acquistare tutti i libri di p. Vannucci.