Il Papa che non guarda la televisione da venticinque anni – “per un fioretto” – ha cambiato la comunicazione e la grammatica della politica nel breve giro di due anni e mezzo. In particolare con l’enciclica Laudato Si’ il mutamento di paradigma ha assunto una metafora e un concetto che, mutuati dall’ecologia, stanno diventando il punto di vista dal quale guardare alla globalizzazione, alle modalità di sviluppo, ai suoi guasti, agli strumenti della critica. Il concetto centrale è quello di casa comune. Casa comune ha sostituito nel lessico dei riformismi e della dottrina sociale della Chiesa il termine bene comune. Per questo campeggia nel titolo di questo 17º corso dei Circoli Dossetti.
Costruire la casa comune è sfida compatibile con queste economie, queste politiche, queste società civili “liquide”? È solo un’utopia la costruzione di una cittadinanza globale in grado di farsi carico della dimensione biblica dei movimenti storici dei nuovi migranti? Perché oltre a confrontarsi con disuguaglianze crescenti, la casa comune dovrebbe ospitare una comune cittadinanza.
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