Il vangelo che oggi la Chiesa ci propone di considerare narra la vocazione dei primi discepoli, tra i quali quella dello stesso Giovanni. La chiamata di Dio a seguirlo è un momento di particolare grazia, che inonda in pieno il cuore dell’apostolo. Infatti, anche se il testo è stato scritto alla fine della sua vita, san Giovanni ricordava l’ora esatta in cui era avvenuto quell’incontro con Gesù.
Commentando questa scena, san Josemaría sottolinea che Giovanni “narra vicende che non si dimenticano più. Maestro dove abiti? Disse loro: « Venite e vedrete ». Andarono dunque e videro dove abitava, e quel giorno si fermarono presso di lui (Gv 1, 38-39). Dialogo divino e umano, che trasformò la vita di Giovanni e di Andrea, di Pietro, di Giacomo e di tanti altri; che preparò i loro cuori ad accogliere le parole imperiose che Gesù avrebbe loro rivolto presso il mare di Galilea”[1].
Questo episodio dimostra ancora una volta come la chiamata a seguire il Signore va unita alla missione di far conoscere Colui che essi hanno visto e conosciuto. Non si tratta di un dovere o di una imposizione, ma è la conseguenza naturale di un cuore che si sente amato e che sente il bisogno di condividerlo e contagiarlo ad altri.
Pablo Erdozáin
[1] San Josemaría, È Gesù che passa, n. 108.
Fonte: La pagina Facebook di “Opus Dei Italia” | Sito Web con tutti i commenti al Vangelo
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