Pablo Erdozáin – Commento al Vangelo del 2 Novembre 2021

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Dopo aver celebrato ieri la festa dedicata a tutte le persone che godono della presenza di Dio in Paradiso, oggi la Chiesa ci invita a pregare in modo speciale per i defunti.

Il Vangelo scelto riporta una piccola parte del dialogo di Gesù con i suoi apostoli durante l’Ultima Cena, nella quale, in seguito a una domanda di Tommaso, rivela loro che solo per mezzo di Lui si può arrivare al Padre.

Possiamo immaginare la preoccupazione e l’incertezza degli apostoli in seguito alle vicende che stanno vivendo: dai preparativi della cena nei giorni precedenti con le precise indicazioni riguardo al luogo della celebrazione all’inizio con la lavanda dei piedi e il comandamento universale di amarsi e servire l’un l’altro come Egli ha fatto nei tre anni di insegnamento con loro. Il Maestro si è mostrato in un modo particolarmente solenne e, anche, emozionante. Sicuramente avranno percepito che erano alla vigilia di qualcosa di grande, forse di quel qualcosa che non avevano capito del tutto fin da quando, felici, avevano cominciato a seguirlo.

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È naturale che noi uomini, davanti alla morte, sentiamo anche preoccupazione e incertezza. Anche paura. È il momento finale, quello al quale ci siamo preparati da sempre e che sappiamo che un giorno o l’altro arriverà a tutti. In questo contesto, Gesù ci chiede di confidare in Lui. Di credere in Lui, perché in quel momento non ci lascerà soli e ci porterà nella sua dimora celeste. Per questo Gesù è la Via, perché non siamo noi a raggiungere il Cielo, ma è Lui che ci porta.

Gesù è la Verità perché nel momento formidabile della morte, tutte le verità che ci stanno attorno verranno meno davanti all’unica Verità dell’Amore di un Dio che dà la vita per i suoi figli e che aspetta solo che lo accogliamo. Infine, Gesù è anche la Vita, perché Egli, accanto a suo Padre, partecipa dall’eternità della vita divina, della quale, con la sua risurrezione, ha lasciato a tutti gli uomini una testimonianza incancellabile.

Pablo Erdozáin


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