Dopo un’altra intensa giornata di predicazione e di guarigioni, Gesù ha compassione per la moltitudine di persone che doveva ritornare a casa con lo stomaco vuoto e chiede ai discepoli di dar loro da mangiare. È probabile che la richiesta non sia stata tanto bene accolta dai discepoli, considerato che anche loro saranno stati stanchi della giornata trascorsa e speravano di restare soli con il Maestro per ritirarsi in un posto tranquillo e riposare assieme a Lui.
Gesù capiva perfettamente la difficoltà di ciò che chiedeva, ma lo fece ugualmente. Anche a noi il Signore chiede cose che, a volte, ci appaiono impossibili da fare e da portare avanti: un ordine che non vogliamo compiere, una relazione difficile, un amico dal quale ci stiamo allontanando, una virtù per la quale stiamo lottando inutilmente da tempo…
Alla fine, quello che il Signore vuole con quel “dategli voi da mangiare” è che gli apostoli confidino in Lui e non in ciò che hanno o che possono acquistare. Dopo essersi dati da fare per trovare tutto il cibo possibile, il risultato rimane sempre molto scarso. Cosa sono cinque pani e due pesci per fare mangiare una folla? Nulla, certamente. Meglio, quasi nulla. Però, questo “quasi” è ciò che rende possibile quel miracolo così grandioso che compie il Signore.
Gesù, con questo “quasi”, fa in modo che tutti abbiano da saziarsi e in più rimangono dodici ceste piene. Gesù non lesina sforzi, dà tutto, si dà tutto. E lo fa affinché noi abbiamo vita e l’abbiamo in abbondanza (cfr. Gv 10, 10).
Pablo Erdozáin
Fonte: La pagina Facebook di “Opus Dei Italia” | Sito Web con tutti i commenti al Vangelo
Leggi altri commenti al Vangelo del giorno