Pablo Erdozáin – Commento al Vangelo del 11 Maggio 2021

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Nell’intimità dell’Ultima Cena, il Signore, pur sapendo che i discepoli lo abbandoneranno al momento della sua passione e morte in Croce, promette loro la venuta dello Spirito Santo, Paraclito e Consolatore.

La fermezza con cui Gesù comunica che è meglio che se ne vada, altrimenti lo Spirito non verrà da loro, ci sorprende un poco (cfr. v. 7). Infatti, non possiamo sapere se gli apostoli intendessero questo “andarsene” del Signore come definitivo, con chiaro riferimento alla sua morte, oppure se avessero presente la successiva Ascensione, ma l’idea di “perdere” per sempre il loro Maestro non poteva certo far loro piacere.

Come gli apostoli, pure noi a volte non comprendiamo come Dio intervenga nella nostra vita, in quella degli altri o, anche, nel mondo e nella storia.

In tali occasioni, possiamo ricordare l’insegnamento di san Paolo: «Tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno» (Rm 8, 28). E in quel momento per i discepoli la cosa migliore era la venuta del Paraclito.
Ricevendo lo Spirito Santo, diventiamo templi di Dio stesso e possiamo vivere una intima e meravigliosa relazione con Lui, che ordina e dà significato a ogni cosa.

Pablo Erdozáin


Fonte: La pagina Facebook di “Opus Dei Italia” | Sito Web con tutti i commenti al Vangelo 

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