Il vangelo di oggi ci narra il miracolo di una delle moltiplicazioni dei pani e dei pesci che il Signore compì per la folla.
Proprio questo inciso finale, “per la folla”, è il punto di partenza del commento di oggi a questa scena del Signore tanto conosciuta.
Gesù sa molto bene perché è venuto sulla terra, come dice un canto popolare natalizio che piaceva molto a san Josemaría: “Mio Padre è del Cielo, / mia madre anche, / io sono sceso sulla terra per soffrire”. Il Signore viene nel mondo per compiere la Redenzione.
La Salvezza che il Figlio di Dio ci offre è per tutti, anche se poi ben pochi l’accoglieranno nel loro cuore. Gesù sa perfettamente quale sarà il successo della sua opera, ma non per questo smette di insegnare, agire e donarsi per “la folla”, vale a dire, per tutti.
È ciò che notiamo nella fase che precede il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Gesù sente compassione per la folla che lo segue e che non mangia da diversi giorni, e non può non esercitare il suo potere a loro beneficio.
Così è il cuore di Gesù. Sempre compassionevole, con un desiderio infinito di darsi, di donarsi a noi, anche se spesso non lo riconosciamo né lo accogliamo in noi. Infatti per Lui qualunque risultato fa lo stesso, né del resto s’impone. Egli va avanti a suo modo: seminare, donarsi, alimentarci.
Oggi il Signore ci invita a riflettere su come è la nostra reazione quando, dopo esserci dati agli altri, non riscontriamo nessun risultato apparente nel loro modo di agire. Abbiamo un crollo pensando di non essere sufficientemente buoni? Scartiamo queste persone perché non reagiscono a tutto ciò che ricevono gratuitamente? Continuiamo a stare loro accanto senza tener conto della loro situazione e delle loro disposizioni? Gesù, mite e umile di cuore, ci indica il cammino.
Pablo Erdozàin
Fonte: La pagina Facebook di “Opus Dei Italia” | Sito Web con tutti i commenti al Vangelo
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