p. Raniero Cantalamessa โ€“ Commento al Vangelo per domenica 25 Ottobre 2020

Un giorno, narra il brano evangelico odierno, qualcuno domandรฒ a Gesรน: โ€œQual รจ il piรน grande comandamento della legge?โ€. Egli rispose con le note parole:

โ€œAmerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo รจ il piรน grande e il primo dei comandamentiโ€.

Lโ€™interrogante, a questo punto, poteva sentirsi soddisfatto; poteva bastare. Ma Gesรน aggiunse come dโ€™un solo fiato, che cโ€™รจ un secondo comandamento, โ€œsimile al primoโ€, cioรจ inseparabile da esso, ed รจ:

โ€œAmerai il prossimo tuo come te stessoโ€.

Noi sappiamo benissimo, in ogni minima circostanza, cosa significa amare noi stessi e cosa vorremmo che gli altri facessero per noi. Aggiungendo le parole โ€œcome te stesso!โ€, Gesรน ci ha messi davanti uno specchio al quale non possiamo mentire; ci ha dato un metro infallibile per scoprire se amiamo o no il prossimo.

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โ€œQuello che tu vorresti che gli altri facessero a te,
questo รจ quello che devi fare agli altriโ€ (Matteo 7,12).

Non dice, si badi bene: โ€œQuello che lโ€™altro fa a te, tu fallo a luiโ€. Questo sarebbe ancora la legge del taglione: โ€œOcchio per occhio, dente per denteโ€. Dice: quello che tu vorresti che lโ€™altro facesse a te, tu fallo a lui, che รจ ben diverso. Quante cose cambierebbero, nella famiglia e nella societร , se si cercasse di praticare questa che viene chiamata la โ€œregola dโ€™oroโ€ della morale! Per farlo, basta chiederci, in ogni situazione: come vorrei che lui si comportasse con me, se io fossi al posto suo ed egli al posto mio?
Gesรน considerava lโ€™amore del prossimo come il โ€œsuo comandamentoโ€, quello in cui si riassume tutta la Legge. โ€œQuesto รจ il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voiโ€ (Giovanni 15, 12). Molti identificano lโ€™intero cristianesimo con il precetto dellโ€™amore del prossimo, e non hanno del tutto torto.

Dobbiamo perรฒ adesso cercare di andare un poโ€™ oltre la superficie delle cose. Quando si parla di amore del prossimo il pensiero va subito alle โ€œopereโ€ di caritร , alle cose che bisogna fare per il prossimo: dargli da mangiare, da bere, visitarlo; insomma aiutare il prossimo. Ma questo รจ un effetto dellโ€™amore, non รจ ancora lโ€™amore. Prima della beneficenza viene la benevolenza; prima che fare il bene, viene il volere bene.
La caritร , dice san Paolo deve essere โ€œsenza finzioniโ€, cioรจ sincera (alla lettera, โ€œsenza ipocrisiaโ€) (Romani 12, 9). Si deve amare โ€œdi vero cuoreโ€ (1 Pietro 1,22). Come il vino per essere โ€œsinceroโ€ deve essere spremuto dallโ€™uva, se no รจ adulterato, cosรฌ lโ€™amore deve provenire dal cuore. Si puรฒ infatti fare la caritร  e lโ€™elemosina per molti motivi che non hanno nulla a che vedere con lโ€™amore: per farsi belli, per passare da benefattori, per guadagnarsi il paradiso, perfino per rimorso di coscienza. Molta caritร  che facciamo ai paesi del terzo mondo, non รจ dettata da amore, ma da rimorso. Ci rendiamo infatti conto della differenza scandalosa che esiste tra noi e loro e ci sentiamo in parte responsabili della loro miseria. Si puรฒ mancare di caritร , anche nel โ€œfare la caritร โ€!
S. Paolo ci ha lasciato un meraviglioso elogio della caritร :

โ€œLa caritร  รจ paziente, รจ benigna la caritร ; non รจ invidiosa la caritร , non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dellโ€™ingiustizia, ma si compiace della veritร . Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopportaโ€ (1 Corinzi 13, 4-7).

Nulla che in questo testo parli, di per sรฉ, di opere esteriori di caritร , le famose opere di misericordia; tutto si riferisce invece alle disposizioni interiori che bisogna nutrire nei confronti del prossimo. Arriva a dire che il piรน grande atto di caritร  esteriore -come sarebbe il distribuire tutte le proprie sostanze ai poveri- non gioverebbe a nulla, senza la caritร , cioรจ se non รจ accompagnato da un autentico voler bene.
รˆ chiaro che sarebbe un errore fatale contrapporre tra di loro lโ€™amore del cuore e la caritร  dei fatti, o rifugiarsi nelle buone disposizioni interiori verso gli altri, per trovare in ciรฒ una scusa alla propria mancanza di caritร  fattiva e concreta. Se tu incontri un povero affamato e intirizzito dal freddo, diceva san Giacomo, a che gli giova se gli dici: โ€œPoveretto, vaโ€™, scaldati, mangia qualcosa!โ€, ma non gli dai nulla di ciรฒ di cui ha bisogno?

โ€œFiglioli, non amiamo a parole nรฉ con la lingua,
ma coi fatti e nella veritร โ€ (1 Giovanni 3,18).

Lโ€™amore รจ davvero la soluzione universale. Santโ€™Agostino ha scritto: โ€œAma e faโ€™ ciรฒ che vuoiโ€. Massima pericolosa! Quanti giovani sarebbero pronti oggi a sottoscriverla, intendendola a modo loro (โ€œSe ci si ama, tutto รจ lecitoโ€ฆ). Ma Agostino spiega bene come si deve intendere. รˆ impossibile, dice, scoprire sul momento qual รจ la cosa giusta da fare in ogni circostanza: se tacere o parlare, se lasciar correre o correggere una persona. Allora ti viene data una breve regola che vale per tutti i casi: Ama e faโ€™ ciรฒ che vuoi! Se taci, taci per amore, se parli parla per amore, se correggi correggi per amore. Preoccupati che nel tuo cuore ci sia vero amore per la persona, perchรฉ dopo, qualsiasi cosa farai, sarร  quella giusta. Dallโ€™amore infatti non puรฒ venire che bene. โ€œLโ€™amore non fa alcun male al prossimoโ€ (Romani 13, 10).

Questa caritร  del cuore o interiore รจ la caritร  che tutti e sempre possiamo esercitare, รจ universale. Non รจ una caritร  che alcuni -i ricchi e i sani- possono solo dare e gli altri -i poveri e i malati- solo ricevere. Tutti possono farla e riceverla. Inoltre รจ concretissima. Si tratta di cominciare a guardare con occhio nuovo le situazioni e le persone con cui ci troviamo a vivere. Quale occhio? Ma รจ semplice: lโ€™occhio con cui vorremmo che Dio guardasse noi! Occhio di scusa, di benevolenza, di comprensione, di perdonoโ€ฆNon dovrebbe essere neppure cosรฌ difficile. Siamo cosรฌ infelici, cosรฌ soli di fronte al mistero della sofferenza, della malattia, della morte, che dovremmo trovare naturale impietosirci gli uni degli altri, intenerirci e solidarizzare tra noi in questa nostra breve esistenza.

Quando questo avviene, tutti i rapporti cambiano. Vedi cadere, come per miracolo, tutti i motivi di prevenzione e di ostilitร  che ti impedivano di amare una certa persona. Egli comincia ad apparirti per quello che รจ nella realtร : una povera creatura umana che soffre per le sue debolezze e i suoi limiti, come te, del resto, e come tutti. Lo vedi come โ€œuno per il quale Cristo รจ mortoโ€ (Romani 14,15). Ti stupisci perfino di non averlo scoperto prima. Noi tendiamo a mettere una maschera sul volto delle persone, a imporre delle etichette, dei clichรฉ, a schedarli. In questo momento รจ come se la maschera venisse a cadere e la persona ci apparisse per quello che รจ veramente.

Uno scrittore cristiano antico ci ha trasmesso questa notizia. Lโ€™evangelista Giovanni, giunto a tardissima etร , si faceva portare alle riunioni dei cristiani e lรฌ, invitato a dire qualche parola, ripeteva invariabilmente: โ€œFiglioli, amiamoci gli uni gli altri perchรฉ lโ€™amore รจ da Dio!โ€. A forza di sentirlo parlare cosรฌ, alcuni un giorno gli dissero: โ€œMa Padre, tu sei stato con Gesรน e sai tante cose di lui; come mai ci ripeti sempre la stessa cosa? E Giovanni rispondeva: โ€œPerchรฉ รจ il precetto del Signore e se lo mettiamo in pratica, abbiamo messo in pratica tutto il suo vangeloโ€.
Tutti oggi sogniamo un mondo riconciliato e in pace, in cui a ogni persona viene riconosciuta la sua dignitร  e il suo posto nella vita. รˆ quello che tutti desideriamo e aspettiamo. Ma questo mondo non si realizzerร  su scala universale, se prima se non si realizza nel cuore delle persone. รˆ inutile che io lo cerchi fuori di me, se prima non cerco di instaurarlo dentro di me e dentro la mia famiglia.

Anchโ€™io perciรฒ, come il vecchio evangelista Giovanni, al termine di questa riflessione sulla caritร  vi ripeto: โ€œFiglioli, fratelli, amiamoci gli altri, perchรฉ lโ€™amore รจ da Dio e se mettiamo in pratica questo precetto abbiamo messo in pratica tutto il vangeloโ€.

Fonte: il sito di p. Raniero


Fonte della fotografia: https://www.incamm.com/2019/12/padre-raniero-cantalamessa-prima.html

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