La prima lettura di questa Domenica contiene un celebre elogio della donna che bisogna ascoltare almeno in parte. Dice:
โUna donna perfetta chi potrร trovarla?
Ben superiore alle perle รจ il suo valore.
In lei confida il cuore del marito e non verrร a mancargli il profitto.
Essa gli dร felicitร e non dispiacere per tutti i giorni della sua vita.
Si procura lana e lino e li lavora volentieri con le mani.
Fallace รจ la grazia e vana รจ la bellezza,
ma la donna che teme Dio รจ da lodareโ.
Questo elogio, cosรฌ bello, ha un difetto, che non dipende ovviamente dalla Bibbia ma dallโepoca in cui fu scritto e dalla cultura che essa riflette. Se ci si fa caso, si scopre che questo elogio della donna รจ interamente in funzione dellโuomo. La sua conclusione รจ: beato lโuomo che possiede una tale donna. Essa gli tesse bei vestiti, fa onore alla sua casa, gli permette di camminare a testa alta tra gli amici. Non credo che le donne sarebbero oggi entusiaste di questo elogio.
Per conoscere il vero e definitivo pensiero della Bibbia sulla donna bisogna guardare allโatteggiamento di Gesรน. Gesรน non era quello che oggi si direbbe un โfemministaโ; non ha fatto mai unโanalisi o una critica esplicita delle istituzioni e dei rapporti tra le classi o tra i sessi. La sua missione si colloca su piano dove la differenza tra maschio e femmina non ha alcun peso. Entrambi immagini di Dio, entrambi bisognosi di redenzione.
Ma proprio per questo Gesรน รจ in grado di mettere a nudo le deformazioni che hanno portato alla situazione attuale di soggezione della donna nei confronti dellโuomo. Egli รจ libero di fronte alla donna. A differenza di tutti gli altri, egli non la sperimenta come unโinsidia e una minaccia e questo gli permette di rompere tanti pregiudizi. Non disdegna di parlare con donne, di insegnare loro, di farsi discepole tra di esse. Risorto, si mostra per primo ad alcune donne che diventano cosรฌ le sue prime testimoni. Mai esce dalla sua bocca una parola di disprezzo o di ironia per la donna, ciรฒ che era una specie di luogo comune nella cultura del tempo intrisa di misogenismo, come del resto รจ anche oggi.
La salute della donna รจ importante per Gesรน quanto quella dellโuomo. Perciรฒ tanti dei suoi miracoli hanno per oggetto delle donne. Cโรจ in particolare un miracolo di Gesรน che mi commuove: la guarigione della donna ricurva. Si legge che un giorno Gesรน vide una donna che da diciotto anni โera curva e non poteva drizzarsi in nessun modoโ. Gesรน dunque la chiamรฒ a sรฉ e le disse: โDonna, sei libera dalla tua infermitร โ. Subito quella si raddrizzรฒ e glorificava Dio (cfr. Luca 13, 10 ss.).
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Quella donna curva a cui Gesรน grida: โSei libera!โ e che, dopo tanto tempo, puรฒ alzare il capo, guardare le persone in volto, vedere il cielo, glorificare Dio, sentirsi anche lei una persona umana, mi sembra un simbolo potente. Non รจ solo una donna; รจ la condizione femminile che รจ rappresentata al vivo in quella scena; รจ la schiera innumerevole di donne che camminano curve non per qualche malattia della spina dorsale, ma per lโoppressione cui sono state sottoposte in quasi tutte le culture.
Quale liberazione, quale speranza รจ racchiusa in quel grido di Gesรน: โDonna, sei libera!โ. Uno dei fatti piรน positivi della nostra epoca รจ proprio la giusta emancipazione delle donne e la paritร dei diritti. Nellโenciclica sulla dignitร della donna (โMulieris dignitatemโ), il papa Giovanni Paolo II ha messo in luce il contributo che la Chiesa intende dare a questo segno dei tempi. Ma possiamo dire che lโera delle donne โricurveโ รจ finita? Io credo che, a certi livelli, la liberazione principale della donna debba ancora avvenire. Mi riferisco a un aspetto particolare della condizione femminile che chiamerei : lo spirito di schiavitรน.
Parlo specialmente alle donne di certe aree culturali, dove questo spirito di schiavitรน รจ ancora forte e la liberazione della donna deve ancora iniziare. Donne che dopo la breve alba della loro giovinezza, quando il mondo si dischiudeva e tutti sembravano rapiti di fronte alla loro giovinezza e gentilezza, una volta diventate mogli e madri, sono ridotte a schiave: schiave dei mariti, schiave dei figli, del lavoro; senza gioia, senza bellezza, vestite quasi permanentemente di nero, (cโรจ sempre, si sa, qualche lutto da portare in famiglia). Ci sono, รจ vero, casi dove la situazione รจ rovesciata ed รจ il marito che soffre a causa della moglie, ma questa volta occupiamoci del caso piรน frequente.
Mi direte: โMa tu stai predicando contro il vangelo! Il Vangelo non parla di rinuncia di sรฉ, di mortificazione, di abnegazione? Non รจ questo un valore evangelico?โ Rispondo: non in questa forma, non questo tipo di mortificazione! Questo tipo di schiavitรน non fa vivere, impedisce di gioire e dare gioia; impedisce anche di soffrire liberamente. Impoverisce la vita di famiglia; toglie qualcosa di importante ai figli. Il risanamento della famiglia deve cominciare anche da qui. A una moglie schiava in casa, corrisponde spesso unโamante fuori casaโฆ
โCristo ci ha liberati perchรฉ restassimo liberiโ. Se dopo cโรจ da soffrire e da rinnegarsi -per i figli, per il marito, per i suoceri- lo farete, ma lo farete con gioia, con libertร interiore. Questa libertร di cui stiamo parlando rende infatti liberi proprio per servire, non certo per fare il comodo proprio: โVoi infatti siete stati chiamati a libertร โฆperchรฉ mediante la caritร siate al servizio gli uni degli altriโ (Galati 5,13).
Il mondo ha bisogno delle donne non solo fino ai venti-venticinquโanni; ne ha bisogno anche dopo. Ha bisogno della loro anima, non solo del loro corpo! Perciรฒ basta con questo spettacolo della donna ridotta soltanto al suo corpo, ai suoi seni e poco piรน. ร uno strumentalizzare la donna, ridurla a cosa. Per fortuna ora comincia a levarsi contro questo andazzo anche qualche voce laica: โChe bisogno cโรจ -ha scritto di recente unโautorevole esponente laica del governo- di mettere sistematicamente donne nude sulla copertina di settimanali che si dicono di attualitร e cultura?โ.
Ma, statemi bene a sentire, sorelle donne: voi non siete solo vittime di questa situazione, siete anche, almeno in parte, complici. Nella Genesi Dio parla ad Eva e le dice: โVerso tuo marito sarร il tuo istinto, ed egli ti dominerร โ (Genesi 3,16). Una parola che descrive meglio di interi trattati la sorte della donna nella storia. Tu donna, dopo il peccato, sarai attratta da tuo marito, sarai dominata dallโistinto di piacere allโuomo, e non ti accorgerai che lโuomo userร proprio questa situazione per dominarti. Ed รจ esattamente quello che avviene.
Qual รจ la vostra parte di complicitร in tutto questo? Se mi รจ lecito parlarvi un poโ francamente, direi questo: non dovete concepire la vita solo in funzione dellโuomo, non dovete solo scommettere tutto sul fatto di piacergli e attrarre la sua attenzione e il suo sguardo cupido. Se fate cosรฌ la conseguenza รจ inevitabile: resterete schiave, lโuomo vedrร in voi solo il sesso e lo userร per la pubblicitร , per la pornografia, per tutto quello che gli fa comodo.
Cโรจ stata una conferenza mondiale dellโONU a Pechino sulle donne. Tutto il mondo oggi parla della paritร di diritti dellโuomo e della donna. ร certamente un segno dei tempi, una cosa bellissima. Perรฒ se ci limitiamo a redigere โcarteโ sui diritti della donna e non avviene una guarigione profonda nel cuore della donna stessa, Pechino e tutte le altre conferenze non serviranno a niente, e tutto il parlare che si fa oggi sui diritti della donna rimarrร lettera morta.
La donna (come del resto anche lโuomo) ha un alleato potente in questo cammino di autentica liberazione: lo Spirito Santo. โDove cโรจ lo Spirito del Signore, cโรจ la libertร โ (2 Corinzi 3, 17). ร lui che โattesta al nostro spirito che siamo figli di Dioโ (Romani 8,16). Che ci dร , cioรจ, il vero senso della nostra dignitร e libertร . Si legge che la figlia di un re di Francia era solita trattare molto duramente la sua giovane cameriera. Un giorno, irritata, le disse: โNon sai forse che sono la figlia del tuo re?โ. La giovane le rispose calma: โE tu non sai che io sono la figlia del tuo Dio?โ. Lo Spirito Santo lโaveva bene istruita!
In ebraico il nome dello Spirito Santo, Ruach, รจ femminile. Ma anche senza far troppo leva su questo fatto, รจ certo che cโรจ una affinitร , una connivenza, una certa complicitร tra lo Spirito Santo e la donna. Egli รจ chiamato, nella Scrittura, il Paraclito, cioรจ consolatore; รจ chiamato anche โSpirito della vitaโ; colui che โriscalda ciรฒ che รจ gelido e risana ciรฒ che รจ feritoโ . E chi, piรน della donna, condivide, nellโambito umano, queste prerogative?
Nel Cantico delle creature, san Francesco fa lโelogio della luna e delle stelle dicendo: โLaudato siโ, mi Signore, per sora luna e le stelle: in cielo lโhai formate clarite, et pretiose et belleโ. Vorrei applicare questo elogio alle donne e dire: Laudato siโ, mio Signore, per le nostre sorelle donne: in terra lโhai formate, luminose, preziose e belleโ.
Fonte della fotografia: https://www.incamm.com/2019/12/padre-raniero-cantalamessa-prima.html