l primo a dissacrare l’Eucarestia è stato Giuda. Pur avendo già nel suo cuore e nel suo corpo il peccato del tradimento, Giuda mangia e beve l’Eucarestia. Per Giuda l’Eucarestia non è stato sacramento di salvezza ma di dannazione, non sacramento di vita eterna ma di morte. Anche oggi ci sono cattolici che come Giuda ricevono l’Eucarestia senza fede e forse anche con gravi peccati sulla coscienza.
Una volta, mentre distribuivo l’Eucarestia, sentii la moglie che diceva al marito: “Andiamo anche noi a ricevere la Comunione, altrimenti facciamo brutta figura!”. Accadde durante una liturgia nuziale. Celebrare e ricevere l’Eucarestia non è un evento sociale. Niente affatto. L’ Eucarestia è Gesù, il Signore dei signori. Chi riceve l’Eucarestia riceve Gesù Cristo. Per questo motivo il cuore dell’uomo non può essere un sepolcro, ma un tabernacolo di amore soprannaturale. Prima di metterci a mensa per consumare i nostri pasti quotidiani, siamo esortati a lavarci le mani.
Bene, prima di sederci alla mensa eucaristica siamo invitati a purificarci dai nostri peccati gravi attraverso il Sacramento della Penitenza. Spesso, in questa generazione mi si chiede: “Padre, sono un divorziato risposato; posso ricevere la Comunione?”. La mia risposta è negativa. Mi risponde: “Il Papa ha dato il permesso ai divorziati di ricevere l’Eucarestia”. Ed io: “Non è vero. I giornalisti hanno dato una informazione sbagliata”. Preghiamo affinché noi sacerdoti celebriamo e riceviamo l’Eucarestia con cuore puro e mani innocenti. Amen. Amen.