Chi oggi, nel tuo cammino di fede, ti esorta a non rinunciare o, meglio, a non morire al tuo vecchio io impregnato di superbia, violenza, egoismo, invidia, avarizia e lussuria?”. “Maria, perché non vieni più in chiesa?”, chiedo. Ed ella: “Perché mio marito non vuole, mi vuole tutta per sé”. “Fabio, come mai hai solo un figlio dopo otto anni di matrimonio?”, chiedo. E lui: “Perché mia moglie ha deciso di non averne altri altrimenti avrebbe stroncato la sua carriera”. “Giorgio, perché sei uscito dal seminario?, chiedo. E lui: “Sono figlio unico e mia madre, con le lacrime agli occhi e molta insistenza, mi ha quasi costretta a fare la sua volontà”.
“Gabriella, come mai hai fatto una carriera così veloce?”, chiedo. Ma lei non mi risponde. Il suo silenzio mi ha fatto capire che ha venduto l’anima al diavolo. “A che serve guadagnare il mondo intero se poi vai all’Inferno?”, dice Gesù nel vangelo di oggi. Purtroppo, se non si ha un amore grande per Gesù, facilmente si obbedisce più alla voce di Pietro (in quel momento Gesù lo chiama satana) che alla voce dello Spirito.
Chi non è pronto a rinnegare il proprio “io” ambizioso, prepotente, lussurioso, avaro e pigro non può essere discepolo di Cristo.Chi rifiuta di portare la croce della conversione non è servo di Cristo, ma del maligno Amen. Alleluia.
AUTORE: p. Lorenzo Montecalvo
FONTE: https://www.lodeate.it/il-granellino-mt-533-37-2/
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