È da stolto piangere durante la festa di un matrimonio ed è anche da stolto ridere e fare festa durante un funerale. La nostra vita è fatta di momenti di gioia e di momenti di dolore. Bisogna vivere il qui e l’ora così come si presenta. Chi vive fuori dal qui e l’ora vive d’illusioni e non nella realtà quotidiana . Quello che ci modella e ci forma è la fedeltà agli eventi quotidiani che non ci fa vivere né nel passato e né nel futuro.
Se oggi sei chiamato a festeggiare, rallegrati, canta, mangia e bevi; ovviamente sempre con sobrietà. Se eventualmente domani ti troverai intorno a una mensa povera di cibi, non rattristarti, non imprecare, non mormorare e non arrabbiarti, ma accetta la situazione così com’è.
Se oggi puoi unirti al tuo coniuge, fallo con amore e ringrazia il tuo coniuge perché si è donato a te liberamente e per amore. Se domani, per un motivo o un altro, il tuo coniuge non potrà donarsi a te, non adirarti. Il vero digiuno non è quello che tu programmi di fare, ma è quello che la vita quotidiana, con i suoi imprevisti, ti presenta senza la tua volontà.
Lo Spirito Santo in questa Quaresima ti insegni ad essere fedele a Dio nel tuo quotidiano, accettando, come volontà di Dio, sia momenti di gioia che di dolore e sia momenti di precarietà materiale che di abbondanza. In ogni evento Dio ci parla e ci dà nuove direttive da seguire e nuove scelte da fare secondo la sua divina volontà.
AMEN. AMEN.