L’essere buono, pio e generoso attira fortemente la stima, la lode e l’amore degli altri. Per questo motivo si potrebbe cadere nella tentazione di essere buoni, generosi e pii non per dare gloria a Dio, ma solo per essere ammirati dagli uomini.
Si vive per essere stimati e lodati dal mondo. C’è perfino il peccato contro Dio per essere stimati e ammirati dagli uomini. C’e un piacere dello spirito quando qualcuno ci dice: “Sei veramente buono con i poveri…sei veramente un uomo pio…un uomo mite”. Più il mondo ci elogia, più non diamo gloria a Dio, che è la fonte eterna di tutto il bene che facciamo. L’uomo molto facilmente si vanta del bene che fa invece di vantarsi nel Signore senza il quale non possiamo fare nulla di buono. “Io sono la vite e voi i tralci – dice Gesù – senza di me non potete fare nulla di buono”.
Il parroco per avere contributi economici per le opere materiali che si fanno in chiesa è costretto a mettere all’entrata della chiesa un foglio con tutti i nomi dei benefattori e la loro somma devoluta. Questo è stato un vero fallimento della Chiesa in quanto ha promosso una gara di generosià.
La gloria di Dio si manifesta in tutti quelli agiscono senza fare pubblicità. Più uno si nasconde più Dio lo mette al centro del palcoscenico.
Amen. Alleluia.
AUTORE: p. Lorenzo Montecalvo
FONTE: https://www.lodeate.it/il-granellino-mt-533-37-2/
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