Il cuore di Gesù era piena di compassione. La compassione ti fa piangere con chi piange. L’uomo compassionevole non rimane indifferente davanti alla sofferenza altrui. La compassione non è solo un sentimento, ma è anche azione per alleviare la sofferenza altrui. Il buon Samaritano non solo provò compassione per quell’uomo che trovò mezzo morto sul ciglio della strada, ma scese da cavallo e, dimenticando, tutte le sue occupazioni, si prese cura di lui nella maniera che sappiamo.
Un cuore pieno di Dio non passa mai accanto alla persona che soffre senza fermarsi per aiutare, consolare e asciugare le lacrime. Guai a quei medici o infermieri che curano gli ammalati senza compassione! Guai a quei sacerdoti che, come la Veronica, non vanno incontro agli ammalati del corpo e dello spirito per amministrare il Sacramento dell’Unzione degli infermi!
Leggiamo nel Vangelo di oggi che gli ammalati guarivano solo toccando la veste di Gesù dal quale usciva un potenza soprannaturale.
Domani è la giornata degli ammalati. La Chiesa sia considerata come un ospedale dove Cristo continua a guarire ogni sorta di malattia. Le medicine che la Chiesa somministra per la guarigione del corpo sono tre: Eucarestia, Confessione e Unzione degli infermi. Se i fedeli prendessero queste medicine con grande fede, guarirebbero dalle infermità che li affliggono.
Una cosa è certa: si possono prendere queste medicine gratuitamente perché il Signore è grande nell’amore.
Amen. Alleluia.