p. Giovanni Nicoli โ€“ Commento al Vangelo del 6 Novembre 2022

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Ciรฒ che distingue un cristiano dagli altri uomini non รจ una morale eroica, ma la certezza di essere unito a Cristo e di essere destinato a passare dalla morte alla vita, come lui vi รจ passato. I sadducei erano contrari alla risurrezione, affermavano che non esisteva e tentano di ridicolizzarla. I sadducei appartenevano allโ€™aristocrazia sacerdotale, il sommo sacerdote era sempre un sadduceo, ed erano una classe di ricchi possidenti. Erano gente con in piedi per terra, che negavano ogni fantasia sullโ€™al di lร . Erano gente concreta, che non correva dietro a sogni, erano gente tradizionalista, legata al potere romano.

Questa gente, รจ simbolo di gran parte di noi oggi: su di loro la risurrezione, elemento essenziale del nostro credere, non faceva presa; su di noi la risurrezione, non ha incidenza pratica sul nostro modo di vivere. Se ne avesse non saremmo cosรฌ impegnati a competere a tutti i costi: vivremmo una vita di ringraziamento godendo dei doni di cui Dio riempie la nostra vita. Ci verrebbe piรน spontaneo il dono piuttosto che lโ€™accumulo, la condivisione piuttosto che la separazione della proprietร  privata.

Questo atteggiamento si manifesta anche nella storiella che hanno inventato ad hoc per deridere chi crede nella risurrezione. Mi fermo su un particolare: la donna! Per come ne parlano, la donna era oggetto di possesso del marito, acquistata con regolare contratto dietro scambio di beni. La donna era un oggetto che ci si passava di fratello in fratello, per ottenere una discendenza.

Dietro questo atteggiamento troviamo lโ€™atteggiamento del ricco possidente sadduceo: il prendere e lโ€™accumulare in vista del godere come simbolo di potere: unica cosa che ha valore in questa vita. Potere religioso (sacerdoti), potere economico (ricchi possidenti), potere politico (alleanza coi romani).

Noi vediamo che il โ€œprendereโ€ non genera vita, ma morte sterile. La feconditร  viene dal dare. Il possesso e il dono esprimono rispettivamente egoismo e amore, e stanno tra loro come morte e vita.

Il nostro mondo attuale รจ sotto il segno del prendere e del morire. Lo sposarsi e il generare sono solo una protesta impotente contro la morte: piรน vivi si generano, piรน crescono i mortali. La donna viene usata solo per questo scopo, per il resto รจ un pacco postale. La conclusione รจ sotto i nostri occhi: morte e sterilitร !

Il futuro, รจ sotto il segno del dono e della vita: non ci si sposa piรน perchรฉ non si puรฒ piรน morire. La grossolanitร  con cui a volte pensiamo alla vita futura come una semplice proiezione dellโ€™oggi, non fa giustizia al dono di Dio. La vita futura non รจ una presa in giro: recuperiamo quello che abbiamo perso e lo recuperiamo per sempre.

Il matrimonio dร  la vita a chi poi muore. La risurrezione invece dร  a chi รจ morto una vita nuova, ormai libera dalla morte e dalla generazione. Il matrimonio cristiano non รจ conservazione della specie, ma testimonianza dellโ€™amore e della feconditร  di Dio. รˆ segno transitorio di quello che sarร  per sempre.

La risurrezione non รจ un morire per ritornare alla vita precedente: non รจ una continuazione migliorata di questa vita. Sarร  vita nuova in Dio e nel suo amore. Come sarร ? Nessuno lo sa!

Prima di nascere, noi rimaniamo nellโ€™utero materno per nove mesi. Supponiamo di poter chiedere a un bimbo nellโ€™utero materno come si immagina lโ€™al di lร , la vita dopo essere nato. Non puรฒ certamente immaginare il mondo cosรฌ come noi lo viviamo, la sua esperienza non glielo permette. Noi in questo mondo siamo come dei bimbi nellโ€™utero materno, viviamo la gestazione, speriamo il momento della nascita e abbiamo paura di questo momento, del giorno che saremo come angeli.

Ed รจ inevitabile che anche noi pensiamo allโ€™al di lร  come un miglioramento della vita attuale. Ma il paradiso non รจ una casa che dobbiamo comprare e della quale dobbiamo sapere in anticipo quante stanze ha, se รจ luminosa, se ha lโ€™aria condizionata, luce acqua e gas, se ha un giardinoโ€ฆ il Paradiso รจ un dono meraviglioso che il Padre ha preparato per ognuno di noi.

Comunque sia: la fede cristiana ha il suo inizio nella risurrezione di Gesรน. La risurrezione รจ la nostra nascita piena alla condizione di figli. La morte, in realtร , รจ lโ€™incontro con Colui che ha dato la vita per me. Chi vive per sรฉ muore nellโ€™egoismo. Chi vive per il Signore, partecipa giร  ora alla vita che ha vinto la morte. Stiamo sicuri che dopo la morte lโ€™uomo continua a vivere.

Luca sottolinea la nuova qualitร  di vita che la risurrezione comporta: siamo come angeli, figli di Dio che vivono per lui. Lโ€™idea di risurrezione in Israele non nasce da un presupposto filosofico dellโ€™immortalitร  dellโ€™anima, ma dallโ€™esperienza della promessa e della potenza di Dio.

Lโ€™amore di Dio dura in eterno, non puรฒ venir meno, neanche di fronte alla morte, non sarebbe amore. La morte Dio la deve vincere e farci risorgere per mantenere la sua fedeltร  nei nostri confronti. La risurrezione รจ dunque quellโ€™azione che ci fa riconoscere Dio come Dio.

La risurrezione, centro e motore della vita cristiana, consiste nello stare โ€œsempre con il Signoreโ€. Questo stare che inizia giร  con lโ€™oggi e continua con il domani, con lโ€™al di lร , dovrebbe essere il termine ultimo di ogni nostro discernimento. Quando vogliamo realmente comprendere ciรฒ che รจ meglio, ciรฒ che รจ veramente vero, lโ€™orizzonte della risurrezione, dello stare sempre con il Signore, dovrebbe essere il nostro vero termine di confronto.

Uno dei frutti dellโ€™orizzonte della risurrezione รจ la speranza: non vi possono essere piรน situazioni disperate: sarebbero mancanza dellโ€™amore di Dio. La speranza porta con sรฉ la pazienza, da non confondere con quellโ€™atteggiamento che a volte noi mettiamo in campo di un rimandare i problemi, dellโ€™affrontarli e del cercare di risolverli. La pazienza รจ capacitร  di patire nella partecipazione profonda alla vita. รˆ capacitร  di saper attendere che le cose maturino: รจ il perseverare con tranquillitร .

Tante volte la nostra fretta che le cose si risolvano รจ piรน frutto della nostra paura e del nostro bisogno di fuga dai problemi, che del nostro desiderio di affetto per quella situazione. Abbiamo fretta perchรฉ abbiamo paura che le cose ci sfuggano di mano: allora corriamo!

La risurrezione vissuta come stare sempre col Signore รจ un grande campo educativo dove noi possiamo imparare la speranza: tutto รจ redimibile.

La risurrezione รจ pazienza: ogni cosa ha il suo tempo, come devo capire il mio tempo. Questo mi permette di spingere quando รจ ora di premere lโ€™acceleratore, questo mi permette di sapere attendere attivamente e con perseveranza che il seme possa germogliare e portare il suo frutto. Quando? Nessuno lo sa! Ma questo avverrร ? Sicuramente avverrร , se noi vivremo sempre con il Signore, sostenuti dalla fede che lui, il Risorto, รจ il vero Signore della storia.

AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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