Sembra che lโunica preoccupazione nellโiniziare il cammino quaresimale, debba essere quella del digiuno, del magro e della penitenza. Mi pare importante che questa preoccupazione, forse lโunica rimasta nella nostra mente, sia ben compresa.
Lโinno dellโinizio della preghiera della quaresima inizia dicendo โprotesi alla gioia pasqualeโ. Ciรฒ che viviamo nel tempo quaresimale non ha nulla a che vedere con lโavere gli occhi bassi o essere tristi, tutto quanto viviamo va vissuto con il cuore che batte nella gioia pasquale. Quella รจ la meta del nostro cammino.
Un secondo suggerimento lo prendiamo dalla ripetitivitร con cui il vangelo di oggi ci parla dellโipocrisia. Tutto quello che fate non fatelo come gli ipocriti. Il primo digiuno, la prima preghiera, la vera elemosina รจ vivere non in ipocrisia ma in veritร . Non essere ipocriti significa non dire a squarciagola tutto quello che ci passa in testa, come tante volte noi pensiamo. Io dico tutto, come un bambino, perchรฉ sono sincero. Niente di piรน falso: tu dici tutto perchรฉ nella tua infantilitร non sai essere sincero con te stesso e vero e non riesci a tenere nulla: lโaltro รจ una cloaca su cui riversare tutto quanto ti passa per la testa e per la pancia. Il non avere barriere psicologiche non lo possiamo confondere con il non essere ipocriti: il confine รจ piccolo, ma cโรจ differenza.
Non vivere in ipocrisia significa rendere vero quanto facciamo. La direzione รจ la gioia pasquale, lo abbiamo giร detto. Ma tutto quello che facciamo non puรฒ essere fine a se stesso ma deve essere vissuto in un orizzonte piรน vero.
Pensiamo a cosa potrebbe essere il digiuno, al di lร di quello a cui lo abbiamo ridotto. Ci dice il profeta Isaia (58, 1-12): โNon digiunate piรน come fate oggi. ร forse questo il digiuno che bramo, il giorno in cui lโuomo si mortifica?โ. Digiunare, continua il profeta, non รจ piegare il capo come un giunco, non รจ usare sacco e cenere per letto. Il digiuno che voglio, dice Dio grazie alla voce del profeta รจ โsciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi, spezzare ogni giogoโ. Ancora โnon consiste forse nel dividere il pane con lโaffamato, nellโintrodurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire chi รจ nudo?โ.
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Il digiuno รจ vero se โtoglierai di mezzo a te lโoppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se offrirai il pane allโaffamato, se sazierai chi รจ digiunoโ allora la luce brillerร di luce vera.
Cosรฌ la preghiera non sarร nulla per far vedere che preghiamo e non avrร come base lโipocrisia. La preghiera diverrร un parlare bene a Dio del prossimo per potere vivere bene per il prossimo il nostro digiuno. Cosรฌ lโelemosina non sarร tale ma sarร un cuore che ama e che tende una mano a chi รจ nel bisogno, non perchรฉ debbo fare chissร che per guadagnarmi chissร che cosa. Sarร bello cosรฌ perchรจ cosรฌ posso digiunare dalle mie ingiustizie che sempre accompagnano le nostre giornate.
Un digiuno siffatto, pieno di veritร e di giustizia, non puรฒ che esprimersi in una caritร di amore che diventa preghiera perchรฉ relazione vera con noi stessi e, di conseguenza, con Dio e il prossimo. Un digiuno cosรฌ vissuto farร risuonare in noi il vangelo di Matteo che ci dice che โavevo fame e mi avete dato da mangiare; ero nudo e mi avete vestito; ero carcerato e siete venuti a visitarmi; ero assetato e mi avete dato da bere; ero straniero e mi avete accoltoโ (25, 31-46).
Se il nostro cuore sarร vita di gioia perchรฉ proteso alla gioia pasquale. Se la nostra gestualitร e le nostre azioni saranno protese a questo. Allora il vero digiuno diverrร un inno di gioia. Il cammino quaresimale la cosa piรน bella da potere vivere. I quaranta giorni diverranno vita, diverranno 40 anni, diverranno la vita intera. ร un modo di essere e di vivere che dร gioia mentre camminiamo perchรฉ la condivisione di vita con i nostri fratelli e col Padre รจ il dono piรน bello che ci possa capitare.
Cosรฌ la penitenza e il digiuno non avranno nulla a che vedere con lโipocrisia. Cosรฌ la smetteremo di volere comprare Dio con la nostra preghiera. Cosรฌ la caritร che รจ giustizia e condivisione, sarร la cosa piรน bella che potremo vivere in comunione con i nostri fratelli. Questo รจ il digiuno che voglio, dice il Signore!
Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.
Fonte โ Scuola Apostolica Sacro Cuore
Vangelo del giorno:
Mt 6, 1-6. 16-18
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซState attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non cโรจ ricompensa per voi presso il Padre vostro che รจ nei cieli.
Dunque, quando fai lโelemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipรฒcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In veritร io vi dico: hanno giร ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai lโelemosina, non sappia la tua sinistra ciรฒ che fa la tua destra, perchรฉ la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserร .
E quando pregate, non siate simili agli ipรฒcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In veritร io vi dico: hanno giร ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che รจ nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserร .
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipรฒcriti, che assumono unโaria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In veritร io vi dico: hanno giร ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profรนmati la testa e lร vati il volto, perchรฉ la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che รจ nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserร ยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.