p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 6 Giugno 2021

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Lโ€™eucaristia ci ricorda, fondamentalmente, che Cristo รจ Risorto! Per questo noi siamo chiamati a vivere la messa come resurrezione.

La musica, le danze, i colori e i suoni, le lacrime e le urla, la commozione e il dolore: tutto รจ vita perchรฉ tutta la messa รจ vita.

La nuda veritร  della vita e della morte รจ messa! Lโ€™amore e la violenza, la commozione e il dolore sono eucaristia. Lโ€™incanto e il sapore di cenere come lโ€™altezza dove noi siamo chiamati a salire per scorgere un Dio che ci trascende, lรฌ ci sorregge e ci annienta. La messa รจ la sublimitร  di ogni persona. Vivere lโ€™ora dellโ€™eucaristia, come spesso facciamo noi preti, come lโ€™ora di manutenzione di una catena di montaggio, รจ pretesa non vita.

Per questo siamo chiamati a vivere con un atteggiamento quasi banale il Pane diviso e suddiviso. Le vite sono cose seminate e cresciute, cose triturate ed impastate: sono Pane!

Il tempo come il mondo ci consuma, ci frantuma e ci divora. Nessuno rimane intero: mettiamoci il cuore in pace. Siamo un impasto che si strappa, una mollica che si sbriciola, uno spessore che si riduca, un cibo che viene distribuito. Tutti ci consumiamo. La vita si divide e si suddivide: come rendere feconda questa realtร  come luogo di vita nel dono?

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Lโ€™eucaristia รจ luogo vitale del fare della nostra vita. Tutte le vite sono pane, ma non tutte sono dono, eucaristia donata e condivisa. In fondo la messa, che รจ Gesรน, รจ consegna radicale di sรฉ, รจ offerta, รจ dono vivo, รจ servizio dโ€™amore incondizionato.

Sappiamo che tutte le vite giungono a conclusione, ma la mania di renderle lunghe o eterne รจ, sia che lo vogliamo oppure no, negazione della vita stessa. Cosรฌ noi giungiamo alla conclusione del parto di Gesรน stesso. Quando Gesรน ci dice ogni giorno, dentro o fuori la chiesa poco importa, โ€œfate questo in memoria di meโ€ รจ un invito a vivere lโ€™eucaristia come gioco di vita.

Sappiamo che Gesรน vuole stare nelle nostre mani come dono, nella tua bocca come pane, nel tuo intimo come sangue. Lui vuole farsi per noi cellula che ci cellulizza, respiro che ci fa respirare, pensiero che ci fa pensare. รˆ la tua vita!

Prendete, questo รจ il mio pane; bevete questo รจ il mio sangue: nel prendere in noi e lasciare risuonare in noi il desiderio di Dio di realizzare con noi una comunione che superare gli ostacoli, una comunione che abbandoni insicurezze e paure, che lasci cadere ogni secondo fine.

Il vino รจ parlato e ci innesta nel corpo di Cristo in noi. Il pane รจ pane parlato e ci innesta nel dono di Cristo in noi. Essere in Lui significa mangiare e bere di Lui.

Io credo perchรฉ mangio: non รจ cosa banale! Credo perchรฉ accolgo il dono e grazie a questo dono accolto vivo con gratuitร  e cerco la condivisione che nasce e scaturisce dal dono, dal mangiare e dallโ€™essere cibo. Cibo e sangue mangiati e bevuti sono pane parlato, vino parlato, perchรฉ corpo e sangue di Cristo donati.

รˆ bello vivere la nostalgia che trova spazio quando esiste amore. Fare memoria significa far volare lโ€™immaginazione riempiendo eucaristicamente lโ€™aria di cose umane che hanno a che fare con lโ€™amicizia e il memoriale di anni vissuti insieme.

Nessuno mangia da solo: questo รจ il mistero dellโ€™eucaristia. Cโ€™รจ un condividere che รจ cosa grande e dono sorgente di vita. Il pane e il vino si realizzano nellโ€™essere doni da distribuire. Le mani sono luogo per toccare la vita. Gli sguardi non cercano e non vogliono trovare segreti: vogliono semplicemente incontrarsi.

Mangiare e bere lo stesso pane e lo stesso vino, fare della vita la nostra eucaristia, รจ respirare la stessa aria, รจ vivere come corpi di carne e di sangue uniti gli uni agli altri. Cosรฌ si vive il desiderio, cosรฌ si condivide il dono di amore.

Avere fra le nostre mani il fiore della vita, la poesia cantata, i ricordi come memoria e memoriale, la parola come pane spezzato e accolto, รจ la via della vita, della veritร .

Cosรฌ quando viviamo il noi, questo nostro esserci, ci ritroviamo con le mani unite, gente che mangia il pane, gente che beve lo stesso vino sentendo una nostalgia che รจ speranza senza fine.


AUTORE: p. Giovanni Nicoli FONTE SITO WEB CANALE YOUTUBE FACEBOOKINSTAGRAM