HomeVangelo del Giornop. Giovanni Nicoli - Commento al Vangelo del 6 Dicembre 2023

p. Giovanni Nicoli โ€“ Commento al Vangelo del 6 Dicembre 2023

Commento al brano del Vangelo di: Lc 10, 21-24

Il Battista in carcere manda i suoi discepoli al Signore Gesรน per chiedergli: โ€œSei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?โ€

La risposta di Gesรน รจ forte e chiara: โ€œAndate e riferite a Giovanni ciรฒ che voi udite e vedete: I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano lโ€™udito, i morti risuscitano, ai poveri รจ predicata la buona novella, e beato colui che non si scandalizza di meโ€.

Questo brano di Matteo che fa da sfondo al brano odierno e che richiama le profezie del profeta Isaia, ci dice ancora una volta che i tempi messianici sono vicini, anzi sono qui in mezzo a noi. Ci dice che lโ€™annuncio della Buona Notizia si รจ incarnato e si รจ incarnato non secondo le aspettative della gente ma secondo il cuore di Dio.

Gesรน sale su di un monte della Galilea, dopo avere guarito la figlia della donna Cananea. Le folle lo seguono e lo seguono portando le loro miserie, portando i propri malati, portando con sรฉ la propria cecitร  e sorditร  che non gli permette di riconoscere in Gesรน quello che molti re e profeti avrebbero voluto vedere e udire e non lo udirono.

La nostra incapacitร  di riconoscere il Messia e i tempi messianici รจ grande. Chi di noi sa riconoscere che il nostro tempo fa parte di questi tempi messianici? Diciamo semplicemente che รจ impossibile che questi siano tempi messianici e che il Signore ci salva con la sua presenza in questi tempi.

Eppure oggi il Signore sale sul monte della nostra quotidianitร  e accoglie quanti, ciechi sordi zoppi e malati, vanno a lui. Li accoglie e li guarisce. Li accoglie e li guarisce attraverso un gesto semplice: la sua presenza e il dono di un poโ€™ di pane e un poโ€™ di pesce.

Chi sa riconoscere questa realtร  รจ beato, chi non la sa riconoscere รจ maledetto nel senso che vive da disperato in mezzo a questa accozzaglia di vita che ci troviamo a vivere e che rischia di non avere alcun senso senza la presenza del Salvatore.

Gesรน salva i poveri attraverso mezzi poveri. Noi Chiesa non siamo piรน capaci di fare ciรฒ. Abbiamo bisogno sempre piรน di strumenti sofisticati, costosi, sempre piรน grandi e visibili. Gesรน guarisce attraverso un pezzo di pane e un poโ€™ di pesce. รˆ il ricordo dellโ€™Eucaristia che Gesรน celebrerร  nellโ€™ultima Cena.

Gesรน si fa pane perchรฉ noi lo possiamo mangiare e fare nostro e diventare lui. Gesรน ci dona il pesce simbolo del suo essere Figlio di Dio (ricordiamo che nellโ€™antichitร  i cristiani utilizzavano il simbolo del pesce per indicare Gesรน, le iniziali del termine pesce in greco significano Gesรน Cristo Figlio di Dio ).

Non solo Gesรน utilizza dei mezzi poveri ma utilizza dei mezzi quotidiani. Che cosa volete che mangiassero i contemporanei di Gesรน che vivevano lungo il mare di Galilea se non pane e pesce. Piรน quotidiano di quello per loro. Magari gli veniva anche alla nausea tanto ne avevano mangiato. Ma comunque Gesรน usa questo tipo di strumento per guarire e per salvare.

Ancora questi strumenti cosรฌ poveri e quotidiani sono pochi: โ€œsette pani e pochi pescioliniโ€. รˆ il richiamo piรน grande allโ€™importanza di valorizzare il nostro quotidiano, gli strumenti che รจ la nostra vita di tutti i giorni, di valorizzare ed utilizzare le piccole cose che abbiamo a disposizione. Questo per annunciare la Buona Novella e guarire i ciechi, gli storpi, i sordi e potere riconoscere la presenza del Salvatore in mezzo a noi: vederlo e udirlo per donare la salvezza.

Stiamo pur certi che al di lร  di tutto questo ci permetterร  di essere strumenti per potere dare da mangiare a tutti: โ€œtutti mangiarono e furono saziatiโ€.

Lโ€™invito รจ chiaro: non spaventiamoci della nostra povertร , ma andiamo incontro a colui che viene e che, grazie alla nostra povertร , puรฒ fare e fa ogni giorno grandi cose. Domandiamo al Signore di saperlo vedere e di sapere riconoscere le grandi cose che, attraverso ognuno di noi, egli compie in mezzo a noi.

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