Pietro si mette in movimento e comincia a fare di nuovo quello che ha sempre fatto: pescare. Lui che era stato chiamato ad essere pescatore di uomini, ritorna a pescare. Almeno lui si dà da fare. Gli altri discepoli si mettono in moto solo perché lui si mette in moto. Anche gli altri vanno a pescare con lui perché dobbiamo fare le cose insieme. Noi ci siamo perché ci vogliamo bene. Non fa niente se è un tornare indietro, l’importante è volersi bene.
A bene guardare questo volerci bene rischia di diventare ogni giorno di più un bel tranello. Volerci bene significa essere dalla stessa parte e quando si è dalla stessa parte si è sempre contro qualcun altro. Volerci bene è coprire le marachelle: butta quel cellulare, dice il padre dello stupratore, perché può essere una prova. Non basta pescare insieme, non basta volerci bene, anzi a volte questo è proprio la negazione della chiamata a seguire Gesù.
L’amore ha in sé una drammaticità di cui poco ci rendiamo conto, anche se istintivamente preferiamo non amare più perché ne sentiamo tutta la pericolosità e ne intuiamo la necessità di soffrire per potere amare, cosa che non siamo più disposti a fare.
Cosa bella, ma non basta volerci bene, fare gruppo, essere insieme, pensarla tutti alla stessa maniera, avere le stesse direttive, compiere gli stessi gesti, andare a pescare insieme. Ma si ritorna a casa sempre a mani vuote. Magari abbiamo fatto qualcosa di bello insieme, ma rimaniamo a mani vuote come gente ricca che ha gettato grandi offerte nel tesoro del tempio. Dimentichi che chi è veramente grande è la povera vedova che ha dato più di tutti perché gettando due spiccioli ha dato tutto quello che aveva, tutto quello che era.
E noi? Noi continuiamo a non prendere nulla. Magari peschiamo un po’ di pesci dimentichi che siamo chiamati ad essere pescatori di uomini. Forse salviamo le apparenze, perché abbiamo fatto qualcosa o tanto, ma non cambia nulla della vita vera. Dipendenti come siamo poi delle immagini, l’apparenza sembra essere la cosa più importante. Ma nell’apparenza non c’è sostanza.
È importante ritornare a pescare ma in questo nostro ritornare a pescare, se vogliamo essere gente rinata dall’alto, se vogliamo essere gente risuscitata, emerge il voler bene a Cristo e al prossimo?
Noi siamo chiamati ad amare i poveri? Noi siamo chiamati a vivere il silenzio? Noi siamo chiamati ad aiutare il prossimo? Forse non è più tempo per queste cose, forse è giunto il tempo, ed è questo, in cui siamo chiamati ad essere poveri, ad essere silenzio, ad essere periferia.
Quando sarai vecchio, caro Pietro, “tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi”. Tendere le mani, chiedere aiuto, sentirti periferia, riconoscere la tua incapacità di amare, che il tuo amare è solo possedere, il tuo bisogno identitario di essere amato, è il passo della sapienza che passa nelle reti vuote, nel riconoscere che il tuo agire è per un tuo bisogno e non per un desiderio di bene.
Basta amare i poveri, basta amare il silenzio, siamo chiamati ad essere poveri e ad essere silenzio. Lasciarci portare dal nostro essere poveri e silenzio: questo diventa sempre più fondamentale. È la forza delle albe, la passività dell’amore. Fino a che la tazza della nostra vita è piena di te, è piena di me, non può ricevere nulla, non possiamo lasciarci amare, non possiamo divenire silenzio e vita e povertà. Accettare di essere poveri e stanchi e incapaci di vita è vivere la vita e lasciare che la vita ci viva, che noi diventiamo semplicemente vita e non giochiamo alla vita. Principio e fine di tutto diventa imparare a lasciarci amare, essere liberi di lasciarci amare.
Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.
Fonte – Scuola Apostolica Sacro Cuore
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Viene Gesù, prende il pane e lo dà loro,così pure il pesce.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 21, 1-19
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.
Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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