HomeVangelo del Giornop. Giovanni Nicoli - Commento al Vangelo del 5 Dicembre 2023

p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 5 Dicembre 2023

Commento al brano del Vangelo di: Lc 10, 21-24

Quante volte ci capita nella vita di non essere compresi. Affermiamo una cosa e lโ€™altro che ci ascolta comprende tuttโ€™altro. O Dio quanto bisogno di ascolto vero cโ€™รจ nel nostro mondo!?!

Ma perchรฉ cโ€™รจ cosรฌ tanta incomprensione? Perchรฉ siamo cosรฌ incapaci di comprenderci a vicenda? Perchรฉ quando ci avviciniamo allโ€™altro ci sembra che lโ€™altro ci stia prendendo in giro e allora? Dobbiamo stare attenti, dobbiamo stare sullโ€™attenti? Perchรฉ, o Signore, il mio vicino risulta essere il mio primo nemico? Perchรฉ la persona piรน cara รจ quella che maggiormente io bersaglio ed รจ colei che maggiormente mi bersaglia? Perchรฉ?

Sono pessimista questa mattina? Non lo so, ma non mi pare. A me pare che questo problema sia da ricondurre ad una mancanza di ascolto e a una mancanza di capacitร  di vedere profondo.

In fondo Gesรน: esiste qualcuno che รจ stato piรน chiaro di lui nellโ€™esprimere la sua Parola e nel testimoniarla? Esiste qualcuno che รจ riuscito a fare sintesi come lui fra il proprio pensiero, i propri sentimenti e la propria vita?  Lui รจ stato il primo incompreso. Quante persone nella storia, quanti profeti, quanti re avrebbero voluto vederlo e udirlo, e i suoi contemporanei che lo vedono e lo ascoltano non lo riconoscono per quello che รจ? Era difficile credere quello che lui era? O il problema era un altro?

Normalmente la nostra incapacitร  di comprendere nasce dal fatto che noi ascoltiamo le parole dellโ€™altro ma in realtร  udiamo solo la paura che cโ€™รจ in noi. Una paura che ci mette sulle difensive, una paura che non ci permette di ascoltare in profonditร  quello che lโ€™altro mi sta dicendo, una paura che non mi permette di comprendere quello che lโ€™altro mi comunica. Da qui spesso nascono guerre e litigi infiniti.

Quando รจ che impareremo ad ascoltare? Quando รจ che impareremo a vedere?

Beati gli occhi che vedono quello che voi vedete e ascoltano quello che voi udite. Quante volte il Signore si presenta a noi sulle strade della nostra esistenza e noi non lo riconosciamo? Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare: quante volte il Signore si fa presente in mezzo a noi nellโ€™Eucaristia: Fate questo in memoria di me; lร  dove due o tre sono riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro.

Quante volte ci parla e noi sembriamo sordi. La tua parola Signore รจ dura, e noi non la comprendiamo. Quante volte ci parli attraverso il consiglio e lโ€™amorevolezza del fratello, e noi distogliamo la nostra attenzione, riteniamo lโ€™altro un semplice impiccione, non ne vogliamo sapere di quello che lui ci dice.

Quante volte sentiamo proclamare la tua parola e siamo distratti, pensiamo ad altro, la sentiamo lontana e incomprensibile, ma non facciamo neppure il minimo sforzo per comprenderla, per ascoltarla con attenzione!

Quante volte ci portiamo nel cuore una tua immagine, una tua espressione e ci capita di perderla per strada perchรฉ ci distraiamo, perchรฉ ci facciamo attrarre da altre cose piรน attraenti e piรน gratificanti ma che non danno vita?

Chiamati allโ€™ascolto, chiamati a vedere e riconoscere.

Questa realtร  di attenzione ci porta ad essere come i piccoli, coloro che sono ignoranti della cultura e della legge, ma che sono molto sensibili alla veritร  delle cose. Vibrano alla vicinanza di una cosa e di un affetto vero. Questa attenzione nellโ€™ascolto e nel vedere รจ un atteggiamento che ancora oggi fa gioire il Signore Gesรน e lo fa innalzare un inno di ringraziamento al Padre celeste.

Questo atteggiamento ci porta diritti nel cuore del Signore e ci porta a conoscere lui.

Ricordiamoci questโ€™oggi che ogni volta che lo ascolteremo nella sua Parola e nella parola del fratello, noi lo accoglieremo. Ricordiamoci che ogni volta che lo contempleremo sulla Croce, nella Risurrezione, mentre benda le ferite dellโ€™uomo assalito dai briganti, mentre risuscita Lazzaro, mentre guarisce il lebbroso e il cieco nato, mentre scaccia i demoni lui gioirร  ed esulterร  benedendo il Padre e questa benedizione ricadrร  su di noi che saremo ancora una volta in piรน spinti a riconoscerlo e ad amarlo e a vederlo e a udirlo nel fratello che incontriamo sulle vie della vita.

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