p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 4 Marzo 2023

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Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste!

In cosa consiste la perfezione dell’amore di Dio? Nel non essere reattivo! Dio non ama per simpatia o per meriti, ama e basta!

Dio ama Israele che lo tradisce. Dio ama Pietro che rinnega il Figlio.

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Dio ama il popolo che mormora nel deserto. Dio ama i discepoli che non capiscono e continuano a discutere su chi è il più grande.

Dio ama Davide, il più piccolo dei fratelli che non è nemmeno convocato dal padre all’incontro con Samuele, e lo sceglie come suo prediletto. Dio ama la vedova che getta due spiccioli nel tesoro del tempio.

Dio ama Levi; Dio ama Zaccheo; Dio ama la prostituta che lo ama con le sue lacrime e coi suoi capelli e con le sue carezze.

Dio ama i buoni e i cattivi, fa piovere sugli uni e sugli altri, fa sorgere il sole sui giusti e sugli ingiusti.

Dio ama la pecora smarrita: la va a cercare, se la carica sulle spalle e fa festa! Non la prende a legnate e non impreca perché gli ha fatto perdere del tempo e gli ha fatto sudare sette camicie per ritrovarla e l’ha costretto ad abbandonare le altre novantanove.

Dio ama il figliol prodigo che ritorna e ama il figlio maggiore che è sempre stato obbediente.

Dio ama gli operai della prima come quelli dell’ultima ora.

Dio ama l’uomo assalito dai briganti e lasciato mezzo morto, pieno di piaghe e ferite, lungo la strada.

Dio ama e dice: Io li traevo con legami di bontà, con vincoli d’amore; ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia; mi chinavo su di lui per dargli da mangiare.

Dio ama e dice: Il mio cuore si commuove dentro di me. Il mio intimo freme di compassione. Non darò sfogo all’ardore della mia ira, non tornerò a distruggere Efraim, perché sono Dio e non uomo; sono il Santo in mezzo a te e non verrò nella mia ira.

Dio ama e dice: Io li guarirò dalla loro infedeltà, li amerò di vero cuore, poiché la mia ira si è allontanata da loro. Sarò come rugiada per Israele; esso fiorirà come un giglio e metterà radici come un albero del Libano, si spanderanno i suoi germogli e avrà la bellezza dell’olivo e la fragranza del Libano.

È la storia di sempre del popolo di Israele; è la storia di sempre dell’uomo. Dichiarazioni di fedeltà; vita infedele; amore di Dio che salva e che rilancia l’innamoramento e la vita; vita di Dio che ricrea ciò che sembrava morto; fico sterile che rifiorisce e riprende a dare frutti.

A noi, popolo di Israele e sua sposa infedele, Dio dice: Perciò, ecco, la attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore… ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell’amore, ti fidanzerò con me nella fedeltà e tu conoscerai (cioè amerai) il Signore.

Noi sappiamo quanto il nostro amore sia limitato e sia reattivo. Ha bisogno di conferme, necessita di stimoli, ricerca la simpatia, si muove se anche l’altro si muove, scatta se l’altro se lo merita.

Che l’amore infinito di Dio sia per noi motivo non di sconforto, ma di passione per camminare nella direzione giusta. Siamo chiamati ad essere perfetti nell’amore, come è perfetto il Padre nostro che è nei cieli.

Non scandalizziamoci della distanza, apriamo gli occhi e vediamo dove siamo, volgiamo lo sguardo verso il suo volto che ci guarda e ci guida ogni giorno. All’orizzonte lo vedremo e nascerà in noi il desiderio di camminare verso colui che ci ama e che ci attende nella sua casa.

Là, e solo là, il nostro amore sarà perfetto come il suo perché noi saremo uno in lui. Amen!

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