p. Giovanni Nicoli โ€“ Commento al Vangelo del 4 Dicembre 2019

Il vangelo di Matteo ci aveva giร  presentato la moltiplicazione dei pani, oggi la ripete. Ogni anno noi celebriamo il Natale. Ogni anno ripetiamo questo come altri riti. Ogni giorno noi cominciamo a fare le stesse gesta, ogni giorno noi ne abbisogniamo. Noi diamo una connotazione negativa alla ripetizione, โ€œรจ sempre la stessa solfaโ€ ci diciamo, eppure nella ripetizione cโ€™รจ unโ€™anima importante che noi siamo chiamati a vivere.

Un bambino ha bisogno di ripetere certi gesti per imparare e per metabolizzare ciรฒ che nella vita รจ provocato a vivere. Gesรน ripete il gesto dellโ€™eucaristia, sempre la stessa musica ci diciamo noi, ma รจ una musica che ripetuta con cuore, muove vita.

La ripetizione in sรฉ non รจ cosa negativa, come noi ci diciamo, dipende dal come la viviamo. Una delle cose importanti ripetute nel vangelo di oggi รจ il rito dei piedi. รˆ tutto un movimento da non dimenticare. รˆ movimento da ripetere. รˆ un movimento che non si puรฒ mettere nella memoria del computer, รจ movimento vitale perchรฉ memorizzato in noi. Ripetere un gesto con memoria diventa memoriale, diventa un rivivere ciรฒ che abbiamo fatto tante volte e da tanto tempo. Ri-cordare lungo la giornata la Parola accolta la mattina, รจ movimento ripetitivo che diventa Karma, azione ripetuta significativa che acquista e dona significato nel viverlo, azione che oggi mi porta a rinascere.

Ma dicevamo i piedi come luogo e strumento di vita. Oggi il vangelo ci porta a contemplare questi piedi che si muovono, che ripetono lo stesso movimento continuamente. Piedi senza i quali la vita cambia, la vita manca di qualcosa.  Quando mai noi pensiamo ai nostri piedi? Forse quando ci fanno male, o quando dobbiamo stare attenti a come li mettiamo. Diversamente compiono il loro dovere senza che ce ne accorgiamo, ma ripetono infinite volte ciรฒ che nella nostra memoria noi abbiamo salvato quasi senza accorgercene.

Gesรน muove i suoi piedi: giunge e sale. La folla si raduna e depone ai suoi piedi malati di ogni genere: โ€œzoppi, ciechi, sordi e storpiโ€. La compassione che i piedi di Gesรน esprimono verso questa folla provoca un cambiamento: โ€œed egli li guarรฌ, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevanoโ€. La folla ha fame, i piedi dei discepoli sono fermi, impossibilitati a cercare cibo in quel deserto. Ricevono il cibo da Gesรน e lo distribuiscono alla folla, portando via gli avanzi.

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รˆ un movimento ripetuto dei piedi che fa eucaristia e ci dona guarigione. A noi storpi e incapaci di camminare, a noi smemorati della Parola tanto da diventare muti, a noi ciechi che non vediamo piรน nulla di vero ma tutto solo di โ€œvirtualeโ€, a noi zoppi che non andiamo diritti neppure con le stampelle, a noi Gesรน offre il gesto eucaristico dei piedi camminando verso di loro, cosa che ripete ogni giorno per noi nellโ€™eucaristia della vita.

Noi viviamo di ripetizione: ripetiamo il respiro, guai a non ripeterlo; si ripete il battito del cuore anche se non ce ne accorgiamo; si ripete il Pane e la Parola, si ripete la veglia e il sonno. A noi consumatori di tutto il vangelo ci chiede oggi di essere ripetitivi di gesti vitali, vivendoli come tali. Camminare nella vita รจ uno di questi gesti che acquista valore e caratteristiche diverse. Nel ripetere cose belle nel nostro cuore si sedimentano le cose principali divenendo ricordo. Roba non da reduci, ma cosa vitale che dona vita. รˆ un ricordare che diventa memoriale, diventa messa vitale, diventa eucaristia di vita.

Noi viviamo di ricordi, lo vogliamo oppure no. Quando noi eliminiamo i ricordi, belli o brutti che siano, noi siamo un fiore reciso: secca presto. Quando diventiamo vecchi i ricordi diventano in modo ossessivo lโ€™unico motivo di vita. Prima diventano vita che dona sapore alla nostra esistenza e al nostro camminare. Il ricordo vero, nella sua ripetizione, ci porta a vivere in modo sempre diverso ciรฒ che noi ripetiamo, eucaristia compresa. Ripetere con cuore! Le cose principali della vita noi le capiamo lentamente perchรฉ lentamente la natura cresce e matura: รจ un atto di fede ed รจ un atto umano allo stesso tempo. Ogni volta che ascolto una musica si muove qualcosa di diverso nel cuore; ogni volta che contemplo unโ€™alba o un tramonto o la luna che splende, la stessa dinamica mi suggerisce e mi muove dentro cose nuove.

Celebrare ogni giorno la Parola che cammina in mezzo a noi รจ invito ad essere storpi che camminano, ciechi che si lasciano illuminare, muti che ritornano a dire la bellezza della vita, gente che salta come cervi, parla da incantata, vede contemplando e cammina, cammina ascoltando il rumore e la cadenza del passo, guardando le dita dei propri piedi che continuano a fare ciรฒ che hanno sempre fatto, di nascosto, senza farsi vedere e neppure farsi sentire, ripetendo gesti ripetuti in continuazione, ma dando in tal modo a tutto il nostro corpo vitalitร , sangue che si mette in movimento, possibilitร  di incontro, capacitร  di incontrare e di donare un abbraccio di amore. Cosรฌ lโ€™arte, la comprensione, la profonditร  acquista vita e dona significato alla nostra vita che sembra cosรฌ ripetitiva e banale. Un gesto ripetuto con amore crea amore, un gesto ripetuto in modo banale e vuoto ci svuota e ci fa nascere la voglia di fuggire, di cambiare. Ri-cordiamocelo: le cose belle piรน le ripeti, piรน le godi, piรน le vivi, piรน le ami!

Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.

Fonte โ€“ Scuola Apostolica Sacro Cuore

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI


Gesรน guarisce molti malati e moltiplica i pani.
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 15, 29-37   In quel tempo, Gesรน giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lรฌ si fermรฒ. Attorno a lui si radunรฒ molta folla, recando con sรฉ zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarรฌ, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio dโ€™Israele.   Allora Gesรน chiamรฒ a sรฉ i suoi discepoli e disse: ยซSento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perchรฉ non vengano meno lungo il camminoยป. E i discepoli gli dissero: ยซCome possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla cosรฌ grande?ยป. Gesรน domandรฒ loro: ยซQuanti pani avete?ยป. Dissero: ยซSette, e pochi pescioliniยป. Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzรฒ e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla.   Tutti mangiarono a sazietร . Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene. Parola del Signore

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