p. Giovanni Nicoli โ€“ Commento al Vangelo del 31 Ottobre 2023

Commento al brano del Vangelo di: โœ Lc 13,18-21

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Il regno di Dio รจ giร  in mezzo a noi, non siamo noi che dobbiamo fondarlo, non siamo noi che dobbiamo portarlo.

Il regno di Dio รจ un granellino di senape, Gesรน Cristo, che รจ stato gettato, rifiutato, nellโ€™orto, nel giardino degli ulivi; e che poi รจ cresciuto ed รจ diventato un arbusto, il regno, e gli uccelli del cielo, cioรจ gli uomini di buona volontร , si sono posati tra i suoi rami.

Il regno di Dio รจ simile al lievito, Gesรน Cristo, che una donna ha preso e nascosto, rifiutato, in tre staia, giorni, di farina, sepolcro, finchรฉ sia tutta fermentata, risurrezione. Il regno non รจ qualcosa che facciamo noi, ma รจ ricordo, contemplazione, riconoscimento dellโ€™opera che il Padre ha fatto nel Figlio e continua a fare tramite lo Spirito Santo.

Il regno รจ innanzitutto un dono. Ed รจ il dono nellโ€™anno di grazia, nellโ€™anno della pazienza. In questo anno di grazia Dio non sta a guardare come va a finire, ma agisce con la sua bontร . Zappa attorno alla pianta del mondo e vi getta concime. Il primo dono di questo anno di grazia รจ Gesรน morto e risorto per noi, rifiutato dagli uomini, che ha fatto del rifiuto, gettato via nellโ€™orto, lo strumento per crescere e diventare un arbusto. Il primo dono รจ Cristo che viene nascosto e sepolto in tre staia, per tre giorni, di farina nel sepolcro: questo diventa lo strumento per fare fermentare quella farina che diversamente mai sarebbe fermentata.

Lโ€™azione del Signore non si ferma in questo anno di grazia ma si rende presente attraverso un altro primo dono: quello della donna curva che non poteva drizzarsi. Questa donna ha il privilegio di inaugurare il nuovo regno prendendo Gesรน e nascondendolo nella sua gobba fino a che nella risurrezione lui la raddrizzi e glorifichi Dio.

Il regno รจ giร  in azione. Ma cโ€™รจ bisogno di discernimento per poterlo vedere. Se noi lo cerchiamo con gli occhi e il lievito dei farisei, perdiamo il nostro tempo: non lo vedremo mai. Perchรฉ il regno ha unโ€™apparenza trascurabile ed insignificante, quasi invisibile: ci vuole discernimento per riconoscerlo. Chi saprebbe vedere in una donna curva la presenza del regno? Chi non guarda con un poโ€™ di compassione, quando il mondo non mi vuol piรน mi rivolgo al buon Gesรน, la vecchietta che si reca ogni giorno in chiesa a dire il rosario? Sorridiamo o ci scandalizziamo come il capo della sinagoga: la fede รจ roba da bambini e da vecchiette, o da donnicciole: e questi ci salvano!

Il regno, Gesรน Cristo, si manifesta sotto il segno della povertร , nellโ€™irrilevanza religiosa e politica: questo รจ il tipo di messianismo del Cristo.

Agli occhi nostri il regno del Padre รจ una realtร  piccola e fallimentare: un seme che marcisce! Cosรฌ rivela la sua forza vitale, spontanea e specifica, di diventare pianta. Il regno del Padre รจ donato ai peccatori (Zaccheo โ€“ lebbrosi โ€“ ladroneโ€ฆ). Per noi perfetti farisei รจ una realtร  immonda e disprezzabile: un poโ€™ di farina andata a male. Ma cosรฌ rivela la sua forza il lievito, capace di trasformare in pane di vita tutta la pasta del mondo.            Gesรน fu gettato via: e divenne albero. Gesรน fu preso e nascosto in fretta come immondo: divenne fermento di novitร .

Se non sappiamo riconoscere il lievito del Regno non sapremo neppure vedere la vitalitร  vera della presenza del Regno che ha caratteristiche opposte a quello dei farisei: invece della paura della morte, lโ€™amore del Padre; invece dellโ€™accumulo, il dono; invece del ladro che ruba la vita, lo sposo che bussa.

Il tempo presente รจ il momento di grazia in cui siamo chiamati a convertirci. Con Gesรน รจ giunto il sabato e siamo liberati dal male. Chi si volge a lui, e accetta la sua parola di salvezza, da curvo che era puรฒ finalmente alzarsi. Lโ€™annuncio ci fa riconoscere Gesรน, e quindi il Regno, nel suo mistero di piccolezza-grandezza, umiltร -esaltazione, morte-risurrezione.

Queste parabole sono criteri di discernimento per vedere il disegno dallโ€™alto, come lo vede Dio: ciรฒ che capitรฒ a Gesรน nella sua storia, capita al suo regno nella nostra storia. Sono parabole che tracciano la storia di Gesรน: seme che produce vita attraverso la morte, lievito che agisce solo nel nascondimento!

Scusate, ma per saper vedere questo e accettare questo nella nostra vita: ci vuole coraggio, tenacia e perseveranza. Altro che storie. Non ci vuole coraggio a fare la guerra, ci viene spontanea, ci vuole coraggio a fare la pace. La guerra รจ solo frutto di paura, la pace รจ scelta.

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