p. Giovanni Nicoli โ€“ Commento al Vangelo del 29 Novembre 2020

- Pubblicitร  -

Oggi il vangelo pone alla nostra attenzione alcuni atteggiamenti dalle caratteristiche ben precise. State attenti, vegliate, non sapete quando, vigilate, poichรฉ non sapete, addormentati, vegliate.

Siamo chiamati innanzitutto ad essere attenti. La prima attenzione che vogliamo porre รจ una attenzione alla Parola che oggi รจ stata annunziata. La Parola รจ la lettera dโ€™amore per ognuno di noi. Una lettera che rischia di cadere nel vuoto e nel dimenticatoio se non รจ accolta ed ascoltata. Per ascoltare questa lettera scritta e letta per ognuno di noi, ci vuole attenzione. State attenti.

Non possiamo aggirarci nelle strade della vita come delle oche giulive, che non si accorgono di nulla. Non possiamo entrare nei misteri della Parola e dellโ€™amore di Dio se siamo distratti.

Ogni giorno la nostra vita si incarica di distrarci da quello che รจ il centro della nostra esistenza. Tutto, o molto, ci porta a distogliere lโ€™attenzione da ciรฒ che siamo e da ciรฒ che viviamo. I problemi economici e sanitari sembrano i problemi che ogni giorno noi dobbiamo risolvere ed affrontare. Questo รจ anche vero. Ma il vero problema รจ che questo aspetto della nostra vita, noi continuamente, lo assolutizziamo. Mentre invece dovremmo continuamente relativizzarlo, innanzitutto perchรฉ nessuno di noi muore di fame. Secondariamente perchรฉ โ€œnon di solo pane vive lโ€™uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dioโ€.

Distratti, chiamati alla distrazione, chiamati fuori, sembra il compito che la nostra vita frenetica si incarica di avere nei confronti di ognuno di noi.        

- Pubblicitร  -

Distrarci. Siamo chiamati a distrarci con il rumore che ci assorda tutto il giorno. Siamo chiamati a distrarci con le chiacchiere futili che riempiono le nostre giornate. Siamo chiamati a distrarci con la negativitร  dei nostri giornali e la fatuitร  dei nostri telegiornali. Siamo chiamati a distrarci col divertimento e con la fuga. Siamo chiamati a distrarci continuamente con la fantasia. Siamo chiamati a distrarci con le continue provocazioni sessuali che non ci permettono piรน di gustare la vista del seno di una donna perchรฉ dona vita allattando. Siamo distratti dallo spreco su cui si basa la nostra economia che รจ obbligata continuamente a creare depressione perchรฉ non riesce piรน a crescere allโ€™infinito. Siamo distrattiโ€ฆ ognuno metta quello da cui ogni giorno รจ distratto maggiormente.

Essere attenti significa avere lโ€™occhio vigile, un occhio che si accorge di quello che ci sta intorno e che ci succede intorno. Lโ€™occhio vigile vede e osserva, non consuma le immagini, come siamo abituati a fare davanti al televisore e al computer, ma le guarda, le penetra, ne scopre i dettagli, coglie i significati.

Una attenzione di questo tipo, scevra da continue distrazioni, porta naturalmente allโ€™altro atteggiamento che ci chiede il vangelo di questโ€™oggi, allโ€™atteggiamento del vegliare.

Il vegliare coinvolge non tanto il tenere gli occhi aperti quanto invece il tenere il cuore attento e pronto. รˆ la willingness, รจ la prontezza a rispondere. Un cuore spento, depresso e addormentato non si accorge della realtร  che gli passa accanto, delle persone che vivono accanto a lui, della gente che patisce e gioisce, del bambino che piange, della madre che consola, del padre che si preoccupa, dello sguardo della vecchietta che rinasce al sentire la voce dei nipotiโ€ฆ

Il cuore sveglio รจ un cuore pronto a conoscere, a capire, ad amare, a gettarsi con passione nella vita. Un cuore addormentato รจ proprio di chi non รจ mai pronto ad arrivare al dunque, di chi รจ sempre distratto, di chi ha la testa sulle nuvole, di chi ha sempre un motivo per non essere presente al suo presente.

Colui che veglia si accorge anche dei minimi movimenti della vita, della societร , delle persone che lo circondano. Colui che veglia รจ lโ€™amante che si accorge che lo sguardo dellโ€™amata non รจ sereno, che vive una gioia atta solo a non dispiacergli, che รจ preoccupata, che non vive in libertร .

Colui che veglia รจ la madre che sta vicina al letto della figlia ammalata e si appassiona a lei, la scruta, non la molla un attimo, previene ogni suo desiderio, si accorge anche solo di un piccolo movimento che dice sofferenza.

Vegliare perchรฉ quellโ€™uno che รจ partito per un viaggio deve ritornare e ritornerร . Vegliare perchรฉ lโ€™ansia del suo ritorno non ci permette di dormire. Vegliare perchรฉ il desiderio che lui ritorni ci porta a trafficare i talenti che ci ha lasciato, ad essere custodi della casa che ha dato in nostro potere. La casa che รจ la comunitร  cristiana che รจ in potere di ognuno di noi. รˆ la forza dei singoli che compongono la comunitร  che dร  forza al corpo e alla persona

Dobbiamo vivere in veritร  questo vegliare perchรฉ diversamente ci facciamo sommergere dalla nostra vanagloria, dal nostro arrivismo, dal nostro bisogno di essere al centro dellโ€™attenzione e del nostro bisogno di sentirci bravi. Vegliate!

Perchรฉ non sapete quando sarร  il momento preciso! Questo non sapere non รจ una minaccia, non siamo chiamati ad essere svegli perchรฉ altrimenti chissร  cosa succede. Questo non sapere fa parte della nostra realtร . Effettivamente noi non sappiamo. Questa affermazione esplica un dato di fatto, non รจ causale.

Il non sapere รจ innanzitutto un dato di libertร . Il non sapere ci dice che la nostra vita non รจ predeterminata: รจ un atto libero che si svolge lungo la storia grazie alla nostra esistenza e alle scelte della nostra esistenza. Non sapere ci riporta al fatto che il Signore prima o poi verrร , che tutti noi siamo chiamati a concludere questa esistenza terrena, ma anche al fatto che questa esistenza terrena per potersi concludere deve prima svolgersi, deve attuarsi, deve essere costruita e costruita nel migliore dei modi, cioรจ con attenzione e nella veglia.

La nostra vita รจ il patrimonio che uno che parte, il Signore Gesรน, ci ha lasciato perchรฉ noi lo potessimo trafficare. รˆ il patrimonio del suo Cuore, del suo amore che noi siamo chiamati a moltiplicare sulla terra. โ€œSiate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terraโ€ (Gen 1, 28). Siamo dunque chiamati ad essere fecondi nellโ€™amore, a moltiplicare questo amore fino alla conquista totale della terra che verrร  quando il Signore ritornerร . Per fare questo dobbiamo essere attenti e svegli. Dobbiamo vigilare, cioรจ essere attivi lasciando che il seme germogli e riempiendo continuamente le lampade della nostra vita perchรฉ possano illuminare la via e avviarci nella veritร  amorevole.

Lโ€™essere addormentati e persi non ci permette di vivere in libertร . Non possiamo permettere che le cose ci stordiscano fino ad addormentarci, siamo chiamati ad essere svegli e a vegliare.

Il Signore Gesรน lo dice a tutti: Vegliate! Non dormite e non fate i fannulloni che passano la loro vita senza accorgersi che passa.

Dovremmo essere piรน attenti al fatto che la nostra vita รจ segnata da sempre dalla morte. Una morte che non รจ terrore ma nuova nascita. Una morte che ci dice che tutto non si conclude qui. Una morte che ci porta a modellare tutta la nostra vita sullโ€™incontro finale con il Signore.

Ringraziamo il Signore per il dono di questo avvento e chiediamo a lui che ci renda capaci di viverlo con attenzione e affetto.


AUTORE: p. Giovanni Nicoli FONTE SITO WEB CANALE YOUTUBE FACEBOOKINSTAGRAM

Altri Articoli
Related

S.E. Mons. Mario Russotto โ€“ Commento al Vangelo del 11 Maggio 2025

Commento al Vangelo di domenica 11 maggio 2025 a...

don Gianfranco Calabrese โ€“ Commento al Vangelo del 11 Maggio 2025

Video commento al Vangelo di domenica 11 maggio 2025,...

don Roberto Fiscer โ€“ Commento al Vangelo per bambini di domenica 11 Maggio 2025

Dalla postazione radio di Radio Fra Le Note il...

p. Ermes Ronchi โ€“ Commento al Vangelo di domenica 11 Maggio 2025

LE 2 PAROLE PERFETTE Vangelo breve, quattro soli versetti su...