HomeVangelo del Giornop. Giovanni Nicoli - Commento al Vangelo del 28 Aprile 2024

p. Giovanni Nicoli โ€“ Commento al Vangelo del 28 Aprile 2024

Domenica 28 Aprile 2024
Commento al brano del Vangelo di: Gv 15, 1-8

Il discorso di oggi รจ lโ€™andarsene di Gesรน separandosi dai discepoli. Questo vuoto crea nei discepoli turbamento, tristezza e dolore, ma Gesรน insegna loro a vivere il vuoto facendone il luogo della fede e dellโ€™interioritร . Il vuoto รจ condizione di una presenza e promessa di una relazione. Lโ€™assenza รจ un elemento positivo nellโ€™esperienza di Dio perchรฉ รจ lo spazio per la libertร  di Dio che consente anche allโ€™uomo di sviluppare la propria libertร . Coltivare questo vuoto รจ la via per evitare lโ€™idolatria, per fuggire la tentazione di ridurre Dio alle immagini che ce ne facciamo. Che altro รจ lโ€™idolo se non il troppo pieno di cui ci saturiamo per rimuovere lโ€™angoscia dellโ€™incertezza e del vuoto? Gli idoli sono presenti ma in veritร  sono presenza irreale.

Il vangelo pone lโ€™accento sulla dimensione di interioritร  essenziale alla vita di fede: โ€œrimanere in Cristoโ€ รจ unโ€™attivitร  che si svolge nellโ€™intimo del credente. La fede deve diventare vita nel profondo della persona, altrimenti sarร  la stessa vita di relazione e di comunione che ne scapiterร . La vita di relazione contrassegnata dal โ€œconโ€ gli altri e dal โ€œperโ€ gli altri รจ possibile per la vita di Cristo nel profondo della persona.

รˆ un radicamento espresso da Giovanni con lโ€™immagine del legame fra tralcio e vite e con il verbo โ€œrimanereโ€. Il passo evangelico inizia infatti con lโ€™autorivelazione posta in bocca a Gesรน: โ€œIo sono la vera viteโ€. Gesรน รจ in relazione sia con il Padre (lโ€™agricoltore) sia con i discepoli (i tralci). Come รจ essenziale al tralcio rimanere nella vite per fruttificare, cosรฌ รจ essenziale al discepolo rimanere in Cristo per dare frutto.

Ma che significa rimanere in Cristo? โ€œRimanereโ€ non รจ il passivo adeguarsi a uno status in cui ci si trova, ma indica un evento dinamico che designa la maturitร  del rapporto di fede e di amore del credente con il suo Signore. La sequela รจ interiorizzare Gesรน rimanendo nel suo amore: rimane chi conosce di essere amato.

Lโ€™amore non รจ esperienza di un momento ma diviene storia quando si rimane in esso. Cosรฌ lโ€™esperienza dellโ€™amore ci scava nel profondo, agisce e opera cambiamenti in noi. Questo rimanere nellโ€™amore diviene fondamento del perseverare nella fede. Di piรน: il rimanere in Cristo รจ per il rimanere con i fratelli. Lโ€™esperienza di fede come rimanere รจ esperienza di interioritร  e profonditร  spirituale e di perseveranza e comunione.

La comunione ecclesiale ha un fondamento nella comunione personale e interiore con il Signore. Senza questโ€™ultima, la vita ecclesiale si riduce a ipocrisia. Senza uno spazio di vita interiore e di comunione personale con il Signore lโ€™โ€œioโ€ non riuscirร  a dire โ€œnoiโ€ in modo libero, convinto e pieno dโ€™amore, e rischierร  di piegare il โ€œnoiโ€ allโ€™โ€œioโ€, di vivere le relazioni con gli altri allโ€™interno di un rapporto di forza.

Questa relazione di fede matura con Cristo รจ indispensabile. Dice Gesรน: โ€œChi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perchรฉ senza di me non potete far nullaโ€ e โ€œil Figlio non puรฒ far nulla da se stesso se non ciรฒ che vede fare dal Padreโ€.

Gesรน รจ definito dalla sua relazione con il Padre: Gesรน rivela il Padre perchรฉ รจ spossessato di sรฉ, perchรฉ non fa nulla da se stesso. La condizione grazie a cui il Figlio rivela il Padre ponendo in comunione gli uomini con Dio รจ lo spossesso totale di sรฉ, il non parlare e agire da sรฉ.

Per Giovanni รจ il Diavolo che agisce e parla di se stesso, Lui fa della assolutizzazione del proprio โ€œioโ€ il principio direttivo della propria esistenza. Questo รจ il modo di esistenza di chi, per paura di perdere se stesso, si chiude in sรฉ facendo il movimento contrario a quello della fede, che รจ abbandono di sรฉ e uscita da sรฉ per affidarsi al Signore.

Cristo nel suo spossesso di sรฉ, diviene il perfetto rivelatore del Padre: โ€œIo e il Padre siamo una cosa solaโ€. Ora, ciรฒ che i discepoli condividono e hanno in comune con Gesรน รจ questo โ€œnullaโ€. Questo nulla di proprio che indica al tempo stesso la loro debolezza e la loro forza. E in cui si trova la loro libertร . Per portare frutto il tralcio deve essere potato, e il credente, per portare frutto abbondante deve conoscere una spogliazione, una purificazione, una morte a se stesso: per amore, in nome dellโ€™amore. Infatti, solo una fede che si configuri come relazione di amore diviene vivibile con perseveranza.

Il โ€œportare molto fruttoโ€ รจ poi spiegato da Gesรน con la frase โ€œdiventare miei discepoliโ€. A noi che troppo spesso pensiamo di essere giร  discepoli, di essere giร  cristiani, il vangelo ricorda che la vita cristiana รจ un cammino in cui, strada facendo, si impara a divenire discepoli, a divenire cristiani.

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Ignazio di Antiochia, al termine di una lunga vita di santitร , mentre era condotto al martirio disse: โ€œOra incomincio a essere discepoloโ€ (Ai Romani V,3). Si tratta di un itinerario in cui la feconditร  รจ possibile grazie a una morte, a una potatura che consente lโ€™innesto vivificante in Cristo.

Il vangelo sottolinea che il portare piรน frutto รจ legato a un meno, a una essenzializzazione, non รจ un accrescimento. Lโ€™azione del Padre sui tralci รจ di tagliare, di purificare togliendo. Piรน si รจ semplici, piรน si รจ nellโ€™essenziale e piรน si porta frutto.

Il rinnovamento passa attraverso una potatura. La riforma della Chiesa passa attraverso un togliere. Riforma non รจ aggiunta, costruzione di nuove strutture, ma รจ piuttosto un togliere, un essenzializzare, un ricondurre allโ€™irrinunciabile evangelico.

Ma come il credente e la chiesa nel suo insieme possono lasciar spazio al lavoro di potatura che il Padre compie? Si tratta di porsi sempre e di nuovo nella postura di ascolto e ricettivitร  della Parola che purifica e fa emergere la presenza di Cristo nel corpo ecclesiale: โ€œVoi siete giร  purificati dalla parola che vi ho annunciatoโ€. Al dono della parola che purifica deve seguire la responsabilitร  di lasciare operare su di sรฉ la parola.

La riforma รจ opera del Signore essa non puรฒ essere episodica, ma azione quotidiana, ricerca di conformitร  al vangelo nella perseveranza quotidiana e nellโ€™umiltร , nella coscienza del nulla di proprio: โ€œSenza di me non potete far nullaโ€. Anche la chiesa da sรฉ non puรฒ far nulla. รˆ chiamata a rimanere in Cristo per vivere quellโ€™impossibile praticabile che รจ la riforma. Si tratta, per il singolo credente e per la chiesa tutta, di rimanere in Cristo: cosรฌ si porta molto frutto, si diventa discepoli, si diventa chiesa di Dio.

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