p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 27 Marzo 2019 – Mt 5, 17-19

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Rubare le ciliegie ha un gusto tutto suo. Potere stare sullโ€™albero a mangiarsele รจ di una bellezza infinita. Ma dicono che รจ vietato rubare. Ma la legge che vieta non fa che fare alzare il tiro del gusto di trasgredirla. La legge non serve a nulla. Gli onesti non hanno bisogno della legge per fare il bene, i disonesti sono bravissimi ad utilizzare tutti i cavilli della legge per potere aggirare la legge.

Ma la legge, in sรฉ, non รจ cattiva, รจ buona perchรฉ comanda ciรฒ che fa crescere e vieta ciรฒ che non dร  vita. Ma la legge non salva nessuno. Noi che siamo cosรฌ bravi a chiamare bene il male e male il bene, confondendo il nostro interesse col bene assoluto, siamo chiamati ad altro. Frutto della legge รจ il peccato e frutto del peccato รจ la morte, cosรฌ ci narra Paolo nelle sue lettere.

Quando ci accorgiamo che abbiamo chiamato bene il male e male il bene, abbiamo giร  sbagliato. Normalmente quando ci accorgiamo di avere sbagliato cominciamo ad andare a cercare una sfilza di giustificazioni che ci permettano di salvarci. Ma le giustificazioni, come la legge, non hanno mai salvato nessuno. In fondo, ci diciamo, se non andavo io sullโ€™albero di ciliegie a mangiarmele i padroni le avrebbero lasciate andare a male. Quando le cose peggiorano siamo sempre piรน spinti a fare ciรฒ che รจ vietato e a vietarci ciรฒ che รจ comandato. รˆ una tiritera logorante che spegne la vita in noi: questo รจ il frutto della legge.

Detto in altri termini possiamo affermare che la legge in sรฉ buona, quella di Dio non certo quella degli uomini o dei governanti, serve solo a stuzzicare lโ€™appetito: sono cosรฌ buone, in fondo, le ciliegie rubate direttamente dallโ€™albero! La legge che dovrebbe essere posta a tutela della vita, non dร  che morte.

Il compimento della legge che Gesรน รจ venuto ad operare non ha nulla a che vedere con la sua abolizione. Se la legge vieta ciรฒ che sa di morte stuzzicando il nostro appetito trasgressivo, Gesรน dona la vita e risuscita dai morti. Infatti dietro ogni parola di condanna della trasgressione ci troviamo il Padre che perdona il trasgressore. Gesรน che vive lโ€™amore non segue la dinamica mortale, anche se chiamata vitale, di scribi e di farisei, tutori dellโ€™ordine e della legge, dei nostri diritti contro quelli degli altri. Gesรน ama come ama il Padre ed รจ interessato non a condannare ma a fare entrare nel Regno.

Dunque se la legge propone il bene e condanna il male, se i profeti richiamano alla sua osservanza, Gesรน richiama alla conversione al Padre che sempre perdona.

Dice il salmo (14): nessuno fa il bene, neppure uno! Credenti e non credenti, siamo peccatori. La Parola non ascoltata rimane incompiuta. Gesรน la compie, compie ogni giustizia, compie lโ€™amore. Lui con la sua passione, con il suo amore, con il suo coinvolgimento, con la sua vita, dona corpo a quella legge buona che risulta essere vuota e assassina dellโ€™uomo. Dร  corpo alla legge vuota, riempie con la sua parola piena di passione e di vita quella promessa che diversamente rimarrebbe irrealizzabile. La promessa la realizza Dio, non noi che facciamo finta di essere bravi ad osservare la legge per autoconvincerci di essere buoni.

รˆ questione di fare nostro ciรฒ che รจ solo esterioritร . รˆ questione di appassionarci alla vita nella quale vi sono anche delle leggi, ma senza lโ€™illusione di potere essere noi i fautori del bene. รˆ questione di vivere la legge del cuore, la legge che รจ nel nostro cuore. รˆ questione di lasciarci riempire la vita dello Spirito di Dio che ci porta a vivere la passione per la vita nella quale cโ€™รจ anche la legge. Una passione libera da risultati; una passione che non chiede giustificazioni; una passione che vive e si alimenta nel perdono del Misericordioso.

La differenza sta qui: chi non ama vede le leggi come cose impossibili da osservare e come occasione per trasgredirle a proprio vantaggio. Chi ama compie liberamente il bene senza lโ€™illusione di essere giusto, perfetto e uomo che non trasgredisce. Chi ama gusta le ciliegie sullโ€™albero con colui che ha fame e non ha da mangiare, magari dicendolo al padrone di casa.

Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.

Fonte – Scuola Apostolica Sacro Cuore

Vangelo del giorno:

Mt 5, 17-19
Dal Vangelo secondoย Matteo

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซNon crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In veritร  io vi dico: finchรฉ non siano passati il cielo e la terra, non passerร  un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirร  uno solo di questi minimi precetti e insegnerร  agli altri a fare altrettanto, sarร  considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverร  e li insegnerร , sarร  considerato grande nel regno dei cieliยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.