Gesù si reca a Betania, che significa casa del povero, per riempire quella casa del povero della sua ricchezza, per essere riempito dal povero della ricchezza della sua povertà. Gesù arricchisce, Gesù viene arricchito. È il Signore che viene nella nostra casa per donare la vita. È il Signore che entra nella stessa casa e dà vita a Lazzaro riportandolo alla vita perché chi vive e crede in Gesù entra nella Vita.
Questo incontro nella casa del povero mette in risalto la ricchezza del povero che insegna, anche a Gesù, l’essenzialità del dono e della vicinanza. Mette in risalto Maria e il suo amore, principio di tutto, sia per Dio che per l’uomo. Il gesto di amore di Maria domina come nell’Ultima Cena dominerà il gesto di amore di Gesù e il comando di amore di amare fino alla fine: il Maestro lava i nostri piedi dopo che Maria aveva profumato i suoi piedi.
Siamo intorno alla tavola, al banchetto dei vivi che mangiano e fanno festa. È la festa dei credenti che nel servizio di Marta e nell’amore di Maria trovano il senso della vita nuova portata a noi dal Cristo vivente in eterno: servire diventa la manifestazione concreta dell’amore.
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Lazzaro ritornato alla vita, sta sempre con Lui che è la vita, come il povero Lazzaro è stato portato nel seno di Abramo dopo la sua morte a differenza del ricco epulone.
Il gesto di Maria è un’esplosione di vita col dono del profumo. Lo Sposo, nel cantico dei cantici, è chiamato profumo effuso. Il nome, l’essenza di Dio, è profumo, infatti è amore che di natura sua impregna tutto della sua presenza.
Profumo di nardo: il nardo viene dall’India e cresce sui monti sopra i 5.000 m. viene da lontano e da molto in alto! È fatto con le radici del fiore di nardo che muore per dare un profumo particolarmente gradito agli uomini.
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È nardo genuino, autentico, non contraffatto, perché autentica e fedele è la fede e l’amore di Maria. È un profumo pregevole non solo o non tanto perché costa caro – un anno di stipendio di un lavoratore – ma perché è un profumo pregevole.
Maria compie un atto folle perché l’unica misura dell’amore è il non avere misura. È una risposta all’amore dello Sposo che viene da Gerusalemme per dare la sua vita. L’amore, soprattutto quello femminile, è sempre sollecito nell’intuire e nell’anticipare donando amore a chi amore vuole donare.
Gesù presto laverà i piedi ai suoi discepoli. Lavare i piedi è un gesto di affetto tra sposo e sposa. Gesù lava i piedi manifestando il suo porsi a servizio della vita; lava i piedi con l’acqua segno della sua morte. Maria lo anticipa lavandogli i piedi con il profumo di gioia e di vita. Gesù amore è finalmente amato grazie a Maria. Maria è la prima che per Gesù fa quello che Gesù farà per noi. L’amore di Maria lo consacra Messia e Signore: il dono totale della vita è un gesto tipicamente femminile e tipicamente legato alla femminilità degli uomini. Maria lo insegna a Gesù. Il profumo dell’amore di Maria riempie la casa tutta.
Maria scioglie i suoi capelli, segno di seduzione e di intimità, mentre profuma i piedi dello Sposo e, asciugando i piedi con i suoi capelli, profuma il capo della sposa.
Il Signore è conquistato e nella casa, e non nel tempio, luogo delle relazioni quotidiane che formano la nostra identità, si celebra la festa per il dono della vita.
È la casa del povero che non ha l’odore acre della casa del fariseo che disprezza l’unzione e neppure è la casa del morto Lazzaro: è piena di profumo di vita.
Nella casa prima regnavano lutto e morte, ora risuonano grida di gioia, le voci dello Sposo e della sposa e si diffonde la fragranza del profumo.
La casa è riempita, questa casa è il compimento del profumo, del Nome: vi regnano il servizio e l’amore.
Noi siamo chiamati ad essere davanti a Dio il profumo di Cristo, profumo che è vita per chi ama il Signore e che è odore di morte per chi lo rifiuta.
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