HomeVangelo del Giornop. Giovanni Nicoli - Commento al Vangelo del 25 Agosto 2024

p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 25 Agosto 2024

Domenica 25 Agosto 2024
Commento al brano del Vangelo di: Gv 6, 60-69

Vi รจ la reazione di โ€œmolti discepoliโ€ al discorso che Gesรน ha appena concluso. Gesรน si รจ rivelato pane di vita disceso dal cielo che deve essere mangiato perchรฉ i credenti abbiano in se stessi la vita. Questa rivelazione provoca una reazione di paura che induce molti che seguivano Gesรน a non andare piรน con lui.

Il cuore รจ il tema della fede, espresso con il verbo โ€œcredereโ€, con i verbi โ€œascoltareโ€, โ€œvedereโ€, โ€œvenire a meโ€, โ€œconoscereโ€. I discepoli reagiscono al discorso di Gesรน giudicandolo โ€œduroโ€, non semplicemente difficile da comprendere, ma inaccettabile. Un simile messaggio รจ inascoltabile: โ€œQuesta parola รจ dura! Chi puรฒ ascoltarla?โ€.

Questa reazione non va giudicata e rimossa, ma va accolta e ascoltata dal credente.

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Tale dimensione รจ inaggirabile. Vi รจ un โ€œimpossibileโ€ della fede cristiana. Gesรน dice chiaramente: โ€œImpossibile agli uomini, ma non a Dio! Perchรฉ tutto รจ possibile a Dioโ€.

In Giovanni questa impossibilitร  รจ espressa con il riferimento alla carne. Vi รจ una impossibilitร  della โ€œcarneโ€ a generare salvezza e pienezza di vita: la condizione fragile dellโ€™uomo non รจ un ostacolo alla salvezza se si apre al dono di Dio. Diventa invece ostacolo se si assolutizza, chiudendosi in illusione, in menzogna, in autoinganno. Lโ€™apertura al dono di Dio รจ disposizione ad accogliere il dono dello Spirito santo. Se lo Spirito dร  la vita, per accogliere lโ€™azione trasformante dello Spirito occorre quella rinascita dallโ€™alto.

La reazione dei discepoli alle parole di Gesรน si esprime come mormorazione. Loro si trovano nella stessa posizione dei โ€œGiudeiโ€ che avevano contestato Gesรน.

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โ€œGiudeiโ€ in Giovanni designa solitamente chi si oppone a Gesรน, i suoi avversari: il testo qui indica che anche i discepoli possono divenire avversari di Gesรน, opporsi coscientemente alla sua missione, uscendo dallo spazio dellโ€™adesione e della fede. Gesรน rileva lo scandalo subito dai suoi discepoli ponendo una domanda: se vi scandalizza lโ€™annuncio del Cristo che รจ il pane disceso dal cielo, che cosa vi avverrร  se doveste vedere il Figlio dellโ€™uomo salire lร  dove era prima?

Per Gesรน โ€œรจ lo Spirito che dร  la vita, la carne non giova a nullaโ€. Lo Spirito sarร  il dono che il Figlio dellโ€™uomo disceso dal cielo e innalzato da terra, salito al cielo, ritornato al Padre, darร . Non la carne, ma lo Spirito consente di superare lo scandalo. Lโ€™accoglienza del dono di Dio inizia con lโ€™operazione spirituale dellโ€™ascolto delle parole di Gesรน. Dice Gesรน: โ€œle parole che io vi ho detto sono spirito e vitaโ€.

Lโ€™unitร  di parola e spirito emerge dallโ€™osservazione elementare che il soffio, lโ€™alito che esce dalla bocca, โ€œportaโ€ le parole, le sostiene e le accompagna. Se la vita รจ relazione, lโ€™atto di ascolto e di parola รจ decisivo per vivere e far vivere.

Ecco dunque che โ€œparola, spirito e vitaโ€ sono realtร  interagenti. Lโ€™ascolto รจ lโ€™atto dellโ€™accoglienza di una comunicazione, รจ lโ€™inizio della fede, della relazione e dellโ€™amore. Con lโ€™ascolto, la vita dellโ€™altro e il suo spirito, non solo la sua parola, entrano in me, vivono in me, mi fanno vivere e si trasmettono a quanti io incontro.

Lโ€™ascolto รจ inizio della fede e Gesรน rivela che tra coloro che lo seguono, tra i suoi discepoli, vi sono alcuni che non credono. Il mormoratore non ha fiducia e Gesรน mostra di conoscere che anche tra chi si dice suo discepolo vi รจ chi non crede e perfino vi รจ chi lo tradirร : si puรฒ rifiutare il dono della fede. Le parole di Gesรน provocano come reazione immediata lโ€™allontanamento di molti suoi discepoli.

Non abbiamo qui soltanto il resoconto di ciรฒ che avvenne un tempo a dei seguaci di Gesรน, ma la rivelazione di ciรฒ che avviene ancora oggi nellโ€™avventura rischiosa della vita cristiana. รˆ cammin facendo che si scoprono le difficoltร  della sequela e della vocazione. La parola accolta un tempo, che sembrava dischiudere un futuro di bellezza, di senso e di gioia, diviene una parola sconcertante, incomprensibile, dura. Si fa strada la tentazione dellโ€™abbandono, del voltarsi indietro. Siamo di fronte allโ€™enigma dellโ€™abbandono, della rottura di una fedeltร  e di una promessa.

Lโ€™unica lezione da trarre non รจ il giudicare, ma il sapere che nessuno รจ garantito. Si puรฒ perdere la fede. La logica della scelta fatta un tempo รจ che per mantenersi fedeli occorre ogni giorno rinnovare il proprio sรฌ, la propria adesione e il proprio ringraziamento per la vita accolta. Rinnovare il sรฌ in maniera creativa, non certo passiva.

Vi รจ qui una sfida posta ai cristiani: la credibilitร  di fede risiede anche nella loro capacitร  di declinare oggi realtร  come perseveranza, fedeltร , definitivitร  di una scelta. Lโ€™enigma non riguarda soltanto lโ€™abbandono, ma il rimanere. E Gesรน, con le sue parole, lo rivela subito e, rivolgendosi ai Dodici, dice loro: โ€œVolete andarvene anche voi?โ€. Perchรฉ continuare a credere? La domanda di Gesรน dice che la vita cristiana ha senso come atto di libertร , non รจ una strada a senso unico, una strada obbligata: vi sono alternative, vi รจ la possibilitร  di un no.

Il brano presenta un momento di crisi della comunitร  di Gesรน. Le crisi nella vita personale come nella comunitร  cristiana sono dolorose, ma possono essere salutari perchรฉ passano al setaccio, chiedono un adattamento a situazioni nuove: sono possibili occasione di rinnovamento.

Nella crisi vi รจ la tentazione dellโ€™azzeramento del proprio passato: โ€œHo sbagliato tuttoโ€, โ€œMi ero illusoโ€, โ€œNon ce la faccio piรนโ€, โ€œPer me รจ impossibileโ€, โ€œChe senso ha?โ€, โ€œChi me lo fa fare?โ€, โ€œNe vale la pena?โ€. Queste sono le parole e le domande che vengono al nostro spirito in quei momenti. A nome dei Dodici Pietro risponde affermando che essi appartengono a Gesรน quale Signore delle loro vite (โ€œSignore, da chi andremo?โ€); confessando che da lui hanno ricevuto e ricevono vita (โ€œTu hai parole di vita eternaโ€); ricordando lโ€™atto di fede fatto un tempo (โ€œNoi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dioโ€).

Dalla possibilitร  dellโ€™abbandono, dallโ€™illusione della libertร  come sconfinamento, si passa allo sprofondamento nellโ€™essenziale, in una fede sempre piรน nuda, spoglia, povera, centrata solamente sulla relazione con il Signore e le sue parole che sono spirito e vita. Nella vita cristiana si ascende scendendo, ci si eleva abbassandosi, ci si arricchisce impoverendosi, si cresce diminuendo. Unica condizione imprescindibile: la libertร .

Sรฌ, viene un momento per il credente in cui la fede chiede una rinascita di ricominciare, sempre piรน spogli, ma anche sempre piรน semplici e unificati, ad ascoltare la Parola e ad affidarsi allo Spirito del Signore.

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