Del buon senso è d’obbligo parlar bene. Dopo tutto, è la massima valutazione esprimibile nei riguardi di una persona dire che “è di buon senso”. Anche se poi non si riesce a definire che cosa esattamente esso sia o in che cosa consista di fatto.
Sarà una specie di sedimentazione della sapienza di secoli che si esprime anche attraverso proverbi. Oppure una forma corretta, civile e sociale, di quella che semplicemente era l’ingegnosità, l’astuzia e la scaltrezza che permetteva di cavarsela e sopravvivere tra ostacoli e intoppi.
A volte però il buon senso veste i panni di una certa prudenza: stiamo attenti che ciò che noi chiamiamo prudenza non sia la paura che cammina in punta di piedi alle nostre spalle, dicono i padri del deserto.
- Pubblicità -
La prudenza è di casa nella famiglia, nella casa, nella società, nella chiesa, dispensa criteri di inazione ed è buon tutore di ciò che esiste solo per il fatto che esiste, a prescindere se sia giusto o meno. Per questo tiene al caldo istituzioni, strutture e privilegi.
Questa sa anche indossare panni corti, giovanili, di tornaconto puro e semplice, di sopraffazione e di violenza gratuita.
Per buon senso si è conservatori e per buon senso si è pseudo – rivoluzionari, essendo comune la radice: la volontà di auto-conservazione e di affermazione. Con quanta voglia poi e con che sottile astuzia.
- Pubblicità -
Gesù invece sceglie per sé, cosa che chiede a chi lo vuole seguire, la povertà radicale. Non è rivolto ad accessori e bazzecole il suo invito: “va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri… poi vieni e seguimi” (10, 21).
Via dunque il buon senso, padre di ogni ricchezza, di ogni impedimento o ingombro alla sequela. Elogio della follia, allora; anzi, dichiarazione della sua necessità!
Per quello che Gesù diceva e faceva il buon senso ha perso la pazienza e lo ha dichiarato spacciato. “È fuori di sé”, è matto, dice il buon senso normale, quello della gente comune o della famiglia. Non può essere che da Satana; è uno che bestemmia e quindi da uccidere, dice il buon senso super, quello degli scribi, che vantano anche giustificazioni ideologiche di attacco.
Questa di Gesù e di quanti sono sulla stessa linea, è vera e fastidiosissima provocazione! Recidivi rispuntano sempre, ostinandosi a cantare la medesima canzone “falsa e tendenziosa” (rispetto alla opinione dominante che perciò è vera) che turba l’ordine pubblico (che è ordine perché è costituito).
Bella famiglia si crea attorno! Da essa sono esclusi quelli che sono del giro, mentre divengono fratelli e sorelle, gente raccogliticcia che porta nel sangue la febbre della volontà di Dio.
Diceva padre Turoldo in uno suo scritto: il vangelo bisogna sempre predicarlo, ma è bene non viverlo. Diceva questo a partire dalla sua esperienza all’interno della chiesa e della comunità cristiana.
Tutti noi abbiamo la bocca piena di Cristo e del vangelo ma quando ci avviciniamo alla vita allora usiamo altri termini di paragone e di giudizio. Allora non ci fidiamo più della logica amante della Croce ma ci fidiamo del mondo, delle sue regole e delle sue norme: appunto, rientriamo nel buon senso.
[…] Continua a leggere qui.
SITO WEB | CANALE YOUTUBE | FACEBOOK | INSTAGRAM