HomeVangelo del Giornop. Giovanni Nicoli - Commento al Vangelo del 20 Marzo 2025

p. Giovanni Nicoli โ€“ Commento al Vangelo del 20 Marzo 2025

Commento al brano del Vangelo di: Lc 16,19-31

Il rifiuto dellโ€™esperienza del deserto alberga le nostre giornate. Ci riempiamo le giornate di impegni, di cose da fare. Riempiamo il nostro tempo di frammenti che sembrano potere spezzettare lโ€™angoscia del nostro vivere quotidiano. Riempiamo i nostri spazi di cose per lo piรน inutili, o cose magari anche utili che non utilizzeremo mai.

Rifiutiamo il deserto quando ricerchiamo il potere e quando vogliamo sempre di piรน, piรน del necessario, piรน di quanto in realtร  potremmo godere nella nostra esistenza. Ci neghiamo ogni possibilitร  di godere della vita presi come siamo dai nostri progetti. Noi sappiamo che oltre un certo limite la ricchezza domina te, non sei piรน tu che la puoi gestire. Perchรฉ la ricchezza, e il suo figliastro il mercato, hanno bisogno di vittime sacrificali che continuino a perpetuare il loro dominio sullโ€™esistenza degli uomini. Loro vogliono lโ€™esistenza degli uomini, ma in cambio non donano libertร .

La ricchezza, che ci sospinge lontani dal deserto, รจ inoltre unโ€™esperienza che ci allontana dal prossimo e da Dio. La ricchezza assorbe le nostre energie e il nostro pensiero, i nostri affetti e le nostre possibilitร  di agire. La ricchezza ci rende ciechi: non ci accorgiamo dei tanti che muoiono di fame e di nulla sulla soglia della nostra porta. Presi come siamo dalle nostre strutture e dai nostri desideri, dai nostri impegni e dalle nostre preoccupazioni, dalle nostre occupazioni e dai nostri calcoli, non vediamo Lazzaro che geme alla nostra porta. Ma non lo vediamo proprio. E se lo vediamo, lo neghiamo scaricandolo con un qualsiasi gesto o pensiero di disprezzo nei suoi confronti.

Il deserto รจ luogo di solitudine e di povertร . รˆ luogo dove non ricerchiamo piรน il conforto o lโ€™appoggio del prossimo. รˆ il luogo dove non abbiamo piรน possibilitร  di dominare su nessuno e quindi possiamo intraprendere la strada della liberazione del nostro cuore dalla necessitร  di dominare lโ€™altro.

In questa realtร  possiamo compiere lโ€™esperienza bella dellโ€™impotenza. Quellโ€™esperienza disperata che tanti nostri fratelli che non possono avere una dignitร  di vita, sperimentano ogni giorno. Ma in questo caso lโ€™esperienza di impotenza puรฒ divenire esperienza di salvezza e di conversione. Non lโ€™impotenza del ricco epulone che dai tormenti degli inferi, quegli inferi che spesso noi stessi ci costruiamo, che non potrร  cambiare una virgola della sua nuova esistenza.

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Ma lโ€™impotenza che, lasciata ogni possibilitร  e ricchezza e abbracciata la povertร , diventa motivo di incontro con Dio. Ci rende di nuovo capaci di vedere il fratello al di lร  dei filtri che le cose frammezzano fra noi e gli altri. Non abbiamo piรน barriere di potere e di condanna nei confronti dellโ€™altro, ma solo desiderio di incontro e di condivisione. Quella condivisione senza la quale noi rischiamo di costruirci lโ€™inferno della divisione. Divisione che troppo spesso la chiesa stessa ha sperimentato nella sua storia tormentata.

Ascoltiamo Mosรจ e i Profeti, ascoltiamo Gesรน Parola e non andiamo alla ricerca di quellโ€™eccezionale che non ha mai convertito nessuno, se non allโ€™apparenza. Ascoltiamo loro e da loro lasciamoci condurre sulla via della condivisione e della povertร , via che affina la nostra vista ad incontrare il volto del fratello sofferente, del fratello che sta alla porta delle nostre sale da pranzo, delle nostre sale dove noi banchettiamo.

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