LโAvvento, periodo che abbiamo iniziato di nuovo a vivere, รจ tempo dove seminare cura e attenzione.
Il primo a seminare tale cura e attenzione รจ il centurione che evidenzia la situazione del suo servo. Il suo servo โรจ in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmenteโ. Lโattenzione e la cura del Signore, come risposta a quella del centurione, non si fa attendere: โVerrรฒ e lo guarirรฒโ.
Lโimmediatezza della cura e dellโattenzione da parte di Dio e da parte del centurione sono una prima provocazione a noi a fare meno conferenze sui mali del mondo e a dare piรน risposte, risposte immediate appunto.
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Evidenziare la situazione nostra, come del nostro servo, รจ un atto di attenzione che non vuole umiliare nulla e nessuno. Semplicemente esprime un desiderio: quello che il mio servo possa essere guarito. Un desiderio che cerca e incontra il guaritore: Gesรน.
Evidenziamo la nostra cittร , Cafarnao, cittร posta ai confini, una cittร di frontiera, come molto spesso รจ di frontiera la cittร della nostra esistenza. Noi che ricerchiamo sicurezza, incontriamo insicurezza. Noi che ricerchiamo saldezza di vita, ci ritroviamo spesso senza fondamento. Noi che ricerchiamo ciรฒ che รจ vita e vita vera, ci imbattiamo in situazioni in cui la vita ci sfugge di mano.
Anche noi possiamo essere, a volte, il servo malato, che giace in casa, che รจ paralizzato e che soffre molto. Anche la nostra esistenza รจ spesso malata e paralizzata, rinchiusa nelle case delle nostre depressioni e continuamente in sofferenza.
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Nascondere questa evidenza dei fatti non giova a nulla. Giova solo ad aggravare la malattia e non mette in moto quella ricerca sincera del โche cosa posso fareโ per potere ritornare di nuovo a vivere, per ritrovare la guarigione.
Queste situazioni che si presentano come situazioni di vita al limite, non esenti da ambiguitร e incertezze, possono diventare luoghi di appuntamento con Dio. E qui possiamo manifestare maggiormente la nostra capacitร di attesa: mettendo in moto cura e attenzione.
La cura e lโattenzione sono atteggiamenti belli, che concretizzano lโattesa del cuore. Attesa che non รจ passiva ma attiva. Attesa che, esprimendosi nella cura e nellโattenzione, vede ed evidenzia, cerca e inventa vie di uscita, vie di cura, vie di guarigione per sรฉ e per il prossimo.
Possiamo essere noi i centurioni che vedono e che chiedono guarigione; i Gesรน a cui viene chiesto aiuto. Le parti nella vita spesso subiscono cambiamenti.
Ma ciรฒ che rimane importante รจ che in questi atteggiamenti di cura e di attenzione, sempre emerga la fede nella Vita, la fede nel non lasciarci cadere le braccia, la fede che una soluzione e una guarigione รจ possibile. La fede nel mondo di misericordia di Dio, la fede nel mondo di caritร del prossimo.
Questi atteggiamenti di Avvento che si prendono cura della vita e danno attenzione alla realtร , sono semi che ogni giorno possiamo seminare e sono germogli che fanno fiorire la nostra esistenza che spesso si presenta a noi come terreno arido e senzโacqua, senza vita e senza speranza.
Avvento: tempo di cura e di attenzione. Tempo in cui desiderare di essere guariti evidenziando le nostre paralisi, il nostro essere โchiusi in casa, malati, paralizzati e in grande sofferenzaโ. Tempo in cui dare cura e ricevere attenzione, tempo in cui credere di nuovo che Colui che viene instaura un nuovo percorso di speranza e di certezza. โIo verrรฒ e lo guarirรฒโ, adesso e non domani, ora e non dopo, prima di tutto e mai dopo qualche altro impegno pur gravoso.
Questo รจ il dono di una fede grande che pervade le nostre esistenze e puรฒ irrigare, come rugiada, i terreni inariditi di tanti nostri fratelli.
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