โAmici mieiโ, โguardatevi dal lievito dei fariseiโ, โche รจ lโipocrisiaโ.
โAmici mieiโ, รจ come ci chiama oggi il Signore. Se non vogliamo essere ipocriti, dobbiamo essere amici del Signore. Ogni atto, ogni scelta, ogni sentimento che non si rifร al nostro rapporto con Cristo, come ad un rapporto fra amici, รจ un atto farisaico.
Amici del Signore significa essere amici per il Signore. Essere amici grazie a Lui. Lui che non ci chiama piรน servi ma amici. Lui che, come amico, altro non desidera da noi che entrare nella Vita, quella eterna, quella che non crediamo ci sia. Alle volte sembriamo tanti bachi che mangiano e dormono e non credono che un giorno diverranno farfalla.
La vera ipocrisia della nostra vita รจ questa: non credere allโamicizia con Lui, non coglierne la basilaritร per le nostre scelte di vita.
Tale ipocrisia che non sa cogliere e vivere lโamicizia con Gesรน, si manifesta nel bisogno delle folle. Mentre Gesรน in mezzo alla folla che si accalca attorno a Lui, coglie la necessitร di fermarsi a parlare coi suoi discepoli per richiamarli allโamicizia e per donare la sua amicizia, la nostra ipocrisia cerca la conferma della propria vita dai numeri, dai tanti che sono attorno a noi, dai tanti che vivono grazie a noi e non grazie a Lui.
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โAmici mieiโ, guardatevi dal lievito dei farisei โche รจ lโipocrisiaโ. La grande ipocrisia dellโapparenza, dellโessere attenti a ciรฒ che รจ pubblicabile e ciรฒ che pubblicabile non รจ. La grande ipocrisia che tratta Dio non da amico ma da nemico, da padrone, da lontano, da severo. La grande ipocrisia che annulla la beatitudine di essere dei perdonati da Lui. Di essere โbeati โ perchรฉ โ le nostre iniquitร sono state perdonate e i peccati sono stati ricoperti; beato lโuomo al quale il Signore non mette in conto il peccatoโ. Beati per questo, non piรน ipocriti perchรฉ dediti a conquistarsi una salvezza che รจ inconquistabile perchรฉ puรฒ solo essere donata e ricevuta dallโAmico.
โAmici mieiโ, guardatevi dal lievito dei farisei che รจ la grande ipocrisia del corpo, del non morire fisicamente. ร la grande ipocrisia dei nostri giorni. Il corpo รจ essenziale allโincarnazione dello spirito e lโuno senza lโaltro puรฒ solo parlare di morte. Oggi il corpo รจ stato molto rivalutato, rispetto ai tempi passati. Il problema รจ che lโattenzione al corpo, nella maturazione della persona, deve lasciare spazio alla maturazione dello spirito e dellโamore, dellโanimo e della mente. La grande ipocrisia ai nostri giorni รจ quel fariseismo che crede che a posto il corpo a posto tutto. I risultati di questa ipocrisia li abbiamo sotto i nostri occhi e possiamo udire coi nostri orecchi le grida di disperazione soffocate dal mare di cianfrusaglie con cui riempiamo il nostro cuore e il nostro spirito.
La grande ipocrisia non รจ quella di prenderci cura del nostro corpo ma quello di assolutizzare il nostro corpo, di non credere che il nostro corpo abbia bisogno di essere animato e che possa essere animato solo dallโamicizia, solo dallo spirito.
La paura di morire, la paura di rimanere con un corpo menomato, รจ la grande paura che proviene dallโipocrisia con cui noi trattiamo la nostra esistenza. La nostra vita non dipende dal nostro corpo. La nostra vita si esprime nel nostro corpo e tramite il nostro corpo. La nostra vita รจ nelle mani di Dio che ci coccola come coccola due passeri.
โNon abbiate paura, amici mieiโ. Godetevi la fiducia dellโabbraccio dellโAmico. Non abbiate paura, amici miei. La paura รจ il veleno del lievito dei farisei, รจ il veleno dellโipocrisia che ci porta a sballare tutta la nostra esistenza, a fare della nostra esistenza un luogo di schiavitรน anzichรฉ luogo di libertร .
Non abbiate paura, non perchรฉ siamo chissร chi, ma perchรฉ siamo di Dio, siamo con Dio, siamo nelle sue mani. Non abbiate paura perchรฉ il vostro spirito vive della sua amicizia.
Non abbiate paura, infine, di โquelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare piรน nullaโ. Non cadiamo nella grande tentazione e curiamo il nostro spirito fonte di vita per il nostro corpo e luogo di speranza per la nostra esistenza. Luogo dove lโamicizia con Gesรน viene coltivata e animata, curata con tenerezza e attenzione.