p. Giovanni Nicoli โ€“ Commento al Vangelo del 16 Maggio 2022

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รˆ lo scopo di ogni vita cristiana il chiedere e lโ€™ottenere lo Spirito Santo, il Parร clito che il Padre manda nel nome di Gesรน appena Gesรน se ne va.

Il tempo della comunitร  cristiana รจ il tempo dello Spirito, piรน che quello di Gesรน, cosa di cui noi ci siamo dimenticati. Per questo siamo diventati ignoranti di Gesรน e del nostro essere cristiani.

รˆ lo Spirito, infatti, mandato dal Padre nel nome di Gesรน che ci โ€œinsegnerร  ogni cosa e ci ricorderร  ciรฒ che io vi ho dettoโ€.  รˆ Lui e solo grazie a Lui che noi possiamo comprendere e amare ciรฒ che Cristo ha fatto, ha vissuto e ha detto.

Senza di Lui noi siamo dei dimenticoni. Ascoltiamo la Parola ma subito dopo ce ne dimentichiamo, tutti presi come siamo dalle nostre faccende quotidiane. Se la preghiera e la caritร  possono essere delle virtรน, lo Spirito che scende in noi รจ lโ€™essenziale della nostra esistenza cristiana. รˆ il riempimento della mente e del cuore della grazia di Dio, del suo amore senza il quale siamo continuamente in riserva.

Senza lo Spirito siamo vergini stolte che non hanno di che alimentare le proprie lampade. Quando lo Spirito scende in noi, tutto deve tacere, anche la preghiera. Perchรฉ quello รจ solo il momento dellโ€™essere in ascolto ed รจ lโ€™ascolto della sapienza di Cristo donata e spiegata a noi dallo Spirito: รจ la vera e unica preghiera, รจ la vera e unica meditazione, รจ la vera e unica speranza e caritร .

Lo Spirito Santo che ogni mattina dovremmo chiedere, che ad ogni cosa che iniziamo a fare dovremmo essere aperti a ricevere, รจ essenziale per potere agire secondo la sapienza di Dio che รจ stoltezza per gli uomini, cristiani di ogni sorta compresi.

Lo Spirito Santo ci fa ricordare le parole di Cristo e lavora in accordo con Lui. Lo Spirito guida i nostri passi e le nostre scelte sulla via della pace. Lo Spirito libera, giorno dopo giorno, momento dopo momento, il nostro cuore dalla schiavitรน del male, dalla vanitร , dallโ€™auto-incensazione, dallโ€™orgoglio.

La presenza dello Spirito in noi รจ luce che illumina la nostra capacitร  di discernimento. Quando siamo nella confusione Lui dobbiamo chiedere, Lui dobbiamo accogliere. Infatti la confusione รจ spesso dovuta ai nostri aridi combattimenti interiori, dove non riusciamo a venire a capo per scegliere ciรฒ che รจ buono e bello, anzichรฉ quello che uccide la nostra bellezza interiore.

Chiedere lo Spirito e accoglierlo, significa fare uno spazio di luce in noi dove le cose possano essere evidenziate per quello che sono e, di conseguenza, creare uno spazio di libertร  dove la scelta possa emergere libera dal nostro passato e dalle tele che avvolgono i nostri pensieri e i nostri affetti.

Il dono dello Spirito รจ dono di gioia, perchรฉ lo Spirito ricrea in noi, quasi senza che ce ne accorgiamo, tutto ciรฒ che sfiora, tutto ciรฒ che รจ diventato male, tutto ciรฒ che รจ risentimento, tutto ciรฒ che รจ divisione. รˆ la gioia del parto, del parto della Parola in noi finalmente compresa secondo la sapienza di Dio, la sapienza della croce, non piรน secondo la stoltezza umana del vantaggio che posso ricevere.

โ€œLa donna, quando partorisce รจ afflitta perchรฉ รจ giunta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda piรน dellโ€™afflizione per la gioia che รจ venuto al mondo un uomo. Cosรฌ anche voi ora siete nella tristezza; ma quando verrรฒ a visitarvi, i vostri cuori saranno nella gioia e nessuno ve la potrร  togliereโ€ (Gv 16, 21).

Gioia che finalmente abbiamo acquisito grazie al parto reso possibile in noi dalla levatrice che รจ lo Spirito che feconda, che fa crescere e che ci aiuta a partorire. Lui รจ il Parร clito, Colui, cioรจ, che ci aiuta, difendendoci, ad essere figli della luce e non delle tenebre; ad essere figli del bene e non del male; ad avere un cuore caldo e a non essere schiavi del cuore gelido del male.

Il nostro cuore, animato dallโ€™amore dello Spirito, non potrร  che gioire di fronte al volto del Padre che si rispecchia nel Figlio. Diventeremo capaci di riconoscerlo in ogni moto di bene vissuto dai nostri fratelli. Diventeremo capaci di riconoscerlo in ogni moto di bene che la vita ci riserverร  da godere e da concretizzare.

Questo desidera Dio: un cuore pieno di amore. Tutto il resto, lโ€™essere prete o laico, lโ€™essere grande o piccolo, lโ€™essere importante oppure no, รจ solo figlio della stoltezza umana, non certo dello Spirito di Dio che abita in noi.


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