Gesรน, dopo la guarigione del paralitico che ha mostrato chi erano i veri paralitici, esce. Gesรน nel vangelo di Marco esce sempre, la sua vita รจ un esodo continuo. Esce e, lungo il mare, ammaestra la folla. Ma in che cosa istruisce la folla Gesรน? La istruisce sulla sua missione, missione che entra continuamente in polemica con la legge e quindi con i farisei, i veri paralitici.
Gesรน esce e trova un altro paralitico, uno seduto al banco delle imposte, uno incapace a camminare, un tutto preso dal fare soldi in modo disonesto alle spalle della gente. Trova Levi, che significa affezionato che diventerร Matteo, uomo di Dio. Trova Levi seduto, immobile, paralizzato e lo chiama: โSeguimiโ. Risuonano in questo seguimi le stesse parole del brano precedente. Gesรน che si rivolge al paralitico e gli dice: โFigliolo, ti sono rimessi i tuoi peccatiโ; e poco piรน avanti: โTi ordino, alzati, prendi il tuo lettuccio e vaโ a casa tuaโ.
A Levi, seduto al banco delle imposte, Gesรน ripete โti sono rimessi i tuoi peccatiโ. Di conseguenza Levi, ormai Matteo, si alza prende le sue cose e va a casa sua dove prepara un banchetto. Un banchetto รจ segno dei tempi messianici, dove Dio incontra i suoi figli, dove Gesรน incontra i suoi fratelli. A un banchetto dove non solo Levi/Matteo ha diritto di sedere accanto a Gesรน, ma molti pubblicani e peccatori.
Una volta i โsedutiโ i โparalizzatiโ dalla legge che fa conoscere il peccato senza darne la possibilitร di uscirne, sono gli scribi della setta dei farisei bloccati nellโimmutabilitร della loro legge che condanna! Lo Spirito travolge questa legge ormai incartapecorita. Afferma, attraverso il Cristo, che la missione del Messia รจ una missione che ha come scopo la chiamata dei peccatori e dei malati.
Gesรน รจ venuto per questo: per chiamarci alla nuova libertร , per abolire la legge abbattendo il muro di separazione che separa i giusti dai peccatori, facendo di tutti un solo uomo nuovo portando la pace. Ma noi che ruolo abbiamo in tutto questo, dove possiamo e dobbiamo porci? Io credo che il nostro vero ruolo sia un ruolo di veritร . Crescere nella libertร di dire con veritร quello che siamo.
Il nostro primo atteggiamento, normalmente, รจ quello di giustificare il nostro stare seduti al banco delle imposte, di giustificare le nostre paralisi. Nella giustificazione delle nostre paralisi cโรจ comunque la possibilitร di lasciare uno spiraglio a Gesรน che ci vede e ci dice โSeguimiโ. Nella corazza che ci creiamo, una piccola fessura puรฒ essere sufficiente per ascoltare la chiamata di Gesรน: โTi sono rimessi i tuoi peccatiโฆ Alzati, prendi il tuo lettuccio e va a casa tuaโ. In questa piccola fessura dove noi udiamo la voce di Gesรน, cโรจ tutta la nostra piccola forza di desiderio di veritร . Una piccola forza che diventa travolgente appena incontra la Parola di Gesรน che ci chiama: Egli alzatosi, lo seguรฌ!
La veritร di quello che siamo, la veritร della nostra malattia, la veritร del nostro peccato, la veritร di dirci quello che realmente cโรจ, รจ strada per la liberazione. Non รจ nascondendo i nostri sentimenti, non รจ chiudendo i nostri desideri sotto chiave che noi troveremo la strada della veritร . La strada della veritร la troveremo dicendoci quello che siamo e comportandoci per quello che siamo. Cosรฌ facendo ci permetteremo di incontrarci col medico venuto per i malati. Cosรฌ facendo diventeremo sempre piรน capaci di scegliere ciรฒ che รจ bene per noi e di rinunciare a ciรฒ che bene non รจ. Non solo: diventeremo capaci anche di capire ciรฒ che nella nostra vita รจ effettivamente fattibile e ciรฒ che fattibile non รจ.
Lโuomo รจ alienato nel suo avere e nel suo essere; non solo nel suo aspetto esteriore, ma soprattutto nel suo intimo, nel suo essere persona, nella sua libertร . Lโuomo non รจ lโunico artefice della sua liberazione; egli non solo ha bisogno di liberazione, ma รจ bisognoso di liberazione. Schiavi come siamo di noi stessi, non possiamo liberarci da noi stessi e dal nostro passato. Solo una forza liberatrice, che venga dal di fuori e che venga accolta, puรฒ liberare lโuomo da se stesso.
Ma solo i peccatori sono bisognosi e possono aprirsi al rinnovamento. I membri della Chiesa sono peccatori, seguono a mensa con Dio e lo seguono zoppicando. Bisogna avere verso di loro (che siamo noi!) la stessa pazienza di Dio, senza affrettare nessun giudizio o condanna, che non spetta allโuomo.
Dice un proverbio: Ciรฒ che non si puรฒ raggiungere volando, lo si raggiunge zoppicando!
Noi ci avviciniamo a Dio con lโidea di perfezione pensando che dobbiamo acquisire chissร che cosa per arrivare a Lui. Dio รจ accanto a noi e, parafrasando santa Teresina del Bambin Gesรน, dobbiamo essere attenti piรน a quello che dobbiamo perdere piuttosto che a quello che dobbiamo conquistare. Il fariseismo si presenta a noi continuamente come spinta a fare il bravo bambino e la brava bambina. Il vangelo ci spinge oltre liberandoci dalla legge che non toglie dal peccato, liberandoci dallโimpossibilitร della autogiustificazione, portandoci il dono della vita in Cristo.
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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