Gesรน Risorto appare ai discepoli riuniti a Gerusalemme, Lui si fa presente in mezzo a loro per donare loro la pace. Quella pace che nasce dalla sua presenza. Credere il Risorto รจ credere e sperimentare la presenza. Sรฌ, questa รจ la fede cristiana, questa รจ la fede pasquale: credere la presenza del Signore.
Si conclude lโepisodio dei due discepoli di Emmaus che, incontrato Gesรน e riconosciutolo come Risorto dopo che aveva spezzato il pane e spiegato le Scritture, ritornano a Gerusalemme dove trovano riuniti โi Dodici e gli altri che erano con loroโ. Luca suggerisce che รจ la comunitร il luogo dove si conosce e celebra la risurrezione.
Se i due di Emmaus sono solo destinatari e ascoltatori di questo annuncio, possono riunirsi al gruppo mediante il racconto di ciรฒ che hanno vissuto: โEssi narravano ciรฒ che era accaduto lungo la via e come lo avevano riconosciuto nello spezzare il paneโ. Questo รจ il versetto con cui inizia il vangelo oggi. La fede pasquale รจ annunciata: รจ annuncio e racconto, sono le due forme con cui il credente dร ragione del suo incontro con il Risorto e lo incontra realmente.
Anche lo smarrimento, la confusione in cui erano caduti i due discepoli di Emmaus, li aveva portati a perdere la loro speranza. Vengono recuperati mediante la narrazione che ha al suo cuore ciรฒ che รจ accaduto lungo la via: la venuta del Signore.
I due discepoli stanno narrando la loro vicenda che Gesรน in persona stette in mezzo a loro. Il Cristo si fa presente nellโannuncio ma anche nel racconto. La narrazione rende presente il Signore stesso e rende partecipi dellโevento narrato coloro che ascoltano.
Eppure, tutti quanti i presenti non accedono alla fede nel Risorto. Tanto coloro che giร annunciavano la risurrezione quanto quelli che lโavevano riconosciuto nello spezzare il pane non credono alla sua presenza. Come ogni comunitร cristiana, anche quella dei Dodici unisce proclamazione di fede e dubbio, gioia pasquale e non fede. Eppure โper la gioia non credevanoโ. Non basta neppure che Gesรน sia visto, ascoltato, toccato e che mangi davanti a loro perchรฉ i discepoli giungano alla fede: occorrerร ancora lโapertura della loro mente allโintelligenza delle Scritture.
Senza le Scritture non si dร fede pasquale. Non รจ sufficiente toccare il corpo del Risorto. Gesรน condivide con i suoi discepoli il cibo e poi apre la loro mente alla comprensione delle Scritture svegliando anche la loro memoria: โSono queste le parole che vi dissi quando ancora ero con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosรจ, nei Profeti e nei Salmiโ. Centrale รจ lโimportanza delle Scritture per accedere alla fede pasquale.
โCosรฌ sta scritto: il Cristo dovrร patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemmeโ. Fondata sullโevento pasquale, la chiesa trova nelle Scritture la testimonianza e la profezia di quellโevento e anche del suo stesso essere. โDi questo voi siete testimoniโ: di questo e non di altro, si potrebbe aggiungere. Gesรน afferma che il compimento delle Scritture รจ il suo corpo crocifisso e risorto.
Sia la sua parola che il suo corpo indicano al credente la via dellโintelligenza al mistero pasquale di Cristo. Lโapertura che Gesรน attua รจ apertura della mente, del cuore, degli occhi perchรฉ il mistero pasquale รจ mistero dellโamore che vince la morte e conduce lโuomo ad amare con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutte le forze, con tutta la propria persona.
La Scrittura illumina il corpo di Cristo, il corpo del credente e della comunitร cristiana rendendoli capaci di amore. Quellโamore che si manifesta come coraggio di conversione, di cambiamento, come accoglienza della remissione dei peccati e perdono reciproco. Di questo voi siete testimoni: la parola รจ rivolta a noi. ร il nostro compito, รจ la nostra testimonianza.
Si tratta di una testimonianza che la comunitร puรฒ dare solo se animata da โquello che il Padre mio ha promessoโ: lo Spirito santo. ร una testimonianza il cui soggetto รจ lo Spirito santo nella chiesa. Lo Spirito santo radica la chiesa nellโevento pasquale e ne vivifica la testimonianza e lโannuncio rinnovandolo sempre.
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Il testo evangelico ci suggerisce anche altro. Il Risorto che si fa presente in mezzo ai discepoli non si fa riconoscere dal volto, ma dalle mani e dai piedi, cioรจ dagli arti trafitti nella crocifissione. Gli arti che portano i segni dei chiodi. Il Risorto mostra la carne umana ferita, che รจ stata oggetto di violenza e di ingiustizia.
Questo รจ ciรฒ che lโincarnazione ha dato a Dio: lโumana esperienza della sofferenza, dellโessere vittima, della morte. In Cristo Dio ha fatto esperienza dellโuomo nella sofferenza fino alla morte e alla morte di croce. Ormai il Cristo va toccato, va cercato a tastoni nella carne umana posta sotto il segno del male, della sofferenza, dellโessere vittima. Il volto del risorto va ormai riconosciuto nei volti dei tanti poveri, oppressi, perseguitati, sofferenti e vittime della storia.
Il Cristo non รจ piรน uno spirito, il cristianesimo non รจ unโalienazione, una fuga spiritualistica, quando prende sul serio il dolore del mondo, il male dellโuomo, la sofferenza, lโingiustizia che attraversa la storia e devasta le vite. Allora il credente scopre che anche la sua ricerca รจ a tastoni, come quella del non-credente, come quella delle genti che โcercano Dio a tastoniโ.
Al Crocifisso-Risorto che ha arricchito la vita di Dio con la povertร , la sofferenza, le piaghe dellโuomo, deve rispondere il cristiano che fa esperienza di Dio nellโincontro con il sofferente, nel volto del disperato, della vittima dellโingiustizia. Al credente viene chiesto di confessare il Risorto, di credere il Dio che salva, il Dio della vita, mentre vediamo e tocchiamo la carne sofferente, piagata e umiliata dellโuomo.
Anche la fede, a quel punto, รจ ricerca a tastoni: lโesperienza pasquale non รจ luce abbagliante che sconfigge le tenebre, ma spiraglio luminoso in un continuum di oscuritร , รจ esperienza di tenebra che non riesce a sconfiggere la luce, รจ alternanza di luce e tenebra. A quel punto, la fede รจ domanda piรน che risposta, non รจ arrogante certezza ma ricerca umile, segnata dallโenigma, traversata da un perchรฉ insolubile rivolto a Dio dal Crocifisso.
Quando si prendono sul serio non le preoccupazioni per sรฉ, ma le sofferenze di Dio nel mondo, puรฒ nascere la testimonianza cristiana. ร la testimonianza del Risorto il cui corpo รจ piagato e ferito. Il corpo del Risorto puรฒ essere incontrato nei corpi dei sofferenti che sono accanto a noi.
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