Come si fa a continuare a vivere quando l’amico ti tradisce e consegna in mano ad altri tutto quello che lui è stato per te, tutto quello che tu sei stato per lui, tutte le confidenze che ci siamo scambiati, tutte le realtà che ci siamo donati con libertà e senza nasconderci nulla?
Quando l’amico ti tradisce, o quando tu tradisci l’amico, tutto sembra crollarti addosso. In quel momento ti viene da maledire la volta in cui ti sei fidato e ti sei affidato a lui. Ti sei fidato totalmente e sei stato tradito. Ma allora è proprio vero il proverbio “dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io?”. Siamo condannati alla sfiducia totale e alla chiusura nei confronti della vita?
Quando tutto di te è messo in piazza, quando un bacio diventa tradimento, quando un incontro diventa consegna nelle mani nemiche, che fare della propria vita?
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Dopo un’esperienza del genere, è ancora possibile ritornare a vivere, ritornare ad amare, ritornare a consegnarsi nelle mani di un amico?
“Ed era notte”! Era notte quando il tradimento si è consumato. Non poteva e non può essere diversamente: “ed era notte!”.
In questa notte buia del tradimento quale può essere la luce? Dove possiamo incontrare la luce? Può ancora brillare una stella? Possiamo ancora essere illuminati da qualche luce? Nella notte del tradimento sembra che l’unica via di uscita sia la vendetta, la rabbia, la violenza. Il nostro intimo si riempie di tali sentimenti; la nostra mente non riesce a riposare e continua a macinare all’infinito gli stessi pensieri.
Il Signore ha dato una risposta, una risposta di luce e di libertà. Il Signore ha continuato a chiamare amico colui che lo tradiva. Da lui ha accettato il bacio del tradimento. Per lui ha dato la vita.
Forse a questo siamo chiamati. Forse questa è l’unica vera via di libertà e di redenzione, di salvezza e di rivoluzione. Dare la vita per il grande amico che ti tradisce, quasi sicuramente con buone intenzioni, convinto di fare bene, non necessariamente per compiere il male contro di te.
Gesù tratta con riguardo Giuda: era forse il più sveglio fra gli apostoli; colui che capiva cosa stava succedendo. Se ha avuto un demerito Giuda è stato quello di non sapere mettersi alla sequela del Maestro. La sua intelligenza, la sua capacità di strategia, il suo vedere lontano l’ha tradito nella cosa più bella che lui aveva: l’amicizia con Gesù.
Non lo so se Giuda sia più vittima che carnefice, non sta a me giudicare, so solo che la realtà di tutti i giorni è di per sé ingannevole e rischia di renderci traditori quando vorremmo essere amici.
Comunque sia siamo liberi. Liberi di amare e liberi di tradire, liberi di perdonare e liberi di non sapere o volere perdonare. Davanti a noi sta la strada velocemente o con calma, sta a noi intraprenderla e per accompagnarci in questa scelta di cammino, mi pare significativa questa poesia/preghiera di Madre Teresa.
Ama la vita
Ama la vita così com’è
Amala pienamente, senza pretese;
amala quando ti amano o quando ti odiano,
amala quando nessuno ti capisce,
o quando tutti ti comprendono.
Amala quando tutti ti abbandonano,
o quando ti esaltano come un re.
Amala quando ti rubano tutto,
o quando te lo regalano.
Amala quando ha senso
o quando sembra non averlo nemmeno un po’.
Amala nella piena felicità,
o nella solitudine assoluta.
Amala quando sei forte,
o quando ti senti debole.
Amala quando hai paura,
o quando hai una montagna di coraggio.
Amala non soltanto per i grandi piaceri
e le enormi soddisfazioni;
amala anche per le piccolissime gioie.
Amala seppure non ti dà ciò che potrebbe,
amala anche se non è come la vorresti.
Amala ogni volta che nasci
ed ogni volta che stai per morire.
Ma non amare mai senza amore.
Non vivere mai senza vita!
AUTORE: p. Giovanni Nicoli FONTE SITO WEB CANALE YOUTUBE FACEBOOKINSTAGRAM